Terza classe e tensioni alla testa sono correlate?

Buongiorno,

Ho 25 anni e ho la terza classe.
Da qualche anno ho delle tensioni molto forti nella parte alta della testa, che mi procurano dei problemi più gravi.
Vedo che in base a dove sento acuirsi la tensione cambiano i miei occhi, mi si alza o mi si abbassa la voce, giudico in maniera diversa gli eventi della mia vita.
Sono in lista per l’intervento maxillo-facciale che mi dovrebbe spostare l’arcata superiore della mandibola in avanti, così da rendere normale il morso.
Ho tuttavia delle perplessità, perché farei l’intervento solo per queste tensioni, non per una questione estetica.
Mi chiedevo se può esserci correlazione tra le due problematiche, in particolare se ci sono evidenze di persone che come me hanno sperimentato una cefalea muscolo-tensiva persistente prima dell’intervento, con cambiamenti ampi come quello che sto riportando, e che hanno risolto il problema con l’intervento stesso.

Grazie
[#1]
Dr. Sergio Formentelli Dentista, Gnatologo, Ortodontista, Odontostomatologo 7.6k 228
L'intervento maxillo-facciale le risolverà il problema estetico.
Non le risolverà la cefalea tensiva che viene da problematiche di natura gnatologica: manfunzionamento della mandibola e/o bruxismo, serramento e/o digrignamento notturno e/o diurno.

La 3a classe scheletrica è quella che da meno problemi di malfunzionamento rispetto alle altre malocclusioni.

Le suggerisco un consulto gnatologico, e solo se lo gnatologo sceglie la via chirurgica, il consulto chirurgico maxillo-facciale.
NON l'inverso.
Le due figure professionali sono differenti.

www.studioformentelli.it
Attività prevalente: Gnatologia e
Implantologia (scuola italiana)

[#2]
Dr. Michele Romano Chirurgo maxillo facciale, Medico estetico 54 4
Potrebbero essere due cose completamente distinte tra loro.
In letteratura scientifica non c’è evidenza di nessuna correlazione tra malocclusione e cefalea. E questo vuol dire che la cefalea di cui è affetto non puó certo essere una inficazione all’intervento chirurgico.

I due problemi vanno trattati in maniera distinta. Tenendo conto che potrebbe avere una terza classe e non avere parafunzioni (bruxismo/serramento), quindi la sua cefalea potrebbe tranquillamente non essere correlata alla malocclusione.
Credo e che il chirurgo che l’ha visitata le abbia spiegato anche questo.

Dr. Michele Romano
Chirurgo Maxillo-Facciale
dott.micheleromano@gmail.com

[#3]
Dr. Sergio Formentelli Dentista, Gnatologo, Ortodontista, Odontostomatologo 7.6k 228
Le devo purtroppo rispiegare la REALTA' nel suo interesse per evitare che lei possa prendere strade che non portino al risultato auspicato.

Cefalea Tensiva.

Noi gnatologi ce ne occupiamo quotidianamente e le trattiamo quotidianamente con una notevole dose di successi.
Può dipendere da parecchie cose, fattori psicologici compresi.
La bocca ha una importanza notevole, e in particolare MALOCCLUSIONE (e relativo malfunzionamento) e una delle forme di BRUXISMO, diurno e/o notturno serramento e/o digrignamento o contrazione isometrica dei masseteri senza contatto dentale (e qui ritorna in campo anche l'aspetto psicologico della questione).

Ha ragione il collega maxillo-facciale nel riferirle che lei potrebbe aver la 3a classe e non avere bruxismo.
Maloclcusione e bruxismo non hanno un rapporto fra di loro, che non sia una eventuale co-morbilità. In pratica potrebbe essere affetto da entrambe le problematiche.

Considerando che la 3a classe fra tutte le malocclusioni è quella che da meno sintomi di tutte (la cefalea tensiva è uno di questi sintomi), non vedo l'indicazione chirurgica per risolvere la cefalea tensiva.

Vedo invece l'indicazione ad una terapia gnatologica, MISURANDO anche l'eventuale presenza di bruxismo (si può fare), e passando all'intervento chirurgico SOLO DOPO aver risolto la cedalea tensiva descritta.
E non prima.

Spero di averle dato materiale utile in forma chiara e comprensibile di riflessione.

www.studioformentelli.it
Attività prevalente: Gnatologia e
Implantologia (scuola italiana)

[#4]
Dr. Daniele Tonlorenzi Gnatologo, Dentista 4.2k 73
Correlazioni tra malocclusione ed emicrania, evidenze scientifiche..... è un argomento che mi intriga davvero tanto. Ho dedicato molti anni della mia vita a studiarle.
Vediamo quelle che conosco io:

1) diverse regioni cerebrali sono coinvolte nella modulazione degli input nocicettivi basali in arrivo dai neuroni trigeminovascolari. È possibile che una disfunzione in una qualsiasi di queste regioni possa provocare un'alterata elaborazione degli input nocicettivi che viene elaborata e genera dolore emicranico, o addirittura questa disfunzione potrebbe effettivamente provocare l'attivazione di neuroni trigeminovascolari precedentemente quiescenti che viene percepita come attivazione nociva, se questi neuroni ricevono proiezioni da afferenze durali, e viene elaborato come emicrania. Fonte Pathophysiology of Migraine: A Disorder of Sensory Processing da Physiol Rev 2017;

2) IL TRIGEMINO SVOLGE UN RUOLO CHIAVE nella genesi dell'emicrania. FONTE The Trigeminovascular Pathway: Role of CGRP and CGRP Receptors in Migraine. Hedache 2017.
Se il collega vuole ci sono TANTI TANTI ALTRI ARTICOLI su riviste non odontoiatriche (ne di chirurgia maxillo).

Interessante anche "NEUROSCIENCE FOREFRONT REVIEW NEUROBIOLOGY OF MIGRAINE" fonte Neuroscience 2009. Se il collega vuole l'articolo intero sono contento di inviarglielo.

Stabilito che l'emicrania è causata da un malfunzionamento del trigemino i casi sono due: a) l'occlusione non è correlata al trigemino; b) modificare il "morso" non incide per nulla.

A questo proposito allego qualche studio:
I) Si è misurato lo stimolo elettrico in grado di far sentire un dolore lieve di 2-3 su scala 0-10 del dolore e uno stimolo medio 5-6 sempre sulla stessa scala.
Aumentando la distanza tra i denti deve aumentare l’intensità dello stimolo elettrico necessario per avere il dolore.
CONCLUSIONE: più i denti sono distanti (MUSCOLI ALLUNGATI o stretching dei muscoli masticatori) più è inibita la percezione del dolore.
Fonte Modulation of human exteroceptive jaw reflexes during simulated mastication. Clin Neurophysiol.


II) più si allontanano le arcate dentali tra loro più alta è la soglia dello stimolo necessario per stimolare il dolore. Fonte "Pain Control by Proprioceptive and Exteroceptive Stimulation at the Trigeminal Level" Front. Physiol., 07 August 2018

III) addirittura dopo che il soggetto sta a bocca alla massima apertura per 5 minuti lo stimolo necessario per sentire dolore va aumentato di oltre il 70%. Fonte Changes of sensory and pain thresholds in healthy subjects after mandibular extension at maximum mouth opening: implications for temporomandibular disorders therapy. Primo Autore prof Marcello Brunelli, quello che ha scoperto il ruolo dell'AMP ciclico come secondo mediatore, il ruolo della serotonina nei meccanismi di apprendimento e di cronicizzazione del dolore. Tra gli Autori ci sono anch'io.

IV) Sempre insieme al Prof Brunelli abbiamo fatto questa ricerca: "An observational study of the effects of using an high oral splint on pain control" dove si spiega come un particolare tipo di bite funzioni nell'emicrania.

Nel caso che qualche punto non fosse chiaro, basta citare quale, sarò felice di mandare gli articoli degli studi (compresi quelli a cui ho partecipato a cui ho partecipato, anche come primo Autore) per esteso, anche quelli che non sono pubblici. Credo di averli tutti, li ho richiesti agli autori.

https://www.medicitalia.it/dtonlorenzi/#info

[#5]
Dr. Daniele Tonlorenzi Gnatologo, Dentista 4.2k 73
Immagino che il paziente sia confuso da questa discussione tra medici.
Concordo:
1) con entrambi i colleghi che la presenza di emicrania non è indicazione all'intervento maxillo per la terza classe;
2) con Sergio Formentelli che un buon bite può essere indicato.

Personalmente i miei studi sul mio tipo di bite sono descritti qui di seguito:
https://www.medicitalia.it/blog/gnatologia-clinica/8939-disordine-temporomandibolare-un-tipo-di-bite-e-misura-della-sua-efficacia.html

https://www.medicitalia.it/dtonlorenzi/#info

[#6]
Utente
Utente
Buongiorno a tutti,
e molte grazie per l’interesse.

Volevo intanto rispondere al Dott. Formentelli
non per controbattere la sua risposta ma per cercare di capire meglio.

L'intervento maxillo-facciale le risolverà il problema estetico.
Non le risolverà la cefalea tensiva che viene da problematiche di natura gnatologica

Io ho quasi la certezza del fatto che il problema estetico sia fortemente legato alla natura fisica della malformazione scheletrica. Ma non parlo dal punto di vista psicologico (-> non mi piaccio, la vivo male -> faccio un intervento chirurgico che vada a risolvere il problema) ma dal punto di vista funzionale.

Vivo in questa condizione di ovattamento permanente (a volte meglio, a volte peggio, ma comunque sempre persistente) percepibile all’esterno visivamente come una tensione facciale che a volte irradia gran parte della zona della testa o mi provoca contrazioni muscolari (es. nella zona degli occhi) da cui originano determinati problemi sociali e quindi il mio tentativo (spesso vano) di controllare meccanismi che, di per se, dovrebbero essere autoregolati.
Faccio un esempio concreto per capirci meglio:
Sono in una situazione di stress fisico, in coda al supermercato: quella che per tutti è la normalissima tensione muscolare da stress data da quel momento specifico, per me è l’origine della contrazione muscolare descritta sopra. Immaginate la condizione di disagio del non riuscire a mettere bene a fuoco perché all’interno di contrazioni di questo tipo: se lo faccio, all’esterno sto letteralmente sgranando le pupille.
Si, la situazione è spesso risolvibile con tecniche di rilassamento / stile di vita che protende alla tranquillità ma è più una prevenzione che una cura anche perché, come dicevo sopra, andare a gestire razionalmente meccanismi che dovrebbero autocontrollarsi, rischia davvero di influire negativamente sull’aspetto psicologico.
[#7]
Dr. Sergio Formentelli Dentista, Gnatologo, Ortodontista, Odontostomatologo 7.6k 228
Le ribadisco che un intervento chirurgico NON LE RISOLVERA' il problema tensivo.
35 anni di professione e studi su tali argomenti non possono nulla contro le sue convinzioni.

In bocca al lupo.

www.studioformentelli.it
Attività prevalente: Gnatologia e
Implantologia (scuola italiana)

[#8]
Utente
Utente
Senz’altro, motivo per cui mi affiderò alla sua esperienza venendo a visita da lei; almeno mi spiegherà meglio di persona alcuni punti che mi risultano molto fumosi.
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