Ferita da frattura scomposta
Buongiorno vorrei avere informazioni riguardo ad una frattura di tibia e perone scomposta e esposta in un soggetto con problemi circolatori venosi alla gamba. Mia suocera di età 78 anni affetta da sclerosi multipla il 29/11/2016 ha subito una frattura tibia e perone scomposta e esposta. La ferita che ne è derivata purtroppo non si sta rimarginando anche se è stata sottoposta ad un trattamento Vac poichè l'apparecchiatura non poteva essere posizionata perfettamente a causa del tutore esterno. Intanto la frattura ossea si sta ricomponendo, attualmente è presente ancora una parte di osso scoperto dalla carne non potendo avvicinare i bordi della ferita a causa della pelle che si lacera.
I medici ci hanno suggerito un consulto di chirurgia plastica da effettuare al CTO di Torino, volevo chiedere se vi erano soluzioni alternative per poter evitare il trasporto del paziente da Aosta a Torino.
Grazie
Cordiali Saluti
I medici ci hanno suggerito un consulto di chirurgia plastica da effettuare al CTO di Torino, volevo chiedere se vi erano soluzioni alternative per poter evitare il trasporto del paziente da Aosta a Torino.
Grazie
Cordiali Saluti
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Gentile utente,
il problema non è solo di chirurgia plastica ma anche di ortopedia.
innanzitutto bisogna valutare la vitalità dell'osso esposto e capire con l'ortopedico se vi è necessita di intervento congiunto.
Sicuramente la pressione negativa è ottima in casi con tessuti con vitalità ancora non chiara. La chiusura diretta è praticamente impossibile per via delle tensioni, l'utilizzo di lembi dipende da molti fattori, sia le cicatrici intorno alla lesione che possono dare problemi di vascolarizzazione, sia come detto prima la vitalità dei tessuti e anche le malattie preesistenti della paziente
insomma mi pare un lavoro da pianificare con cura quindi la consulenza presso mio ospedale potrebbe essere una buona idea. Da aosta a torino non vi sono altre realtà di chirurgia plastica ospedaliere.
un saluto
il problema non è solo di chirurgia plastica ma anche di ortopedia.
innanzitutto bisogna valutare la vitalità dell'osso esposto e capire con l'ortopedico se vi è necessita di intervento congiunto.
Sicuramente la pressione negativa è ottima in casi con tessuti con vitalità ancora non chiara. La chiusura diretta è praticamente impossibile per via delle tensioni, l'utilizzo di lembi dipende da molti fattori, sia le cicatrici intorno alla lesione che possono dare problemi di vascolarizzazione, sia come detto prima la vitalità dei tessuti e anche le malattie preesistenti della paziente
insomma mi pare un lavoro da pianificare con cura quindi la consulenza presso mio ospedale potrebbe essere una buona idea. Da aosta a torino non vi sono altre realtà di chirurgia plastica ospedaliere.
un saluto
Dr. Daniele Bollero
Chirurgo Plastico - Ospedale C.T.O. - TORINO
www.chirurgiaplasticapiemonte.com
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.4k visite dal 30/12/2016.
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