Deiscenza ferita chirurgica a seguito di intervento di osteosintesi con placche e viti
Salve, sono un ragazzo di 25 anni e il 10 marzo scorso ho avuto frattura del pilone tibiale,ridotta e trattata con osteosintesi con due placche e delle viti. Circa un mese dopo mi sono stati tolti i punti di sutura. Tutta la lunghezza della ferita si è rimarginata, tranne un punto situato sul malleolo interno. Ora sono circa sei mesi che questa ferita non si richiude, e si vede il metallo della piastra sotto. Parliamo di una lesione grande circa mezzo centimetro quadrato. La mia chirurga plastica ha tentato per due volte di rimettere dei punti su quella ferita, senza risultati alcuni. Vorrei chiedervi se c'è qualcos'altro che si possa fare, o se sono costretto a subire un altro intervento per togliere quella piastra. Ringrazio in anticipo.
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Gentile Utente,
se la frattura è consolidata (le consiglio una valutazione ortopedica) la cosa migliore è la rimozione del mezzo di sintesi e la chiusura per prima intenzione. Se la placca deve rimanere per mancato consolidamento della frattura è inutile tirare la cute già sofferente e suturare: si riaprirà sempre. L'indicazione è una copertura del mezzo di sintesi con lembi cutanei loco regionali (propeller).
Cordialmente,
se la frattura è consolidata (le consiglio una valutazione ortopedica) la cosa migliore è la rimozione del mezzo di sintesi e la chiusura per prima intenzione. Se la placca deve rimanere per mancato consolidamento della frattura è inutile tirare la cute già sofferente e suturare: si riaprirà sempre. L'indicazione è una copertura del mezzo di sintesi con lembi cutanei loco regionali (propeller).
Cordialmente,
Dr. Federico Tamborini
tamborini.federico@gmail.com
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Se il mezzo di sintesi non può essere rimosso, ma sarebbe la strada più semplice, l'indicazione è un lembo cutaneo, non un innesto. L'innesto non può attecchire sulla placca. Il lembo ha una propria vascolarizzazione.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 5.5k visite dal 16/09/2017.
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