Iter per diagnosi e terapia terza classe scheletrica
Salve,
a 18 anni mi è stata diagnosticata una malocclusione di terza classe dentoscheletrica (con una buona compensazione dei tessuti molli) di tipo "testa a testa", che ha portato all'erosione della parte terminale degli incisivi centrali superiori, con laterodeviazione della mandibola. Mi fu detto all'epoca che l'unica soluzione sarebbe stata quella chirurgica ed ortodontica, e che non curarmi avrebbe portato futuri problemi a livello temporo-mandibolare, cervicale, e scheletrico in generale. Mi fu prospettato il tradizionale iter con ortodonzia pre e post-chirurgica della durata media di 3-4 anni, che mi spaventò abbastanza per i tempi e per l'idea di andare ad effettuare delle osteotomie. Ad oggi (32 anni) il problema mi affligge maggiormente (a 20 anni non ci facevo troppo caso), per una questione estetica (incisivi consumati, non ricostruibili perché andrebbero a consumarsi o spezzarsi nuovamente, per il sorriso in generale "scimmiesco", entrambi aspetti che mi portano ad evitare di sorridere a bocca aperta, a non riconoscermi nelle foto, anche per via dell'asimmetria mandibolare, e a sentirmi in generale non "a posto" e del tutto "normale"). Ad oggi vorrei tentare il percorso chirurgico ortognatico avendo scoperto l'approccio surgery first.
Le mie domande sono pertanto:
1) A chi rivolgersi in primo luogo per una diagnosi aggiornata: ortodonzista, gnatologo o chirurgo maxillo-facciale (e nell'ultimo caso andrebbe bene uno qualsiasi o dovrebbe essere specializzato in chirurgia ortognatica)?
2) Come funziona l'iter per ottenere eventualmente l'intervento in regime di mutua? È possibile farsi operare in un centro privato in convenzione col SSN?
Grazie anticipatamente
a 18 anni mi è stata diagnosticata una malocclusione di terza classe dentoscheletrica (con una buona compensazione dei tessuti molli) di tipo "testa a testa", che ha portato all'erosione della parte terminale degli incisivi centrali superiori, con laterodeviazione della mandibola. Mi fu detto all'epoca che l'unica soluzione sarebbe stata quella chirurgica ed ortodontica, e che non curarmi avrebbe portato futuri problemi a livello temporo-mandibolare, cervicale, e scheletrico in generale. Mi fu prospettato il tradizionale iter con ortodonzia pre e post-chirurgica della durata media di 3-4 anni, che mi spaventò abbastanza per i tempi e per l'idea di andare ad effettuare delle osteotomie. Ad oggi (32 anni) il problema mi affligge maggiormente (a 20 anni non ci facevo troppo caso), per una questione estetica (incisivi consumati, non ricostruibili perché andrebbero a consumarsi o spezzarsi nuovamente, per il sorriso in generale "scimmiesco", entrambi aspetti che mi portano ad evitare di sorridere a bocca aperta, a non riconoscermi nelle foto, anche per via dell'asimmetria mandibolare, e a sentirmi in generale non "a posto" e del tutto "normale"). Ad oggi vorrei tentare il percorso chirurgico ortognatico avendo scoperto l'approccio surgery first.
Le mie domande sono pertanto:
1) A chi rivolgersi in primo luogo per una diagnosi aggiornata: ortodonzista, gnatologo o chirurgo maxillo-facciale (e nell'ultimo caso andrebbe bene uno qualsiasi o dovrebbe essere specializzato in chirurgia ortognatica)?
2) Come funziona l'iter per ottenere eventualmente l'intervento in regime di mutua? È possibile farsi operare in un centro privato in convenzione col SSN?
Grazie anticipatamente
[#1]
La terza classe scheletrica è per definizione chirurgica e questo è purtroppo un postulato anche se in alcuni casi è possibile un camouflage solo ortodontico.L'iter da seguire prevede innanzitutto una visita Gnatologica per valutare la presenza di un disordine temporo-mandibolare che va trattato preliminarmente,successivamente lo step prevede un approccio chirurgico ortodontico come ben le sarà stato esplicitato.La surgery first elimina il passaggio ortodontico,ma è rivolta a casi ben selezionati.
A Roma il presso il Policlinico Gemelli opera l'equipe del Prof.Pelo a cui può rivolgersi per i dovuti chiarimenti.
Cordiali Saluti
A Roma il presso il Policlinico Gemelli opera l'equipe del Prof.Pelo a cui può rivolgersi per i dovuti chiarimenti.
Cordiali Saluti
Dr. Luigi De Socio
Specialista in Odontoiatria
Perfezionato in Ortodonzia
Perfezionato in Gnatologia
[#3]
Deve ad esempio essere presente un allineamento dentale ottimale,altrimenti solo con la chirurgia il problema non si risolve.
Le indicazioni, piuttosto ristrette, a tale trattamento sono:
un buon allineamento delle arcate, senza eccessivo affollamento;
minima discrepanza trasversale;
una curva di Spee piana o leggermente curva,una relativa pro/retroinclinazione del gruppo incisale(da valutare ovviamente in sede clinica....)
Buona Serata
Le indicazioni, piuttosto ristrette, a tale trattamento sono:
un buon allineamento delle arcate, senza eccessivo affollamento;
minima discrepanza trasversale;
una curva di Spee piana o leggermente curva,una relativa pro/retroinclinazione del gruppo incisale(da valutare ovviamente in sede clinica....)
Buona Serata
[#6]
Faccia una valutazione chirurgica Maxillo-Facciale.
Le verranno date le risposte che cerca, compreso la possibilità o meno di agire secondo il protocollo Surgery First.
Se non vuole allontanarsi tanto da dove risiede, può recarsi anche presso l'ospedale di Pescara.
Distinti saluti
Le verranno date le risposte che cerca, compreso la possibilità o meno di agire secondo il protocollo Surgery First.
Se non vuole allontanarsi tanto da dove risiede, può recarsi anche presso l'ospedale di Pescara.
Distinti saluti
Dr. Michele Romano
Chirurgo Maxillo-Facciale
dott.micheleromano@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 3.1k visite dal 12/02/2019.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.