Trapianto pelle su braccio

Scorso anno sono rimasto ricoverato 5 settimane per una fascite necrotizzante al braccio sinistro causata dallo streptococco A.

Con braccio molto gonfio vengo operato urgentemente (fasciotomia con taglio dal palmo della mano fino alla spalla e poi lungo tutto il tricipite fino a sopra il gomito).

Inserito sostituto dermico e poi VAC.

H24 sotto antibiotici, ogni giorno 1 ora di camera iperbarica + VAC.

Valori poi costantemente in miglioramento.

Successivamente condizione buona, presenza del batterio scomparsa e quindi si decide di cominciare a chiudere il braccio con sutura.

Durante l’ intervento si chiude una prima parte e cioè dal palmo della mano fino alla spalla mentre la zona posteriore è ancora troppo gonfia causa edema e si decide di attendere si sgonfi.

Una settimana dopo torno in sala operatoria dove si riesce a chiudere metà della zona posteriore.
Sempre per via del braccio ancora gonfio non si riesce a chiudere tutto.
Manca il pezzo da metà braccio fino sopra il gomito.
Anche in questo cosa si decide di attendere che il braccio si sgonfi.

A questo punto interviene il chirurgo plastico del reparto ortopedia, il quale valuta che nel caso il braccio non si sgonfi nel giro di una settimana di chiudere l’ultima parte con una trapianto di pelle (prelievo dalla coscia).

Trascorre la settimana, il braccio non si sgonfia sufficientemente e viene fissato a due giorni l’intervento di trapianto.
L’intervento viene però stoppato dal vice-primario del reparto che sollecita di attendere un’ ulteriore settimana affinché il braccio si sgonfi a sufficienza per consentire la sutura.

Trascorre ulteriore settimana e il chirurgo plastico insiste per il trapianto e dunque si procede e vengo dimesso due giorni dopo l’intervento.

Il problema è che non avevo nessuna carenza di pelle.
Non si riusciva a chiudere con sutura in quanto il braccio era ancora troppo gonfio.
Circa tre settimane dopo il braccio si sgonfia sensibilmente e una volta tolte le fasce mi sono reso conto di quanto negativamente abbia impattato questo intervento esteticamente.
mi ritrovo con una quantità di pelle in eccesso che oltre ad essere eccedente affonda nel braccio in quanto molto sottile.

Purtroppo non ero stato avvertito di un tale esito.
Ho chiesto spiegazioni al chirurgo plastico, il quale riferisce che la parte sarebbe tornata come prima, ma che la responsabilità del trattamento della zona era di fisioterapia.
A distanza di una anno ho certezza che la zona non può tornare come prima perché la pelle trapiantata non fa altro che affondare nel braccio.

La fisioterapista stessa mi dice che il chirurgo plastico dovrebbe essere a conoscenza che la parte trapiantata non può tornare come prima.

La mia domanda: non avendo una carenza di pelle nella zona trapiantata ed essendo il braccio ora sgonfio e i due lembi, ora separati dall’innesto, sono avvicinabili, c’è la possibilità oggi di intervenire chirurgicamente per togliere l’innesto cutaneo e chiudere con sutura?
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Dr. Daniele Bollero Chirurgo plastico, Medico estetico 2.5k 65
Gentile utente
non avendo una carenza di pelle nella zona trapiantata ed essendo il braccio ora sgonfio e i due lembi, ora separati dall’innesto, sono sicuramente avvicinabili
c’è quindi la possibilità oggi di intervenire chirurgicamente per togliere l’innesto cutaneo e chiudere con sutura.
E' una pratica che eseguiamo molto spesso.
Purtroppo una cicatrice esiterà ma sicuramente meglio di ora con il patch dell'innesto
saluti

Dr. Daniele Bollero
Chirurgo Plastico - Ospedale C.T.O. - TORINO
www.chirurgiaplasticapiemonte.com

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Utente
Utente
Grazie per la risposta.
La cicatrice non la considero un grave danno estetico. L'importante è che il braccio torni ad avere la forma di prima. Ora c'è un evidente avvallamento e l'illusione ottica che manchi un pezzo di braccio.