Possibili interferenze tra autotrapianto di capelli e rimodellamento con materiali alloplastici
Salve, ancora una volta scrivo per quanto riguarda il mio problema. Purtroppo subito le conseguenze di una plagiocefalia trascurata, che associata alla perdita dei capelli mi crea un grave disagio.
Il mio sogno è quello di poter intervenire con una operazione "combinata" riducendo dove è possibile e aggiungendo materiale dove non è possibile ridurre. Presento una bozza frontale più prominente e la testa, lungo quel lato è leggermente più gonfia mentre dall'altro lato è più piatta, per quanto rigurda la nuca è l'inverso.
Inoltre la parte "alta", qualche centimetro dopo la fronte, presenta una piccola bozza che rientra nell' "emisfero" (se così posso definirlo) più bombato.
Attualmente sono in cuna per combattere la caduta dei capelli, molto folti anche se il fatto di avere una fronte molto alta di mio, stona pesantemente con le stempiature.
Questo mi fa sembrare calvo e portando i capelli lunghi a volte si scopre e crea un effetto "riportino". Purtroppo non posso portare tagli corti, ne tagli medi per la stempiatura e il frontone, quindi pensavo di abbassare leggermente la linea frontale e riempire le tempie, per cambiare taglio. Quel tanto che basta per ricostruire quell'attaccatura a M, tipica di un uomo adulto. Vorrei ricorrere alla tecnica strip, poco mi importa delle cicatrice, dato che non potrei mai rasare i capelli. Il dubbio è che avendo anche in mente in un futuro di intervenire sul cranio con l'aumento tramite materiali alloplastici o altre teniche (protesi), sarei limitato? considerato che un trapianto è per sempre, ma non gli indigeni dietro e in mezzo al trapianto.
L'uno esclude l'altro o sono tecniche applicabili entrambe? Hanno dei limiti? Dopo aver sfruttato al massimo la zona donatrice (quindi "tirato" la cute), la pelle, tra un 10 anni (ipotizzo) sarà in grado di riacquistare elasticità per ospitare l'aggiunta di materiali riempitivi e volumizzanti su fronte e nuca?
Grazie mille in anticipo per la risposta, anche se potrei sembrare ossessivo, attualmente mi sto più o meno rassegnando confidando nell'autotrapianto che mi permetta di vivere sereno e spensierato per ancora qualche anno, prima che inizi a notarsi il dismorfismo cranico.
Grazie ancora di cuore.
Il mio sogno è quello di poter intervenire con una operazione "combinata" riducendo dove è possibile e aggiungendo materiale dove non è possibile ridurre. Presento una bozza frontale più prominente e la testa, lungo quel lato è leggermente più gonfia mentre dall'altro lato è più piatta, per quanto rigurda la nuca è l'inverso.
Inoltre la parte "alta", qualche centimetro dopo la fronte, presenta una piccola bozza che rientra nell' "emisfero" (se così posso definirlo) più bombato.
Attualmente sono in cuna per combattere la caduta dei capelli, molto folti anche se il fatto di avere una fronte molto alta di mio, stona pesantemente con le stempiature.
Questo mi fa sembrare calvo e portando i capelli lunghi a volte si scopre e crea un effetto "riportino". Purtroppo non posso portare tagli corti, ne tagli medi per la stempiatura e il frontone, quindi pensavo di abbassare leggermente la linea frontale e riempire le tempie, per cambiare taglio. Quel tanto che basta per ricostruire quell'attaccatura a M, tipica di un uomo adulto. Vorrei ricorrere alla tecnica strip, poco mi importa delle cicatrice, dato che non potrei mai rasare i capelli. Il dubbio è che avendo anche in mente in un futuro di intervenire sul cranio con l'aumento tramite materiali alloplastici o altre teniche (protesi), sarei limitato? considerato che un trapianto è per sempre, ma non gli indigeni dietro e in mezzo al trapianto.
L'uno esclude l'altro o sono tecniche applicabili entrambe? Hanno dei limiti? Dopo aver sfruttato al massimo la zona donatrice (quindi "tirato" la cute), la pelle, tra un 10 anni (ipotizzo) sarà in grado di riacquistare elasticità per ospitare l'aggiunta di materiali riempitivi e volumizzanti su fronte e nuca?
Grazie mille in anticipo per la risposta, anche se potrei sembrare ossessivo, attualmente mi sto più o meno rassegnando confidando nell'autotrapianto che mi permetta di vivere sereno e spensierato per ancora qualche anno, prima che inizi a notarsi il dismorfismo cranico.
Grazie ancora di cuore.
[#1]
Gentile utente, le due tecniche non sono incompatibili. Vanno ovviamente programmate e pianificate con tempistiche corrette.
cordiali saluti
cordiali saluti
Dr. Dario Graziano
Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva
ed Estetica
www.dariograziano.it
contatti@dariograziano.it
[#2]
Utente
Chiedo scusa per il ritardo, ma non ho avuto modo di loggare in queste settimane.
La ringrazio di cuore per la risposta, la cosa mi conforta parecchio.
Temevo che lo scalpo ridotto non fosse stato in grado di elasticizzarsi a sufficienza nel tempo.
Lei come mi consiglia di procedere con la pianificazione? Prima di un autotrapianto è bene rivolgermi ad un chirurgo plastico o maxillofacciale, o intanto posso effettuare senza problemi un primo trapianto e rivolgermi ad un esperto solo in seguito, prima di ulteriori interventi per l'infoltimento?
Tra le due figure (plastico e maxillo facciale) entrambi possono valutare e operare o una delle due figure risulta più idonea?
Il dismorfismo coinvolge anche la zona tempo-parietale, coinvolgendo in piccola parte anche i muscoli, questo fattore rappresenta un ostacolo insormontabile o è possibile intervenire?
La ringrazio e mi scuso per l'insistenza! Ma vivendo in una zona un po' isolata non so a chi rivolgermi e voglio essere certo su chi rivolgermi prima di muovere i primi passi.
La ringrazio di cuore per la risposta, la cosa mi conforta parecchio.
Temevo che lo scalpo ridotto non fosse stato in grado di elasticizzarsi a sufficienza nel tempo.
Lei come mi consiglia di procedere con la pianificazione? Prima di un autotrapianto è bene rivolgermi ad un chirurgo plastico o maxillofacciale, o intanto posso effettuare senza problemi un primo trapianto e rivolgermi ad un esperto solo in seguito, prima di ulteriori interventi per l'infoltimento?
Tra le due figure (plastico e maxillo facciale) entrambi possono valutare e operare o una delle due figure risulta più idonea?
Il dismorfismo coinvolge anche la zona tempo-parietale, coinvolgendo in piccola parte anche i muscoli, questo fattore rappresenta un ostacolo insormontabile o è possibile intervenire?
La ringrazio e mi scuso per l'insistenza! Ma vivendo in una zona un po' isolata non so a chi rivolgermi e voglio essere certo su chi rivolgermi prima di muovere i primi passi.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.6k visite dal 29/04/2015.
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