Attualmente l'attacco dei capelli è abbastanza arretrato e tutta l'area anteriore e centrale

Egregi Dottori,
ho trentadue anni e, negli ultimi quattro-cinque anni, sono andato incontro ad un graduale ma inesorabile diradamento dei capelli.
Attualmente l'attacco dei capelli è abbastanza arretrato e tutta l'area anteriore e centrale della testa si presenta abbastanza diradata.
Siccome non riesco ad abituarmi a questa nuova immagine di me stesso e la cosa mi crea notevole disagio, desidero sottopormi ad un trapianto (o autotrapianto).
Vorrei, pertanto, alcune delucidazioni al riguardo, in particolare:
1) quali sono i rischi dell'intervento? Sono una persona abbastanza ansiosa e, pur essendomi già sottoposto nella mia vita a degli interventi (frattura alle gambe, rinoplastica, appendicectomia) mi spaventa un pò l'idea di operarmi, tanto più che talvolta, sui media, si sente parlare di casi di interventi di chirurgia plastica conclusisi in maniera drammatica. Quali sono, obiettivamente, i rischi per la salute?
2) è necessario (o comunque consigliato) un ricovero?
3) considerando che sono ansioso, è sufficiente l'anestesia locale?
4) ho trentadue anni e ho letto che, in genere, la caduta dei capelli termina, o si riduce, a partire dai trentacinque. Ciò implica che dovrei rioperarmi tra alcuni anni?
Grazie
[#1]
Dr. Danilo De Gregorio Chirurgo plastico, Medico estetico 221 5
L'intervento di trapianto di capelli è un intervento che implica generalmente bassi rischi operatori, essendo spesso eseguito in regime di day-surgery e in anestesia locale assistita. Non è necessario la degenza post operatoria, e con la medicazione si può rientrare al proprio domicilio. Dopo 24/48 ore dall'intervento previo controllo e lavaggio del cuoio capelluto si possono riprendere le normali attività evitando traumatismi nella zona operata. La calvizie è un processo: involutivo del bulbo pilifero; ed evolutivo nella sua estenzione cutanea; pertanto chi decide di sottoporsi ad interventi di trapianto microfollicolare di capelli deve preventivare eventuali ritocchi negli anni per sostituire i capelli persi nel frattempo. Comunque effettui una visita presso un chirurgo d sua fiducia che le possa fare una diagnosi preventiva del problema e valuti se poterla sottoporre o meno al trapianto.

Cordiali saluti

Dr Danilo De Gregorio

http://www.dottdanilodegregorio.com
http://cosmeticsurgerydrdanilodegregorio.blogspot.com/

[#2]
Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
Innanzitutto grazie per la cortese risposta.
Ho, tuttavia, ulteriori perplessità:
1 ho letto che ci sono tecniche attulamente che garantiscono una percentuale di attecchimento dei capelli trapiantati pari a quasi il 100%, mentre altre tecniche oscillano dal 30 al 60%. Qual'è la tecnica migliore per un risultato più proficuo?
2 prendendo i capelli dalla zona occipitale, non c'è poi il rischio di diradare eccessivamente quell'area?
3 allo stato attuale non ho un chirurgo plastico di fiducia: so che su medicitalia non è possibile indicare un chirurgo piuttosto che un altro ma, in linea generale, quali sono i criteri in base ai quali scegliere un buon chirurgo plastico?
Grazie
[#3]
Dr. Daniele Bollero Chirurgo plastico, Medico estetico 2.5k 65
gentile utente,
non esiste un criterio preciso per "scegliere un buon chirurgo plastico" ma, nel suo caso, deve informarsi su chi esegue tali metodiche. Infatti non tutti, me compreso, si occupano di trapianto di capelli anche per via delle problematiche da lei descritte (attecchimento variabile - soddisfazione del paziente).
cordialmente

Dr. Daniele Bollero
Chirurgo Plastico - Ospedale C.T.O. - TORINO
www.chirurgiaplasticapiemonte.com

[#4]
Dr. Luca De Fazio Chirurgo generale, Medico estetico 26
Un caso come il suo un reinfoltimento può essere trattato con un autotrapianto di capelli. Più che preoccuparsi dell'intervento in se per se la invito ad affidarsi ad un chirurgo competente che le dia la possibilità di scelta tra la fue e la fuss, quindi che sia padrone di ambedue le tecniche. Altra cosa fondamentale è chiedere quante UF le verranno trapiantate.Quindi conteggio dei capelli che le verranno trapiantati. Poi pretendere le casistiche del chirurgo e possibilmente non fidarsi di foto prima dopo ma di chiedere al chirurgo che la opererà di farle vedere se ne ha a disposizione pazienti (consezienti ovviamente) a farsi vedere di persona. Per quanto mi riguarda sono sempre di più i pazienti che mi firmano una liberatoria per potersi far vedere da chi deve affrontare un intervento come quello a cui si sono sottoposi. E' un grande orgoglio da parte loro che sono contenti evidentemente del risultato ma anche grande trasparenza da parte del chirurgo. Per l'ansia da intervento non se ne curi oggi i colleghi anestesisti che ci assistono hanno armi farmacologiche che anche il paziente più spaventato può affrontare un autotrapianto in piena tranquillità.

Se vuole approfondire www.lucadefazio.com

Cordiali saluti Dr. Luca De Fazio

DR Luca De fazio
www.lucadefazio.com
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