Orecchie a cavolfiore
Salve,
vorrei sapere come risolvere il problema delle cosiddette orecchie a cavolfiore, un problema che spesso devono affrontare i giocatori di rugby, i lottatori ed altri praticanti di alcune arti marziali e sport da combattimento.
Se ho capito bene, la cartilagine dell’orecchio si gonfia a causa della rottura di piccoli vasi tra la cute e la cartilagine dell'orecchio. Essendo una parte con scarsissimo riassorbimento, il sangue si accumula li e scolla sempre di più la cute creano una specie di sacca che non è in grado di riassorbirsi da sola.
Una soluzione che si usa di frequente è quella di siringare il sangue ed applicare un bendaggio protettivo con eventuale applicazione di pomate tipo Reparil.
Il solo siringare a volte non è sufficiente e spesso causa il rattrappirsi dell'orecchio (effetto cavolfiore) quindi si fa una piccola incisione, si fa uscire il sangue, si tolgono i coaguli (che probabilmente sono la causa principe del fallimento del semplice siringare) e quindi si mettono dei punti paralleli all'incisione che passano da parte a parte la cartilagine e l'orecchio in modo da tenere il tutto ben steso. Poi si mette una fasciatura che tenga ulteriormente l'orecchio ben disteso e si lascia così per 10-15 giorni, poi si tolgono i punti e l'orecchio e come nuovo.
Vorrei sapere se queste alternative sono valide al fine della completa guarigione e quale delle due rappresenta la migliore soluzione anche in base alla reale fattibilità dell’intervento (in particolare per quanto riguarda la seconda delle due possibilità).
Grazie.
vorrei sapere come risolvere il problema delle cosiddette orecchie a cavolfiore, un problema che spesso devono affrontare i giocatori di rugby, i lottatori ed altri praticanti di alcune arti marziali e sport da combattimento.
Se ho capito bene, la cartilagine dell’orecchio si gonfia a causa della rottura di piccoli vasi tra la cute e la cartilagine dell'orecchio. Essendo una parte con scarsissimo riassorbimento, il sangue si accumula li e scolla sempre di più la cute creano una specie di sacca che non è in grado di riassorbirsi da sola.
Una soluzione che si usa di frequente è quella di siringare il sangue ed applicare un bendaggio protettivo con eventuale applicazione di pomate tipo Reparil.
Il solo siringare a volte non è sufficiente e spesso causa il rattrappirsi dell'orecchio (effetto cavolfiore) quindi si fa una piccola incisione, si fa uscire il sangue, si tolgono i coaguli (che probabilmente sono la causa principe del fallimento del semplice siringare) e quindi si mettono dei punti paralleli all'incisione che passano da parte a parte la cartilagine e l'orecchio in modo da tenere il tutto ben steso. Poi si mette una fasciatura che tenga ulteriormente l'orecchio ben disteso e si lascia così per 10-15 giorni, poi si tolgono i punti e l'orecchio e come nuovo.
Vorrei sapere se queste alternative sono valide al fine della completa guarigione e quale delle due rappresenta la migliore soluzione anche in base alla reale fattibilità dell’intervento (in particolare per quanto riguarda la seconda delle due possibilità).
Grazie.
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Gentile utente l'Otoematoma, tipico dei giocatori di mischia del Rugby o dei pugili e dei lottatori, che consegue alla rottura della cartilagine dell'orecchio con conseguente emorragia, provocano ematoma, edema post-traumatico, e gonfiore come da lei ben spiegato. Naturalmente il drenaggio con conseguente tamponamento compressivo della parte potrebbe essere risolutivo, o nei casi estremi come da lei citato si potrebbe incidere, drenare il sangue con asportazione di eventuali coaguli, e suturare.
La cosa però che renderebbe il risultato delle pratiche chirurgiche ottimale, sarebbe quello di far guarire l'orecchio e la cartilagine traumatizzata senza ulteriori traumi, quindi con un periodo di riposo lungo. Naturalmente per uno sportivo professionista non è praticabi- le, ma bisognerebbe auspicarlo.
Nel salutarLa cordialmente le ricordo che, qualora decidesse di continuare la sua carriera, e dovesse subire traumi ripetuti e quindi avere tale segno patognomico(orecchio a cavolfiore), significherà che non si è mai tirato indietro dalla mischia e alla fine sarà fiero di avere tale segno distintivo, pensi a quelle tribù africane che si incidono volutamente la cute del viso per far insorgere i cheloidi e dimostrare di essere uomini maturi!
La cosa però che renderebbe il risultato delle pratiche chirurgiche ottimale, sarebbe quello di far guarire l'orecchio e la cartilagine traumatizzata senza ulteriori traumi, quindi con un periodo di riposo lungo. Naturalmente per uno sportivo professionista non è praticabi- le, ma bisognerebbe auspicarlo.
Nel salutarLa cordialmente le ricordo che, qualora decidesse di continuare la sua carriera, e dovesse subire traumi ripetuti e quindi avere tale segno patognomico(orecchio a cavolfiore), significherà che non si è mai tirato indietro dalla mischia e alla fine sarà fiero di avere tale segno distintivo, pensi a quelle tribù africane che si incidono volutamente la cute del viso per far insorgere i cheloidi e dimostrare di essere uomini maturi!
Dr Danilo De Gregorio
http://www.dottdanilodegregorio.com
http://cosmeticsurgerydrdanilodegregorio.blogspot.com/
[#2]
Utente
Grazie per la risposta Dottore!!!
Mi sembra di capire, dalla Sua risposta, che in caso di trauma la guarigione potrebbe essere ottimale e risolutiva. Nel caso, però, che si dovesse ripetere (e la cosa potrebbe essere molto probabile in caso di pratica agonistica o comunque frequente e regolare) i segni rimarranno inevitabilmente!!!
Mi sembra di capire, dalla Sua risposta, che in caso di trauma la guarigione potrebbe essere ottimale e risolutiva. Nel caso, però, che si dovesse ripetere (e la cosa potrebbe essere molto probabile in caso di pratica agonistica o comunque frequente e regolare) i segni rimarranno inevitabilmente!!!
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Caro ragazzo ,
inutile dilungarmi su un concetto che ha compreso molto bene, posso solo augurarle di stare più lontano possibile dalle mischie e quindi cercare di evitare la causa predisponente principale all'otoematoma.
Cordialità
dr Danilo De Gregorio
inutile dilungarmi su un concetto che ha compreso molto bene, posso solo augurarle di stare più lontano possibile dalle mischie e quindi cercare di evitare la causa predisponente principale all'otoematoma.
Cordialità
dr Danilo De Gregorio
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 100.9k visite dal 23/08/2008.
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