Criptorchidismo
Gentile dottore,La scrivo perchè ho un bimbo di quasi 3anni(li compirà ad aprile)al quale all'età di 8mesi da un controllo pediatrico è stato riscontrato che entrambi i testicoli erano"spariti"cioè non erano più nello scroto.Perchè è successo?Nessuno sa spiegarmelo.E' certificato però da più controlli pediatrici che prima di allora erano sempre stati posizionati nello scroto.Comunque da quel momento ad oggi non è cambiato nulla.I testicoli sono visibili e palpabili anche da noi(non esperti del settore)e con un semplice movimento è possibile posizionarli nello scroto ma poi risalgono,senza mai superare il livello inguinale.Tornando agli 8mesi,ci siamo preoccupati e subito rivolti all'ospedale Santobono a Napoli,dove hanno diagnosticato la"presenza di testicoli mobili retrattili bilateralmente".Ci hanno tranquillizzati e rimandato il controllo ad 1anno,dove è poi stata riconfermata la diagnosi senza necessità di cura e richiesto il controllo a 3anni.Dicendo però che secondo il loro parere,il problema forse si sarebbe risolto spontaneamente(finora purtroppo non è ancora successo!)e che altrimenti si sarebbe potuti intervenire con una cura ormonale,ma quasi di certo evitato l'intervento chirurgico.La cosa un pò ci tranquillizzava,visto poi che informandomi sentivo sempre parlare di intervento chirurgico su pazienti ai quali il criptorchidismo era stato riscontrato fin dalla nascita..o altro,quindi credevo che il nostro caso in quanto diverso fosse meno complicato da risolvere.Nell'attesa la nostra pediatra di base ci ha consigliato di fare qualche altro controllo,visto che secondo lei far passare tempo avrebbe peggiorato la situazione.Cosi' ci siamo rivolti al Policlinico all'età di 2anni,dove hanno sostanzialmente fatto la stessa diagnosi"testicoli ad ascensore alti alla radice dello scroto"però con una soluzione diversa"si consiglia intervento chirurgico di fissaggio testicolare entro i 4anni"ritenendola l'unica soluzione definitiva.Ora,cosa dobbiamo fare?Di chi fidarci?O meglio a chi affidare il nostro cucciolo?Io sinceramente sono confusa e preoccupata.Avrei volentieri evitato l'intervento chirurgico,ma non so ancora bene in cosa consista poi la cura ormonale ed eventuali rischi per entrambe le soluzioni.Vogliamo tornare anche al Santobono come previsto a 3anni e valutare quale cura propongono.E poi..non sappiamo davvero cosa fare!Chiediamo anche il Suo parere.Spero di essere stata abbastanza chiara nella mia confusione.La ringrazio anticipatamente per l'Aiuto. Saluti da una mamma preoccupata.
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Chirurgo generale, Chirurgo plastico, Chirurgo pediatrico, Chirurgo della mano
Gentile Signora,
nella vita fetale i testicoli si sviluppano all'interno della cavità addominale e progressivamente scendono verso lo scroto entrando in un dotto denominato dotto peritoneo-vaginale. Alla nascita circa il 90% dei neonati ha il testicolo nello scroto mentre altri neonati possono avere il testicolo ritenuto (criptorchidia) oppure un testicolo mobile (che si muove a pendolo dalla cavità addominale allo scroto).
Il determinarsi dell'una o dell'altra condizione dipende dalla lunghezza del funicolo spermatico (un cordone di collegamento del testicolo che contiene all'interno i vasi spermatici e il dotto deferente). Verso l'anno di età, normalmente, il dotto peritoneo-vaginale va incontro a chiusura. Se rimanesse aperto potrebbe instaurasi un'ernia inguinale oppure un idrocele (raccolta di liquido peritoneale intorno al testicolo).
Nel caso specifico di suo figlio se il testicolo è ancora mobile ed a volte rientra nella cavità addominale, significa che il dotto peritoneo-vaginale è ancora aperto.
Sconsiglio le cure ormonali che seppur efficaci nel far scendere il testicolo nello scroto, determinano una atrofia delle cellule germinative all'interno del testicolo con aumento di rischio di infertilità.
La cosa migliore rimane l'intervento chirurgico che ha lo scopo di posizionare il testicolo nello scroto chiudendo nel contempo il dotto peritoneo-vaginale ed evitando così la formazione di un'ernia inguinale o di un idrocele.
Inoltre un testicolo mobile può andare incontro a torsione sul proprio asse e questo, se non immediatamente operato, comporterebbe la necrosi del testicolo.
Ovviamente l'intervento è la mia indicazione; verrebbe eseguito in anestesia generale e può essere praticato anche nel primo anno di vita.
La delicatezza dell'intervento richiede una mano chirurgica esperta.
Auguri.
nella vita fetale i testicoli si sviluppano all'interno della cavità addominale e progressivamente scendono verso lo scroto entrando in un dotto denominato dotto peritoneo-vaginale. Alla nascita circa il 90% dei neonati ha il testicolo nello scroto mentre altri neonati possono avere il testicolo ritenuto (criptorchidia) oppure un testicolo mobile (che si muove a pendolo dalla cavità addominale allo scroto).
Il determinarsi dell'una o dell'altra condizione dipende dalla lunghezza del funicolo spermatico (un cordone di collegamento del testicolo che contiene all'interno i vasi spermatici e il dotto deferente). Verso l'anno di età, normalmente, il dotto peritoneo-vaginale va incontro a chiusura. Se rimanesse aperto potrebbe instaurasi un'ernia inguinale oppure un idrocele (raccolta di liquido peritoneale intorno al testicolo).
Nel caso specifico di suo figlio se il testicolo è ancora mobile ed a volte rientra nella cavità addominale, significa che il dotto peritoneo-vaginale è ancora aperto.
Sconsiglio le cure ormonali che seppur efficaci nel far scendere il testicolo nello scroto, determinano una atrofia delle cellule germinative all'interno del testicolo con aumento di rischio di infertilità.
La cosa migliore rimane l'intervento chirurgico che ha lo scopo di posizionare il testicolo nello scroto chiudendo nel contempo il dotto peritoneo-vaginale ed evitando così la formazione di un'ernia inguinale o di un idrocele.
Inoltre un testicolo mobile può andare incontro a torsione sul proprio asse e questo, se non immediatamente operato, comporterebbe la necrosi del testicolo.
Ovviamente l'intervento è la mia indicazione; verrebbe eseguito in anestesia generale e può essere praticato anche nel primo anno di vita.
La delicatezza dell'intervento richiede una mano chirurgica esperta.
Auguri.
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 4.1k visite dal 24/01/2012.
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