Esiti mastoplastica additiva
in seguito alla rottura di una delle protesi che avevo da 15 anni, a giugno mi sono sottoposta ad una operazione in cui mi sono state tolte, hanno ripulito sia dal silicone disperso nella tasca, sia da una infezione saccata; inoltre, dato che nelle ecografie precedenti a tale operazione si poteva evidenziare anche un assottigliamento e rottura delle fibre del muscolo pettorale, il chirurgo ha in qualche modo ricucito buona parte dei lembi muscolari. due mesi fa lo stesso chirurgo ha potuto reinserire nuove protesi. tutto questo è stato fatto in una struttura pubblica che si è fatta carico totalmente delle spese sanitarie e dove sono stata trattata veramente bene. già dopo poche settimane dall'operazione ho potuto notare delle differenze tra i due seni, che attualmente, si sono accentuate molto: il sinistro, in cui ho una protesi di 295cc media proiezione, appare perfetto; il destro, in cui ho una protesi di 255cc media proiezione e che ha subito la ricostruzione del muscolo pettorale, è VISIBILMENTE più piccolo (addirittura una misura in meno di reggiseno), il capezzolo più basso di 2 cm , e la protesi stessa è posizionata più in alto di 2 cm. mi spiego meglio: la semicirconferenza (partendo dallo sterno verso il torace)del SX è di 20cm, quella del DX di 18,5; la proiezione delle due protesi è totalmente diversa, inoltre la misura dalla base del seno fino al capezzolo è 9cm sul SX, di 7cm sul DX ; la base della protesi SX scende di almeno 1 cm sotto la cicatrice,mentre la base del DX corrisponde esattamente alla posizione della cicatrice; nella visione totale il seno DX è più alto, verso la clavicola, di 2cm rispetto all'altro. immagino che la situazione di partenza non era esattamente l'ideale per un chirurgo, ma anche la scelta della misura delle protesi non è stata delle più azzeccate, anche se il danneggiamento del muscolo non permette di sostenere al meglio la protesi stessa, forse bastava diminuire la misura di quello sano per non avere tutte queste differenze. il chirurgo tende a sminuire dicendo che il muscolo era danneggiato. la domanda è: immagino che la struttura pubblica non si possa far carico di una eventuale operazione per correggere l'errore ( me lo confermate?), ma il chirurgo potrebbe offrirmi l'opportunità per farlo a pagamento ma venendomi incontro nelle spese, visto che comunque si tratta di un suo errore?? quale sarebbe la maniera più opportuna per chiedere questo al chirurgo senza per questo volerlo offendere nella sua professionalità (errare è umano..)?? grazie per le risposte
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Buonasera cara utente,
credo che la migliore soluzione sia cercare un accordo con il chirurgo operatore visto che solo lui conosce la situazione.
Bisogna anche capire che l'intervento ci masto additiva è un intervento che si fa per estetica pura e talvolta anche le complicanze è difficie giustificarle e trattarle in una struttura pubblica ameno che non siano compromettenti per la salute, quali la rottura come successo in passato.
Ora bisogna cercare un compromesso per l'attuale situazione
Cordiali saluti
Prof. Massimo Vergine
www.mastoplasticaroma.com
credo che la migliore soluzione sia cercare un accordo con il chirurgo operatore visto che solo lui conosce la situazione.
Bisogna anche capire che l'intervento ci masto additiva è un intervento che si fa per estetica pura e talvolta anche le complicanze è difficie giustificarle e trattarle in una struttura pubblica ameno che non siano compromettenti per la salute, quali la rottura come successo in passato.
Ora bisogna cercare un compromesso per l'attuale situazione
Cordiali saluti
Prof. Massimo Vergine
www.mastoplasticaroma.com
Prof. Massimo Vergine
www.massimovergine.it
[#4]
Casra utente,
dalla descrizione che lei da seppur esaustiva non è possibile risalire al danno attule e senza poter visionare la situazione dal punto di vista anatomico è difficile sbilanciarsi in un consiglio di tecnica di reintervento.
Cordiali saluti
Prof. Massimo Vergine
dalla descrizione che lei da seppur esaustiva non è possibile risalire al danno attule e senza poter visionare la situazione dal punto di vista anatomico è difficile sbilanciarsi in un consiglio di tecnica di reintervento.
Cordiali saluti
Prof. Massimo Vergine
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.4k visite dal 11/01/2010.
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