Liposuzione con stato infiammatorio in corso

Buongiorno,
vorrei il parere di un medico in merito ad una situazione accadutami.
Qualche giorno fa mi dovevo sottoporre ad un intervento di liposuzione alle gambe su più zone (cosce, ginocchie, caviglie, polpacci) con l'asportazione di 2,5 lt di grasso, in anestesia locale + sedazione.
Purtroppo, la sera del secondo giorno precedente all'intervento, ho iniziato ad accusare i sintomi di un'otite bilaterale. Per poter dormire ho dovuto assumere nel corso della notte 5 tachipirine, oltre a mettere un anestetico locale (sono purtroppo soggetta a questa patologia che si è presentata con una certa frequenza negli ultimi anni).
La mattina seguente (cioè il giorno prima della data programmata x l'intervento di liposuzione) ho chiamato il chirurgo per avvisarlo delle mie condizioni e cioè: dolore e gonfiore molto intenso ad entrambe le orecche, febbre a 37.6 tutto ciò pur avendo assunto un totale di 6 tachipirina in 20 ore.
Lui, dopo un consulto con il suo anestesista, mi disse e mi convinse che non c'era motivo di non fare l'intervento, poichè si trattava di una infezione localizzata, e se la febbre si manteneva entro i 37.6-37.8, di presentarmi pure il mattino seguente per l'intervento. Mi ordinò inoltre di iniziare la terapia antibiotica che sarebbe comunque stata fatta in seguito alla liposuzione.
Io, che all'operazione ci tenevo moltissimo, di buon grado acconsentii.
Ne parlai poi con mio marito che si dimostrò assolutamente contrario, e mi fece riflettere e desistere. Le condizioni dell'otite inoltre peggiorarono un po.
Nel corso del pomeriggio telefonai al chirurgo, dicendogli che non intendevo operarmi, e gli comunicai (esagerando) che avevo la temperatura a 38.5. Lui a quel punto convenne con me di non operare.
Il vero peggioramento dell'otite bilaterale si ebbe il giorno seguente (cioè quello in cui avrei dovuto essere operata), con dolori lancinanti, febbre fino a 39, linfonodi ingrossati... La patologia perdura tuttora nonostante prendo antibiotico da 5 giorni, mi sono stati dati 8 giorni di malattia.
Oggi mi chiedo: se mi fossi lasciata convincere, cosa sarebbe potuto accadere? Avrei aumentato i fattori di rischio per l'intervento, con possibili conseguenze? Nell'ipotesi di leggera infiammazione, era veramente possibile operare?
Vorrei cercare di chiarirmi con me stessa perchè, purtroppo, sto iniziando a perdere fiducia in questo chirurgo, a cui tra l'altro ho già versato il 25% del costo, e con cui a breve, secondo gli accordi, dovrei fissare una nuova data x eseguire l'intervento.
Ringrazion chi vorrà gentilmente rispondermi.
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Dr. Daniele Bollero Chirurgo plastico, Medico estetico 2.5k 65
gentile utente,
le risposte alle sue domande vanno in un campo dell'eventualità, quello che sarebbe potuto succedere se ma non è successo...
Magari il suo medico vedendola avrebbe sospeso e rimandato lui stesso l'intervento (visto che vi eravate solo sentiti telefonicamente).
Io credo che la fiducia tra medico e paziente sia fondamentale, anche perchè il nostro approccio non è solo un atto chirurgico ma è seguito e preceduto da valutazioni mediche.
Non abbiamo dati certi per dire e dubitare dell'approccio del suo medico e quindi lei che dovrebbe serenamente chiarire i suoi dubbi...e valutare il suo stato d'animo nel riaffrontare il rapporto medico-paziente.
saluti

Dr. Daniele Bollero
Chirurgo Plastico - Ospedale C.T.O. - TORINO
www.chirurgiaplasticapiemonte.com