Trattamento laser su cheloide
Buongiorno a tutti. Scrivo reduce dalla sala operatoria dove mi è stato appena trattato un cheloide con laser. Spiego bene: 4-5 anni fa mi è comparso sullo sterno un puntino rosso che considerai subito un brufolo senonchè dopo un anno non essendo scomparso lo feci vedere ad un chirurgo plastico che mi diagnosticò un cheloide. Attualmente io mi ritrovo con 2 cheloidi uno accanto all'altro della grandezza di 10 mm per 5 mm ciascuno, con bordi arrotondati e spessore di 2 mm per quanto variabile. In questi anni ho provato un trattamento al cortisone perfuso nella cute senza siringhe ma con una specie di pistola con pistone che lo diffonde senza aghi associato all'applicazione giornaliera di crema dermatix e cerotti al silicone, ma dopo due sedute distanziate di un mese circa non aveva avuto il minimo effetto. Mi sono rivolta poi ancora a due chirurghi plastici uno dei quali mi disse di non farmelo toccare da nessuno con un bisturi e che eventualmente un trattamento laser poteva servire ma mi disse che in Italia non c'erano laser abbastanza sofisticati per fidarcisi e di lasciar perdere. Io invece mi sono fidata dell'ultimo consulto cercato per quanto frettoloso: la dottoressa mi disse che avremmo provato solo in un puntino del cheloide per poi studiarne gli effetti. Cosa che è avvenuta oggi. Il fatto è che mi trovo piuttosto inviperita ora perchè il test non è avvenuto in "un puntino" come aveva detto ma ha "appiattito" metà del cheloide più grande per una superficie quindi di 5 mm per 5 mm rimanendo entro i confini del cheloide ma non credo davvero di molto. Mea culpa per aver cercato informazioni solo il giorno prima e per di più su internet ma leggevo dei diversi tipi di laser esistenti e di come sui cheloidi siano consigliati solo quelli vascolari che agiscono nel sottocute mentre a quel che mi è stato detto (mia madre anestetista assisteva all'operazione) qui è stata raschiata via la parte più superficiale del cheloide. Il bendaggio mi verrà tolto domattina e i risultati penso li potrò vedere solo nei prossimi giorni. Intanto vorrei ricevere invece opinioni sulla mia scelta di farmi operare. Il problema era solo vagamente estetico dato che i cheloidi non mi hanno mai dato molto più che prurito insistente (mai grattati ovviamente) ma mai dolore e vorrei sapere se dovrò pentirmi di essermi fidata di questa dottoressa.
Scusate la lungaggine ma volevo esser certa di dire tutto. Aggiungo solo che ho 25 anni, che ho subito nella mia vita solo un'altra operazione per dei punti al ginocchio da piccola per cui mi è rimasta una brutta cicatrice ma non un cheloide di certo dato ce ora è chiara e appiattita e che mi sono graffiata più volte nella mia vita sul petto anche nei punti stessi dei cheloidi senza che venisse mai fuori niente di simile. Questi cheloidi mi sono davvero spuntati dal nulla escludendo brufoli immotivatamente più persistenti di altri.
Ringrazio davvero per l'attenzione, saluti.
Scusate la lungaggine ma volevo esser certa di dire tutto. Aggiungo solo che ho 25 anni, che ho subito nella mia vita solo un'altra operazione per dei punti al ginocchio da piccola per cui mi è rimasta una brutta cicatrice ma non un cheloide di certo dato ce ora è chiara e appiattita e che mi sono graffiata più volte nella mia vita sul petto anche nei punti stessi dei cheloidi senza che venisse mai fuori niente di simile. Questi cheloidi mi sono davvero spuntati dal nulla escludendo brufoli immotivatamente più persistenti di altri.
Ringrazio davvero per l'attenzione, saluti.
[#1]
Gentilissima utente,
confermo come l'utilizzo del laser vascolare (dye laser) unitamente ad una infiltrazione intralesionale di steroide possa determinare risultati davvero eccellenti sui cheloidi. Sono necessarie tuttavia svariate sedute a distanza di circa 1 mese.
Cordiali saluti
confermo come l'utilizzo del laser vascolare (dye laser) unitamente ad una infiltrazione intralesionale di steroide possa determinare risultati davvero eccellenti sui cheloidi. Sono necessarie tuttavia svariate sedute a distanza di circa 1 mese.
Cordiali saluti
Dott. Davide Brunelli
Specialista in Dermatologia e Venereologia
[#2]
Utente
grazie dottore! quel che temo è che non credo mi sia stato applicato dye laser..come apparirebbe una ferita con quel laser? perchè la mia appare con lo strato superficiale della cute "tagliato", come avesse un buco in mezzo da cui appare lo strato sottostante, il derma suppongo dato che non presenta una superficie liscia come uno strato epiteliale. Adesso dopo una settimana si sta quasi completamende ri costituendo lo strato superficiale e appare abbastanza in piano con la cute attorno e ancora rossastro. Ovviamente appena riepitelizzato andrò avanti con silicone pressato e cortisone e si vedrà. Mi rimane solo il dubbio sul laser usato, e se non sia stato una mancanza averne usato uno che ha agito mi sembra sulle cellule epiteliali e non sulla vascolarizzazione dermica che avrebbe lasciato intatta la continuità epiteliale.
[#5]
Gent.ma utente,
volevo innanzitutto dirle che non è assolutamento vero il fatto che in Italia non ci siano professionisti ad avere "buoni" laser. IL collega che le abbia detto ciò non mi sembra sia stato molto professionale. La globalizzazione del mercato ci consente di avere il top, dal Congo al Canada, dal Giappone ad Israele. E' solo una questione di ...soldi. Un buon laser costa. Consideri come anche le estetiste propongano la luce pulsata per l'epilazione, ma l'apparecchio non è lo stesso che impieghiamo noi medici.
Detto ciò, vorrei dirle che nella mia esperienza ho affrontato problemi come il suo. Ho dovuto eseguire diverse sedute, alternando infiltrazioni intralesinali con Kenacort, Laser Nd-Yag e Laser CO2. Devo dire che i risultati sono stati abbastanza soddisfacenti. Il problema del cheloide è la sua natura, il modo come si forma e come si sviluppa. E'una cicatrice permanente, che non potrà MAI sparire del tutto.Almeno che non si intervenga chirurgicamente, ma se ne toglie una per crearne un'alra, sperando non assuma le caratteristiche del cheloide anche questa. Comunque, potrebbe essere trattata di conseguenza, dopo la rimozione dei punti.
In ultima analisi, oggi improponibile, vi è la radioterapia, ma non credo che qualcuno la indichi più.
volevo innanzitutto dirle che non è assolutamento vero il fatto che in Italia non ci siano professionisti ad avere "buoni" laser. IL collega che le abbia detto ciò non mi sembra sia stato molto professionale. La globalizzazione del mercato ci consente di avere il top, dal Congo al Canada, dal Giappone ad Israele. E' solo una questione di ...soldi. Un buon laser costa. Consideri come anche le estetiste propongano la luce pulsata per l'epilazione, ma l'apparecchio non è lo stesso che impieghiamo noi medici.
Detto ciò, vorrei dirle che nella mia esperienza ho affrontato problemi come il suo. Ho dovuto eseguire diverse sedute, alternando infiltrazioni intralesinali con Kenacort, Laser Nd-Yag e Laser CO2. Devo dire che i risultati sono stati abbastanza soddisfacenti. Il problema del cheloide è la sua natura, il modo come si forma e come si sviluppa. E'una cicatrice permanente, che non potrà MAI sparire del tutto.Almeno che non si intervenga chirurgicamente, ma se ne toglie una per crearne un'alra, sperando non assuma le caratteristiche del cheloide anche questa. Comunque, potrebbe essere trattata di conseguenza, dopo la rimozione dei punti.
In ultima analisi, oggi improponibile, vi è la radioterapia, ma non credo che qualcuno la indichi più.
Distinti saluti
Dr. Giuseppe Liardo
www.giuseppeliardo.it
[#6]
Utente
Buongiorno, torno su questo consulto per ulteriori dubbi. In seguito all'operazione di cui parlavo sopra pochi giorni dopo la riepitelizzazione del "buco" la pelle ha iniziato a gonfiarsi e tornare in poco tempo allo stesso spessore di prima, un poco di più. Attualmente i cheloidi si sono uniti e insieme formano una forma di 4 cm per 2 cm, tutta ugualmente spessa un 2-3 mm con la zona trattata col laser forse più bianca. Ad aprile di quest'anno ho notato un aumento della velocità di crescita. Normalmente una volta ogni 4-5 mesi io ho giorni in cui il cheloide mi dà delle fitte e dopo qualche giorno scopro una linguetta rossa in più sul confine del cheloide che si gonfierà poi lentamente. Da aprile questi episodi avvenivano circa una volta al mese al punto che gran parte dell'ingrandimento del cheloide lo riferisco in questi ultimi 6 mesi. Presa dal nervoso ho voluto ritentare qualcosa e mi sono rivolta ad una dermatologa che mi ha proposto infiltrazioni intralesionali (con ago) di cortisone, al 50% se ricordo bene, che ho effettuato a giugno. Il cheloide è diventato subito molto chiaro e si è mantenuto così a lungo e sono spariti tutti i pruriti che mi dava. Solo che dopo circa 20 giorni dall'infiltrazione ha iniziato a far male di colpo e ad arrossarsi al punto che alla seconda seduta ho detto che preferivo ripensarci considerato anche che si faceva estate e avrei dovuto interrompere presto per ricominciare a settembre. Il cheloide ora cresce anche più in fretta. Il mio dubbio è sul riprendere le infiltrazioni. Non capisco se facendole più spesso, ogni 20 giorni, eviterei la fase di riarrossamento che mi aveva preoccupato ma soprattutto se l'ulteriore aumento di crescita del cheloide è riconducibile all'infiltrazione. La dottoressa mi diceva che a lei non è mai capitato che l'infiltrazione peggiorasse la situazione e chiedo a voi se vi sentite di escluderlo. Perché fino ad adesso avrei solo voluto evitare tutte le procedure che ho tentato e non vorrei pentirmi anche di quest'ultima. L'ultima variabile è che da aprile ho dovuto fare una pausa dal contraccettivo che usavo, cerotto Evra, che sto riprendendo solo in questi giorni. Può aver inciso anche questo sul cheloide e posso quindi sperare che riprendere il cerotto aiuti ad evitare un'eccessiva infiammazione?
[#7]
Gentile utente,
riallacciandomi a quanto detto e scritto dai colleghi precedentemente, il cheloide va trattato con molta attenzione per il rischio di recidiva.
La richiesta di pazienti come lei sta aumentando molto, scoraggiate dai tentativi infruttuosi precedenti.
Attualmente il mio metodo di trattamento è l'escissione chirurgica e la radioterapia. Negli ultimi anni i radioterapisti hanno a disposizione macchinari che sviluppano radiazioni blande e focalizzate.
Il trattamento prevede intervento chirurgico e, a partire dalla giornata stessa dell'intervento, 4 sedute giornaliere di radioterapia.
I risultati sono buoni e senza grossi problemi, ovviamente più per merito del radioterapista che collabora con me.
Saluti
riallacciandomi a quanto detto e scritto dai colleghi precedentemente, il cheloide va trattato con molta attenzione per il rischio di recidiva.
La richiesta di pazienti come lei sta aumentando molto, scoraggiate dai tentativi infruttuosi precedenti.
Attualmente il mio metodo di trattamento è l'escissione chirurgica e la radioterapia. Negli ultimi anni i radioterapisti hanno a disposizione macchinari che sviluppano radiazioni blande e focalizzate.
Il trattamento prevede intervento chirurgico e, a partire dalla giornata stessa dell'intervento, 4 sedute giornaliere di radioterapia.
I risultati sono buoni e senza grossi problemi, ovviamente più per merito del radioterapista che collabora con me.
Saluti
Dr. Daniele Bollero
Chirurgo Plastico - Ospedale C.T.O. - TORINO
www.chirurgiaplasticapiemonte.com
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 30.3k visite dal 09/04/2010.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.