Ferita aperta

Salve..ho 48 anni e a settembre 2010 dopo un incidente mi hanno diagnosticato una frattura trimalleolare e del perone,trattata con applicazione di piastra e 6 viti.
Dopo 15 giorni dall'operazione la ferita ha iniziato ad aprirsi e non rimarginarsi..quindi ripetute infezioni superficiali trattate con antibiotici fino ad aprile 2011 quando ho tolto la piastra(i dottori presumevano una mia intolleranza alla piatra).Tutto bene fino ad un mese di distanza dall'operazione(mi hanno lasciato una vite)quando si ripresenta di nuovo un infezione con emissione dalla ferita di liquido purulento..quindi antibiotici..analisi del sangue con unico valore piu alto della ProteinaCReattiva a 15.Ho fatto anche il patch test per vedere se sono intollerante ai punti di sutura,al nichel,ai disinfettanti..ma niente..ora tampone negativo...ma la ferita non rimargina e c'è sempre un liquido giallino chiaro che ne fuoriesce..non so piu che fare..aspetto con ansia una vostra risposta.Grazie infinite.
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Dr. Dario Graziano Chirurgo plastico, Medico estetico 2.9k 104
gentile utente,
è difficle darle una risposta senza valutare di persona.
Sicuramente in corso di infezione o sospetta tale è indicata, ove possibile, la rimozione di tutti i mezzi di sintesi (viti e placche). I colleghi che la stanno seguendo valuteranno se rimuovere la vite residua e, con opportune indagini radiografiche, la presenza o meno di una infezione dell'osso.
Se avessero dei dubbbi saranno loro stessi (può anche discuterne con i medici) a richiedere la consulenza di un chirurgo plastico.
ci aggiorni sugli sviluppi futuri.
cordiali saluti

Dr. Dario Graziano
Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva
ed Estetica
www.dariograziano.it
contatti@dariograziano.it

[#2]
Dr. Daniele Bollero Chirurgo plastico, Medico estetico 2.5k 65
Sicuramente il primo punto è di tipo ortopedico, ferite che non guariscono in esiti di fratture devono sempre fare sospettare problemi sottostanti. Il lavoro congiunto tra ortopedico e plastico permette un inquadramento del problema e la pianificazione della strategie per un corretto approccio al problema
saluti

Dr. Daniele Bollero
Chirurgo Plastico - Ospedale C.T.O. - TORINO
www.chirurgiaplasticapiemonte.com

[#3]
Utente
Utente
Vi ringrazio di cuore...
L'ortopedico che mi ha operato e che mi sta seguendo, in corso dell'operazione di rimozione dei mezzi di sintesi(tranne una vite che è stato necessario non toglierla)ha fatto un tampone sull'osso con esito negativo,ora però mi sta venendo un dubbio..è possibile che con la forte cura antibiotica per circa tre giorni in ospedale abbia falsificato l'esito negativo del tampone?
Le infezioni sono state causate solo da stafilococco e quindi superficiali trattate con antibiotici ,ma qualche settimana dopo si ripresentavano e di nuovo con antibiotici.

A breve avrò un appuntamento con un infettivologo deciso dall'ortopedico.

Secondo voi quale potrebbe essere il problema a questo punto?Io non so più cosa fare.

[#4]
Dr. Dario Graziano Chirurgo plastico, Medico estetico 2.9k 104
gentile utente, come già detto è difficile valutare solo "via telematica". Va esclusa al 100% una infezione ossea (eventuale scintigrafia con leucociti marcati???).
[#5]
Utente
Utente
La ringrazio di nuovo...
Provvederò a fare quest'esame,ho eseguito solo radiografie dove risulta tutto nella norma per quanto riguarda la guarigione della frattura..e mi è stato detto che se ci fosse unn'infezione anche il processo di ricostruzione dell'osso sarebbe ritardato invece procede bene.
Comunque farò quest'esame.
A presto.
[#6]
Dr. Dario Graziano Chirurgo plastico, Medico estetico 2.9k 104
gentile utente,
quella di cui parlavo era solo un'ipotesi basata sulle sue indicazioni ma pur sempre un'ipotesi, sarà l'ortopedico oppure l'infettivologo a richiederle un approfondimento qualora lo ritengano necessario in considerazione della sua situazione clinica.
Le sconsiglio di avventurarsi a fare esami (magari a pagamento!) che se non indicati possono risultare inutili se non dannosi.
cordiali saluti
[#7]
Utente
Utente
Salve,rieccomi con i risultati della scintigrafia ossea e un altra con i leucociti marcati.
Scintigrafia ossea:
Metodica trifasica.
Si osserva si in fase angiografica che di blood pool evidente iperfissazione a livello proiettivo del terzo distale epifisi-diafisiario della tibia e perone sinistro cui si associa tenue e irregolare incremento di fissazione a livello della regione tarsale omolaterale;
in fase tardiva incremento dell'iperfissazione a livello del terzo distale della tibia sinitra nonchè con maggiore evidenza e tendenza alla focalità,a carico terzo distale del perone omolaterale con associata irregolare iperfissazione che si estende alla regione tarsale sinistra e in minor misura terzoi medio diafisario della tibia e perone omolaterali.
Quadro scintigrafico suggestivo per un netto aumento di flusso ematico e ipermetabolismo osteo-reattivo in paziente con esiti di pregresso intervento di rimozione di mezzi di osteosintesi.
A complemento dello studio è stata effettuata un scansione globale corporea in anteriore e posteriore che ha obiettivato:
-modesta irregolarita di fissazione a livello del rachide in toto da riferire a fenomeni osteo-artrosici.
-iperfissazione a livello di entrambe le ginocchia con maggiore evidenza a sinistra come per gonartrosi.

Scintigrafia globale corporea con cellule autologhe marcate:
si osserva nelle immagini precosi,iperfissazione focale a livello proiettivo del terzo distale epifisi-diafisario del perone e tibia sinistra con apparente maggiore interessamento del perone nonchè evidente irregolarità di fissazione a livello della regione tarsale omolaterale;
nelle immagini tardive tali reperti in apparente contiguità tra loro mostrano significativo incremento sia per estensione che intensità di fissazione.
Il quadro scintigrafico in accordo con il reperto di iperfissazione descritto dalla scintigrafia trifasica a carico del terzo distale tibo-peroneale di sinistra e della regione tarsale omolaterale,appare suggestivo per un evidente incremento di vascolarizzazione del microcircolo accompagnato da marcata chemiotassi leucocitaria.
Ora sta facendo la cura antibiotica con ciproxin e rifadin per questa infezione.

Aspetto una vostra risposta a riguardo.
Vi ringrazio di cuore.
[#8]
Dr. Daniele Bollero Chirurgo plastico, Medico estetico 2.5k 65
La risposta è che il suo trattamento deve essere gestito dall'ortopedico, il chirurgo plastico svolge un ruolo secondario in questo caso ed è la guarigione dell'osso il primo punto
saluti
[#9]
Dr. Dario Graziano Chirurgo plastico, Medico estetico 2.9k 104
ci faccia sapere eventuali sviluppi.
cordiali saluti
[#10]
Dr. Claudio Bernardi Chirurgo generale, Chirurgo plastico 2.3k 65
In casi di ferite complesse può essere presa in considerazione la vaccum terapia, ovvero un tipo di medicazione assistita da un sistema aspirante. In tal senso può essere utile la consulenza del chirurgo plastico.
saluti

Dr. Claudio Bernardi
Chirurgia Plastica
www.claudiobernardi.it - www.lachirurgiaplastica.net

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