diastasi permanente in seguito ad operazione correttiva con inserimento rete
Buongiorno,
sono un ragazzo di 27 anni e circa 2 anni fa ho subito un intervento con tecnica laparoscopica al fine di correggere una diastasi dei retti addominali e contenere un'ernia in posizione epigastrica derivante da questa. Prima dell'intervento il chirurgo mi ha spiegato che avrebbe provveduto a riavvicinare i retti suturandoli e applicato una rete che contenesse l'ernia e ne prevenisse una recidiva. In seguito all'intervento riportavo, in corrispondenza della diastasi, i segni tracciati a pennarello che suppongo stessero ad indicare la lunghezza di tale diastasi e quindi la zona da suturare in sede di operazione. Ad oggi però, purtroppo, la diastasi è ancora evidente, comportando una permanenza della prominenza dell'addome a livello gastrico oltre che un problema estetico per gli addominali (evidente in quanto persona in buona forma fisica e scarsa percentuale di grasso sull'addome). La mie domande sono le seguenti: è possibile che, nonostante la sutura dei retti, resti visibile un allontanamento di questi sul lato esterno? Se così fosse, o in caso di cedimento della sutura, quali sono le possibilità di correggere tale diastasi, escludendo un intervento in laparotomia per evitare inestetiche cicatrici, considerato che nella parte interna della parete addominale è stata applicata la retina? Mi viene spontaneo pensare che l'intervento laparoscopico sia impensabile poiché per raggiungere i retti si dovrebbe necessariamente incidere la rete apposta con il primo intervento...ciò mi lascia molto preoccupato in quanto il decorso post-operatorio è stato lungo e doloroso e non credo sia possibile, o quantomeno non la migliore delle scelte, apporre un'ulteriore rete nel caso in cui si potesse ricorreggere laparoscopicamente la diastasi.
Ringrazio in anticipo per la disponibilità
sono un ragazzo di 27 anni e circa 2 anni fa ho subito un intervento con tecnica laparoscopica al fine di correggere una diastasi dei retti addominali e contenere un'ernia in posizione epigastrica derivante da questa. Prima dell'intervento il chirurgo mi ha spiegato che avrebbe provveduto a riavvicinare i retti suturandoli e applicato una rete che contenesse l'ernia e ne prevenisse una recidiva. In seguito all'intervento riportavo, in corrispondenza della diastasi, i segni tracciati a pennarello che suppongo stessero ad indicare la lunghezza di tale diastasi e quindi la zona da suturare in sede di operazione. Ad oggi però, purtroppo, la diastasi è ancora evidente, comportando una permanenza della prominenza dell'addome a livello gastrico oltre che un problema estetico per gli addominali (evidente in quanto persona in buona forma fisica e scarsa percentuale di grasso sull'addome). La mie domande sono le seguenti: è possibile che, nonostante la sutura dei retti, resti visibile un allontanamento di questi sul lato esterno? Se così fosse, o in caso di cedimento della sutura, quali sono le possibilità di correggere tale diastasi, escludendo un intervento in laparotomia per evitare inestetiche cicatrici, considerato che nella parte interna della parete addominale è stata applicata la retina? Mi viene spontaneo pensare che l'intervento laparoscopico sia impensabile poiché per raggiungere i retti si dovrebbe necessariamente incidere la rete apposta con il primo intervento...ciò mi lascia molto preoccupato in quanto il decorso post-operatorio è stato lungo e doloroso e non credo sia possibile, o quantomeno non la migliore delle scelte, apporre un'ulteriore rete nel caso in cui si potesse ricorreggere laparoscopicamente la diastasi.
Ringrazio in anticipo per la disponibilità
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Gentile signore, se hanno avvicinato i bordi della fascia dei muscoli retti e messa la rete non dovrebbe più vedersi la diastasi. se ha una recidiva vuol dire che o lei ha fatto sforzi troppo presto e ha fatto cedere la sutura o la rete di è spostata o ha ceduto la sutura. in ogni modo in linea teorica l'intervento può anche rifarsi anche se è un pò più complicato perchè si dovrebbero ricucire i bordi della fascia dei muscoli retti in modo da avvicinarli e rimettere una seconda rete per tenuta. cordialmente
Prof.Giorgio Enrico Gerunda Professore Ordinario di Chirurgia Generale Università di Modena e Reggio Emilia
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.4k visite dal 27/06/2016.
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