Mastoplastica e morbidezza
Gentilissimi medici, ho letto che spesso la morbidezza in una mastoplastica dipende dalle dimensioni della protesi rispetto alla possibilità del torace di contenere le stesse. Avendo una lieve ptosi, a me hanno consigliato le protesi anatomiche (o tonde a non ricordo che profilo!) con posizionamento sottoghiandolare o sotto fasciale, comunque sopra il muscolo. Porto una seconda e mi piacerebbe una terza piena. Tuttavia, navigando nei forum di estetica, ho letto di donne che a distanza anche più di 7 mesi dall'intervento continuano ad avvertire le protesi come un 'corpo estraneo', ovvero comunque diverse al tatto (pur passando anche da una seconda ad una terza abbondante) e alcune parlano dei bordi della protesi che si avvertono strizzando il seno alla base, sotto il solco sottomammario. ma è davvero così evidente la differenza quindi? e durante il rapporto sessuale, non è possibile 'trattarli' come due seni normali? bisogna avere attenzioni particolari? scusate se in alcuni punti sono stata esplicita, ma vi sono cose che ovviamente portano un po' di perplessità, perché un conto è il livello visivo, un conto quello tattile!
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La maggiore morbidezza di una protesi al tatto dipende da:
- maggiore spessore dei tessuti sovrastanti (pelle, grasso, ghiandola e muscolo pettorale)
- minore spessore della capsula periprotesica
- minore grado di contrattura
- minore coesività del gel di silicone (solo in parte vero)
Il bordo della protesi è palpabile, ma non visibile, a livello del solco sottomammario e lateralmente; alcune pazienti lo riferiscono ma non costituisce un problema per loro.
Nel rapporto sessuale è possibile trattare le protesi come un seno normale ma un po' di delicatezza è consigliabile sempre.
Escludendo i primi 3-4 mesi post-intervento, la stragrande maggioranza delle mie pazienti con mastoplastica additiva sottopettorale dual plane e protesi anatomiche a gel altamente coesivo o dual gel non si sono mai lamentate della perdita di morbidezza del seno o di insoddisfazione nei rapporti interpersonali, compresi quelli sessuali.
Cordiali saluti
dott. Egidio Riggio
- maggiore spessore dei tessuti sovrastanti (pelle, grasso, ghiandola e muscolo pettorale)
- minore spessore della capsula periprotesica
- minore grado di contrattura
- minore coesività del gel di silicone (solo in parte vero)
Il bordo della protesi è palpabile, ma non visibile, a livello del solco sottomammario e lateralmente; alcune pazienti lo riferiscono ma non costituisce un problema per loro.
Nel rapporto sessuale è possibile trattare le protesi come un seno normale ma un po' di delicatezza è consigliabile sempre.
Escludendo i primi 3-4 mesi post-intervento, la stragrande maggioranza delle mie pazienti con mastoplastica additiva sottopettorale dual plane e protesi anatomiche a gel altamente coesivo o dual gel non si sono mai lamentate della perdita di morbidezza del seno o di insoddisfazione nei rapporti interpersonali, compresi quelli sessuali.
Cordiali saluti
dott. Egidio Riggio
dott. Egidio Riggio
specialista chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica
http://chirurgiaplastica-riggio.it
tel. 328 6338018
Studi a Milano e
[#2]
Ex utente
La ringrazio dott. Riggio! Dunque non c'è pericolo che ruotino o si spostino solo per un rapporto! Inoltre, crede il seno ne risenta negativamente in caso di gravidanza?
A proposito delle anatomiche: ho letto che sono più dure. E a livello sottoghiandolare (come hanno consigliato a me) si sentirebbe di più?
A proposito delle anatomiche: ho letto che sono più dure. E a livello sottoghiandolare (come hanno consigliato a me) si sentirebbe di più?
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Non vi è problema per la gravidanza, è bassissimo il rischio di rotazione della protesi anatomica a meno di un "non corretto" posizionamento da parte del chirurgo, nella mia esperienza con le mie pazienti la maggiore durezza non è mai stato uno svantaggio.
Io consiglio comunque l'inserimento in sede sottopettorale dualplane, se eseguito in modo preciso da mani esperte (elemento basilare fondamentale, peraltro, per ogni tipo di chirurgia specialistica).
Il risultato a medio-lungo termine, dal punto di estetico e funzionale, sarà di gran lunga maggiore rispetto all'impianto sottoghiandolare. A maggior ragione in una ragazza o giovane donna. Solo nei primi 6-12 mesi può avere vantaggi estetici quello sottoghiandolare.
Io consiglio comunque l'inserimento in sede sottopettorale dualplane, se eseguito in modo preciso da mani esperte (elemento basilare fondamentale, peraltro, per ogni tipo di chirurgia specialistica).
Il risultato a medio-lungo termine, dal punto di estetico e funzionale, sarà di gran lunga maggiore rispetto all'impianto sottoghiandolare. A maggior ragione in una ragazza o giovane donna. Solo nei primi 6-12 mesi può avere vantaggi estetici quello sottoghiandolare.
[#4]
Ex utente
Dunque l'impianto dual-plane è indicato anche nei casi di lieve ptosi? Inoltre, a me piace molto il polo superiore schiacciato, per cui forse le anatomiche con dual-plane sarebbero ideali.. ed eventuali possibilità di rippling (quello che mi fa più paura in assoluto sono gli scalini!!!) e rotazioni sono possibili sempre o scongiurati dopo un tot di mesi dall'intervento?
Ho letto anche in siti di chirurgia che quando si parte con una lieve ptosi e si corregge con una mastoplastica solo aumentativa c'è il rischio, ad esempio dopo una gravidanza, della mobilità della protesi all'interno del seno... è solo terrorismo o c'è del vero?
e per le cicatrici... quanto son grandi? e dopo quanto si possono cancellare del tutto?
Mi scuso per le tante domande, ma davvero esiste in giro del terrorismo psicologico soprattutto per la mastoplastica additiva!!!
Ho letto anche in siti di chirurgia che quando si parte con una lieve ptosi e si corregge con una mastoplastica solo aumentativa c'è il rischio, ad esempio dopo una gravidanza, della mobilità della protesi all'interno del seno... è solo terrorismo o c'è del vero?
e per le cicatrici... quanto son grandi? e dopo quanto si possono cancellare del tutto?
Mi scuso per le tante domande, ma davvero esiste in giro del terrorismo psicologico soprattutto per la mastoplastica additiva!!!
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A mio parere la mastoplastica dualplane può essere indicata in casi di lieve ptosi. Questa scelta viene ulteriormente avvalorata in funzione del tipo di protesi anatomica scelta (ad es. i modelli extraproiettati).
Al contrario, le protesi rotonde accentuerebbero la lieve ptosi qualunque sia il posizionamento, sottopettorale dualplane o sottoghiandolare.
Invece, la questione è diversa per l'effetto schiacciato del polo superiore. Per ottenerlo non è importante il fatto di inserire la protesi sottomuscolo o sottoghiandola. Almeno non lo è per quelle anatomiche per le quali diventa invece fondamentale il tipo (la forma) della protesi scelta e la precisione chirurgica nel confezionare la tasca che accoglierà la protesi.
Mentre, per le protesi tonde (con gel scarsamente coesivo), l'inserimento sotto il muscolo pettorale ne riduce la rotondità nel polo superiore, in effetti. Questo è vero ma l'effetto sarà comunque minore a certi, non tutti, modelli di protesi anatomica.
DOPO GRAVIDANZA ogni seno presenta modificazioni diverse da donna a donna. Può il seno subire un cedimento, mostrare una ptosi più accentuata. La maggiore o minore mobilità è molto relativa. Se questa occorre, sarà più probabile in una mastoplastica sottoghiandolare rispetto alla dualplane.
Le ROTAZIONI, seppure rare in condizioni ideali, possono avvenire soprattutto a distanza di mesi.
Il RIPPLING: PER EVITARLO E RIDURRE AL MINIMO IL RISCHIO BISOGNA SCEGLIERE: a) PROTESI CON GEL DI SILICONE AD ALTA COESIVITA' (quelle protesi cosidette dure, che per molti è uno svantaggio mentre, per me, è un vantaggio considerevole ed una sicurezza in più per la donna, specialmente è giovane, che decide di aumentare il suo seno); b) UN INSERIMENTO SOTTOPETTORALE O DUALPLANE, E NON SOTTOGHIANDOLARE.
Per inciso, ..la maggior parte dei chirurghi e tutte quelle donne operate altrove che si rivolgono a me in seconda battuta, fanno delle scelte esattamente all'opposto di quanto ho appena scritto. Perchè? Avranno un loro razionale ma questo deve essere spiegato nei dettagli prima di sottoporre la paziente alla mastoplastica e non dopo.
Lei mi sta ponendo tante domande e ci vorrebbe molto tempo per chiarire tutto. Le cicatrici devono avere una estensione tra i 4 e i 5 centimetri circa, non è necessario di più. La loro lunghezza, una volta incisa, non sarà mai più modificabile. La visibilità delle cicatrici,però, dipende da altri fattori, biologici ed anatomici sui quali si può intervenire ma in parte.
Cordialmente
Egidio Riggio
Al contrario, le protesi rotonde accentuerebbero la lieve ptosi qualunque sia il posizionamento, sottopettorale dualplane o sottoghiandolare.
Invece, la questione è diversa per l'effetto schiacciato del polo superiore. Per ottenerlo non è importante il fatto di inserire la protesi sottomuscolo o sottoghiandola. Almeno non lo è per quelle anatomiche per le quali diventa invece fondamentale il tipo (la forma) della protesi scelta e la precisione chirurgica nel confezionare la tasca che accoglierà la protesi.
Mentre, per le protesi tonde (con gel scarsamente coesivo), l'inserimento sotto il muscolo pettorale ne riduce la rotondità nel polo superiore, in effetti. Questo è vero ma l'effetto sarà comunque minore a certi, non tutti, modelli di protesi anatomica.
DOPO GRAVIDANZA ogni seno presenta modificazioni diverse da donna a donna. Può il seno subire un cedimento, mostrare una ptosi più accentuata. La maggiore o minore mobilità è molto relativa. Se questa occorre, sarà più probabile in una mastoplastica sottoghiandolare rispetto alla dualplane.
Le ROTAZIONI, seppure rare in condizioni ideali, possono avvenire soprattutto a distanza di mesi.
Il RIPPLING: PER EVITARLO E RIDURRE AL MINIMO IL RISCHIO BISOGNA SCEGLIERE: a) PROTESI CON GEL DI SILICONE AD ALTA COESIVITA' (quelle protesi cosidette dure, che per molti è uno svantaggio mentre, per me, è un vantaggio considerevole ed una sicurezza in più per la donna, specialmente è giovane, che decide di aumentare il suo seno); b) UN INSERIMENTO SOTTOPETTORALE O DUALPLANE, E NON SOTTOGHIANDOLARE.
Per inciso, ..la maggior parte dei chirurghi e tutte quelle donne operate altrove che si rivolgono a me in seconda battuta, fanno delle scelte esattamente all'opposto di quanto ho appena scritto. Perchè? Avranno un loro razionale ma questo deve essere spiegato nei dettagli prima di sottoporre la paziente alla mastoplastica e non dopo.
Lei mi sta ponendo tante domande e ci vorrebbe molto tempo per chiarire tutto. Le cicatrici devono avere una estensione tra i 4 e i 5 centimetri circa, non è necessario di più. La loro lunghezza, una volta incisa, non sarà mai più modificabile. La visibilità delle cicatrici,però, dipende da altri fattori, biologici ed anatomici sui quali si può intervenire ma in parte.
Cordialmente
Egidio Riggio
[#7]
Ex utente
un'altra domanda (a distanza di oltre un mese!): faccio pesi a livello medio-alto: può essere un problema per una mastoplastica additiva? inoltre... si può perdere o diminuire la sensibilità dei capezzoli? molte dicono che a livello tattile il seno è un po' diverso da quello naturale... ma a cosa si avvicina la consistenza quindi più o meno? e poi... secondo lei quali sono tra le anatomiche quelle che al tatto danno un effetto più naturale pur essendo le migliori?
[#8]
Cara Utente,
Lei è proprio incontentabile con le risposte! Ma fa benissimo a cercare la corretta informazione medica prima di sottoporsi ad una mastoplastica additiva ma varrebbe per qualunque altro trattamento.
Soprattutto di questi tempi in cui molte donne, specialmente giovani, si preoccupano di scegliere il chirurgo senza neanche guardarlo in faccia e tentare di comprenderne il curriculum raccolto in anni - tanti e non sono mai abbastanza!-, invece si preoccupano di fare la prima visita gratis (e non importa se dura 10-15 minuti o resta ad un livello superficialmente generico), di cercare primariamente il finanziamento (non accorgendosi che pagheranno una peggior qualità di intervento e con un costo uguale se non superiore rispetto a quello praticato da tanti professionisti seriamente preparati; non accorgendosi che potrebbero chiedere un prestito ad una qualsiasi finanziaria ma riacquistando la libertà di scegliere il chirurgo per la sua abilità chirurgica e non per quella commerciale).
Scegliere di effettuare un intervento è una scelta per la vita. E molte non si accorgono di stare scegliendo sulla propria pelle in maniera frettolosa e superficiale. Abbagliate, magari, da promozioni commerciali in cui si vende una chirurgia stracciona e mediocre per "eccellenza specialistica".
Mi scuso per la divagazione e rispondo.
1. I pesi a livello medio-alto, potrà riprenderli dopo un mese ed in modo graduale. Certo, sarebbe meglio scegliere un aumento moderato del seno. Ma andrebbe valutata la struttura anatomica individuale che ha Lei.
2. Il capezzolo può temporaneamente perdere sensibilità ma è raro che succeda per lunghi periodi. La sensazione al tatto, gliela avevo già scritto, varia da caso a caso. Le mie pazienti, che io mi ricordi negli ultimi dieci anni, non si sono lamentate mai della palpabilità al tatto delle mammelle con protesi, nè soggettivamente né nei rapporti col partner.
3. La consistenza diventa quella di un seno turgido, tipo quello presente in una mammella di una ragazza che non ha ancora avuto gravidanze. Certo, la differenza rispetto ad un seno flaccido, molle e con pelle scarsamente elastica, si apprezza ma, ovviamente, in modo piacevole.
4. Le anatomiche migliori al tatto? Ho la mia idea ma non voglio fare pubblicità! Ma, comunque, il risultato si basa , sì, sulla migliore protesi ma anche sulla corretta indicazione chirurgica e sulla maggiore miniinvasità con il minore trauma arrecato ai tessuti mammari. In conclusione, la naturalezza alla vista ed al tatto di un seno con protesi dipende soprattutto dalla grazia ed esperienza del chirurgo plastico e non solo dalla protesi scelta. Per questo il risultato di un intervento di chirurgia estetica non sarà mai omologabile al prodotto di un processo industriale o commerciale.
Sinceri saluti
Lei è proprio incontentabile con le risposte! Ma fa benissimo a cercare la corretta informazione medica prima di sottoporsi ad una mastoplastica additiva ma varrebbe per qualunque altro trattamento.
Soprattutto di questi tempi in cui molte donne, specialmente giovani, si preoccupano di scegliere il chirurgo senza neanche guardarlo in faccia e tentare di comprenderne il curriculum raccolto in anni - tanti e non sono mai abbastanza!-, invece si preoccupano di fare la prima visita gratis (e non importa se dura 10-15 minuti o resta ad un livello superficialmente generico), di cercare primariamente il finanziamento (non accorgendosi che pagheranno una peggior qualità di intervento e con un costo uguale se non superiore rispetto a quello praticato da tanti professionisti seriamente preparati; non accorgendosi che potrebbero chiedere un prestito ad una qualsiasi finanziaria ma riacquistando la libertà di scegliere il chirurgo per la sua abilità chirurgica e non per quella commerciale).
Scegliere di effettuare un intervento è una scelta per la vita. E molte non si accorgono di stare scegliendo sulla propria pelle in maniera frettolosa e superficiale. Abbagliate, magari, da promozioni commerciali in cui si vende una chirurgia stracciona e mediocre per "eccellenza specialistica".
Mi scuso per la divagazione e rispondo.
1. I pesi a livello medio-alto, potrà riprenderli dopo un mese ed in modo graduale. Certo, sarebbe meglio scegliere un aumento moderato del seno. Ma andrebbe valutata la struttura anatomica individuale che ha Lei.
2. Il capezzolo può temporaneamente perdere sensibilità ma è raro che succeda per lunghi periodi. La sensazione al tatto, gliela avevo già scritto, varia da caso a caso. Le mie pazienti, che io mi ricordi negli ultimi dieci anni, non si sono lamentate mai della palpabilità al tatto delle mammelle con protesi, nè soggettivamente né nei rapporti col partner.
3. La consistenza diventa quella di un seno turgido, tipo quello presente in una mammella di una ragazza che non ha ancora avuto gravidanze. Certo, la differenza rispetto ad un seno flaccido, molle e con pelle scarsamente elastica, si apprezza ma, ovviamente, in modo piacevole.
4. Le anatomiche migliori al tatto? Ho la mia idea ma non voglio fare pubblicità! Ma, comunque, il risultato si basa , sì, sulla migliore protesi ma anche sulla corretta indicazione chirurgica e sulla maggiore miniinvasità con il minore trauma arrecato ai tessuti mammari. In conclusione, la naturalezza alla vista ed al tatto di un seno con protesi dipende soprattutto dalla grazia ed esperienza del chirurgo plastico e non solo dalla protesi scelta. Per questo il risultato di un intervento di chirurgia estetica non sarà mai omologabile al prodotto di un processo industriale o commerciale.
Sinceri saluti
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 28k visite dal 05/12/2008.
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