Anni e circa dall'età di 15 soffro di ginecomastia vera monolaterale sinistra
Buonasera,
sono un ragazzo di 22 anni e circa dall'età di 15 soffro di ginecomastia vera monolaterale sinistra. Dopo aver eseguito l'ecografia, che ha confermato la diagnosi, e i controlli endocrinologici (PRL e Testosterone totale), che sono risultati negativi, mi sono sottoposto ad un primo intervento chirurgico per asportazione parziale della ghiandola nel marzo 2018. Purtroppo, a distanza di qualche mese ho notato che l'intervento non aveva avuto un esito ottimale e, dato che il chirurgo plastico conveniva con me, ho ripetuto l'operazione nel mese di novembre 2018. Non mi è ben chiaro se questo sia successo perché la ghiandola si sia nuovamente sviluppata o se perché il lavoro del chirurgo non sia stato eseguito accuratamente, comunque ora il risultato è senza dubbio migliore. Anche nel secondo intervento mi è stata eseguita una glandulectomia parziale perché il capezzolo non rientrasse verso l'interno.
Ad oggi, però, sto notando come un lieve incremento di volume della componente ghiandolare, e mi sto iniziando a preoccupare. Non posso escludere che prima non "sentissi" la ghiandola per la presenza di gonfiore dovuto all'intervento, ma vorrei comunque avere dei consigli su come comportarmi. E' opportuno che chieda una nuova visita al chirurgo o è meglio aspettare un po' di tempo per vedere come evolve la situazione? E' possibile che ci sia una recidiva? E' opportuno ripetere gli esami del sangue?
sono un ragazzo di 22 anni e circa dall'età di 15 soffro di ginecomastia vera monolaterale sinistra. Dopo aver eseguito l'ecografia, che ha confermato la diagnosi, e i controlli endocrinologici (PRL e Testosterone totale), che sono risultati negativi, mi sono sottoposto ad un primo intervento chirurgico per asportazione parziale della ghiandola nel marzo 2018. Purtroppo, a distanza di qualche mese ho notato che l'intervento non aveva avuto un esito ottimale e, dato che il chirurgo plastico conveniva con me, ho ripetuto l'operazione nel mese di novembre 2018. Non mi è ben chiaro se questo sia successo perché la ghiandola si sia nuovamente sviluppata o se perché il lavoro del chirurgo non sia stato eseguito accuratamente, comunque ora il risultato è senza dubbio migliore. Anche nel secondo intervento mi è stata eseguita una glandulectomia parziale perché il capezzolo non rientrasse verso l'interno.
Ad oggi, però, sto notando come un lieve incremento di volume della componente ghiandolare, e mi sto iniziando a preoccupare. Non posso escludere che prima non "sentissi" la ghiandola per la presenza di gonfiore dovuto all'intervento, ma vorrei comunque avere dei consigli su come comportarmi. E' opportuno che chieda una nuova visita al chirurgo o è meglio aspettare un po' di tempo per vedere come evolve la situazione? E' possibile che ci sia una recidiva? E' opportuno ripetere gli esami del sangue?
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Buongiorno,
Sarebbe il caso di parlarne con il chirurgo che ha eseguito l’intervento; in ogni caso bisogna considerare che dopo un intervento chirurgico, sebbene le cicatrici cutanee appaiono guarite, internamente il processo di cicatrizzazione e l’edema persistono per periodi abbastanza lunghi, soprattutto se si tratta di un reintervento. Per qualsiasi valutazione sarà quindi opportuno aspettare sei mesi. Trascorso questo periodo può essere utile eseguire una ecografia della mammella.
Sarebbe il caso di parlarne con il chirurgo che ha eseguito l’intervento; in ogni caso bisogna considerare che dopo un intervento chirurgico, sebbene le cicatrici cutanee appaiono guarite, internamente il processo di cicatrizzazione e l’edema persistono per periodi abbastanza lunghi, soprattutto se si tratta di un reintervento. Per qualsiasi valutazione sarà quindi opportuno aspettare sei mesi. Trascorso questo periodo può essere utile eseguire una ecografia della mammella.
Dr.ssa Virginia Rapisarda
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.2k visite dal 08/01/2019.
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