Una mastoplastica additiva
Ho 37 anni, vorrei sottopormi ad una mastoplastica additiva in quanto 4 anni fa ho avuto una gravidanza e dopo 11 mesi di allattamento il mio seno che era una terza abbondante e sodo e divenuto una seconda con una seppur minima ptosi. Il chirurgo plastico che mi ha visitato mi ha suggerito accesso ascellare, protesi anatomiche e impianto sottoghiandolare. La mia aspirazione e' quella di una quarta misura. Rimango fortemente indecisa circa l'opportunità dell'impianto sottoghiandolare xche' ho paura che non mantenga il risultato a distanza... (Magari tra 3-4 anni mi viene voglia di un'altra gravidanza....).Per cui volevo un'opinione riguardo questo tipo di posizionamento nel mio caso e anche riguardo l'accesso ascellare. Dovrei sentire altri chirurghi? Ringrazio anticipatamente
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gentile utente, il posizionamento sottoghiandolare non è sbagliato se c'è un po' di tessuto ghiandolare che ricopre la protesi. Personalmente ritengo, quando possibile, più opportuno il posizionamento sottomuscolare per molte ragioni.
Quanto all'accesso chirurgico è molto a discrezione di medico e paziente. E' bene sempre discutere i possibili svantaggi e vantaggi.
Io non utilizzo l'accesso ascellare perchè ritengo migliore gli altri accessi in termini di risultato finale, ma troverà sicuramente altri chirurghi che lo prediligono.
In sintesi: non esiste una tecnica o un accesso che in assoluto sia il migliore (altrimenti tutti farebbero la stessa cosa). Ci sono molti fattori differenti che vanno valutati insieme al paziente caso per caso.
cordiali saluti
Quanto all'accesso chirurgico è molto a discrezione di medico e paziente. E' bene sempre discutere i possibili svantaggi e vantaggi.
Io non utilizzo l'accesso ascellare perchè ritengo migliore gli altri accessi in termini di risultato finale, ma troverà sicuramente altri chirurghi che lo prediligono.
In sintesi: non esiste una tecnica o un accesso che in assoluto sia il migliore (altrimenti tutti farebbero la stessa cosa). Ci sono molti fattori differenti che vanno valutati insieme al paziente caso per caso.
cordiali saluti
Dr. Dario Graziano
Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva
ed Estetica
www.dariograziano.it
contatti@dariograziano.it
[#2]
E' importante valutare lo spessore della pelle quindi la quantità di grasso sottocutaneo e la quantità di tessuto ghiandolare per decidere il posizionamento della protesi. Se questi elementi sono presenti in minima quantità le consiglio il posizionamento sotto muscolare. Per quanto riguarda l'accesso io preferisco quello ascellare in quanto non lascia cicatrici. Esse sono nascoste nel cavo ascellare e diventano invisibili dopo alcuni mesi/1anno.
Distinti saluti,
Distinti saluti,
Dr. Massimo Re
Specialista Chirurgia Plastica ed Estetica
info@massimore.com
Via Rasori 4 20144 - Milano
tel 338 8900926
[#3]
In realtà la via ascellare è consigliabile per protesi tonde e di piccole dimensioni, sia per il rischio di un malposizionamento che di un trauma nervoso del plesso brachiale. In merito al posizionamento sotto o sopra muscolare dipende molto dal suo caso specifico fermorestando che quando possibile la tecnica dual plane da dei risultati a lungo termine più soddisfacenti.
Buona giornata
Buona giornata
Dr. Marco Loiacono
Specialista in Chirurgia Plastica ed Estetica
www.nuova-chirurgia-estetica.it
[#4]
Buongiorno,senza dover ripeterLe quello che è stato già chiarito dai Colleghi, aggiungerei che nel caso si decida di adottare l'accesso ascellare l'intervento dovrebbe essere preferibilmente effettuato per via endoscopica per il dovuto rispetto delle strutture anatomiche di codesta regione e per un controllo ottimale del sanguinamento ( emostasi ) e nella mia personale esperienza meglio in sede sottomuscolare. Le cicatrici in regione ascellare sono maggiormente visibili rispetto a quelle periareolari se non ben posizionate o se di dimensioni maggiori di quelle consigliate.Per di più se è presente una ptosi in cui il complesso capezzolo-areolare si è dislocato in posizione più declive rispetto al normale, può rendersi necessario riposizionare questa struttura che nel caso migliore può essere effettuato mediante un incisione periareolare,escludendo in tal modo l'accesso ascellare che aggiungerebbe inutilmente un' ulteriore incisione.L'impianto sottoghiandolare non comporta assolutamente minor durata del risultato,permettendo viceversa un ottimo controllo proprio della ptosi e dei solchi inframammari quando asimmetrici.Una futura gravidanza non incide nella scelta della sede in cui posizionare i dispositivi protesici.Al di là quindi delle trovate pubblicitarie solo una visita specialistica adeguata può fornire il giusto orientamento per pianificare la condotta chirurgica più indicata al singolo caso.
Cordiali Saluti
Cordiali Saluti
Dr. sandro cerqua
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.6k visite dal 26/03/2013.
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