Rimozione cisti in corrispondenza di un dente del giudizio e rischio parestesia
Egregi Dottori,
Durante un controllo dal mio dentista per eseguire delle banali otturazioni mi è stata fatta la panoramica, prima volta nella mia vita nonostante abbia quasi 47 anni e abbia visto diversi dentisti almeno dall'età di 14 anni. Ma tant'è. Dalla panoramica è risultata una lesione radiotrasparente in corrispondenza del .48 (spero si scriva così, per essere chiari si tratta del dente del giudizio inferiore destro, mai completamente fuoriuscito). Mi è stato consigliato di rivolgermi ad un chirurgo maxillo-facciale ritenuto dal mio dentista un luminare in materia.
Questo chirurgo, dopo avermi sottoposto a TAC, mi ha confermato che la lesione è effettivamente una cisti e che va rimossa, in quanto le cisti per loro natura tendono ad aumentare di volume e per la mia ancor giovane età è consigliabile quindi rimuoverla. La rimozione secondo il chirurgo andrebbe effettuata insieme al dente del giudizio, ma qui sorge un problema. A quanto pare i miei denti hanno radici lunghe e appuntite che vanno ad incunearsi in profondità nelle gengive, per cui risulta estremamente pericolo estrarre completamente il dente per l'elevata probabilità di andare a toccare e a ledere il nervo. So che l'estrazione dei denti del giudizio presenta sempre questa possibilità, ma a quanto pare il mio è un caso da manuale in cui la probabilità di lesione del nervo e conseguente parestesia del labbro inferiore è elevatissima se non quasi certa. Non è tutto. Altra possibile complicazione dell'intervento prospettata dal chirurgo è nientemeno che la frattura mascellare (!)
Alla mia evidente perplessità a sottopormi all'intervento mi è stata proposta una seconda alternativa: non rimuovere completamente il dente, ma "decapitarlo" (questo è il termine usato dal chirurgo) quel tanto da riuscire a raggiungere e rimuovere la cisti senza estrarre quel che resta del dente e delle radici. Naturalmente anche qui ci possono essere delle complicazioni: le radici potrebbero infettarsi rendendo comunque necessario toglierle in un secondo momento (con il rischio di parestesia di cui sopra), la cisti potrebbe recidivare rendendo necessario un secondo intervento (sempre con rimozione totale di quel che resta del dente) oppure se sono fortunata (e figuriamoci…) la radice potrebbe con il tempo "emergere" in superficie da sola permettendone l'estrazione.
Ora, di fronte alla prospettiva di una parestesia pressoché certa credo che finirò per accettare la seconda soluzione ("decapitazione" del dente e rimozione della cisti senza estrarre completamente il dente e le radici) ma sono comunque perplessa e avrei piacere di sentire qualche altro parere. Che ne pensate?
Grazie sin d'ora.
Durante un controllo dal mio dentista per eseguire delle banali otturazioni mi è stata fatta la panoramica, prima volta nella mia vita nonostante abbia quasi 47 anni e abbia visto diversi dentisti almeno dall'età di 14 anni. Ma tant'è. Dalla panoramica è risultata una lesione radiotrasparente in corrispondenza del .48 (spero si scriva così, per essere chiari si tratta del dente del giudizio inferiore destro, mai completamente fuoriuscito). Mi è stato consigliato di rivolgermi ad un chirurgo maxillo-facciale ritenuto dal mio dentista un luminare in materia.
Questo chirurgo, dopo avermi sottoposto a TAC, mi ha confermato che la lesione è effettivamente una cisti e che va rimossa, in quanto le cisti per loro natura tendono ad aumentare di volume e per la mia ancor giovane età è consigliabile quindi rimuoverla. La rimozione secondo il chirurgo andrebbe effettuata insieme al dente del giudizio, ma qui sorge un problema. A quanto pare i miei denti hanno radici lunghe e appuntite che vanno ad incunearsi in profondità nelle gengive, per cui risulta estremamente pericolo estrarre completamente il dente per l'elevata probabilità di andare a toccare e a ledere il nervo. So che l'estrazione dei denti del giudizio presenta sempre questa possibilità, ma a quanto pare il mio è un caso da manuale in cui la probabilità di lesione del nervo e conseguente parestesia del labbro inferiore è elevatissima se non quasi certa. Non è tutto. Altra possibile complicazione dell'intervento prospettata dal chirurgo è nientemeno che la frattura mascellare (!)
Alla mia evidente perplessità a sottopormi all'intervento mi è stata proposta una seconda alternativa: non rimuovere completamente il dente, ma "decapitarlo" (questo è il termine usato dal chirurgo) quel tanto da riuscire a raggiungere e rimuovere la cisti senza estrarre quel che resta del dente e delle radici. Naturalmente anche qui ci possono essere delle complicazioni: le radici potrebbero infettarsi rendendo comunque necessario toglierle in un secondo momento (con il rischio di parestesia di cui sopra), la cisti potrebbe recidivare rendendo necessario un secondo intervento (sempre con rimozione totale di quel che resta del dente) oppure se sono fortunata (e figuriamoci…) la radice potrebbe con il tempo "emergere" in superficie da sola permettendone l'estrazione.
Ora, di fronte alla prospettiva di una parestesia pressoché certa credo che finirò per accettare la seconda soluzione ("decapitazione" del dente e rimozione della cisti senza estrarre completamente il dente e le radici) ma sono comunque perplessa e avrei piacere di sentire qualche altro parere. Che ne pensate?
Grazie sin d'ora.
[#1]
Gentile utente,mi perdoni ma sarei curioso di conoscere il nome di questo luminare che l'ha visitata.
L'avulsione dell'ottavo e ' una estrazione certo complessa,con possibili rischi,anche per quanto riguarda il NAI,ma è un intervento chirurgico routinario in mani esperte.
La soluzione è chirurgica senza compromessi,ma si affidi a chi è capace e non a chi già " pare mettere le mani avanti " con soluzioni improbabili.
( la radice che emerge da sola ,mi creda ,è una boutade)
Si rivolga altrove per un secondo parere.
Buona Giornata
L'avulsione dell'ottavo e ' una estrazione certo complessa,con possibili rischi,anche per quanto riguarda il NAI,ma è un intervento chirurgico routinario in mani esperte.
La soluzione è chirurgica senza compromessi,ma si affidi a chi è capace e non a chi già " pare mettere le mani avanti " con soluzioni improbabili.
( la radice che emerge da sola ,mi creda ,è una boutade)
Si rivolga altrove per un secondo parere.
Buona Giornata
Dr. Luigi De Socio
Specialista in Odontoiatria
Perfezionato in Ortodonzia
Perfezionato in Gnatologia
[#3]
Devono essere rimossi cisti + dente.
La non rimozione potrebbe creare perdita ossea,con fenestrazioni corticali,specie la linguale e addirittura rischi di frattura della mandibola se la cisti e' voluminosa e posta all'angolo ,oltre a possibili fenomeni infettivi e compressione dei rami nervosi .
Interpelli un bravo chirurgo.
Buona Serata
La non rimozione potrebbe creare perdita ossea,con fenestrazioni corticali,specie la linguale e addirittura rischi di frattura della mandibola se la cisti e' voluminosa e posta all'angolo ,oltre a possibili fenomeni infettivi e compressione dei rami nervosi .
Interpelli un bravo chirurgo.
Buona Serata
[#4]
L'intervento che le e' stato proposto esiste ed e' documentato in letteratura ( sin dal 1989). Si chiama coronectomia.
http://www.ildentistamoderno.com/coronectomia-denti-del-giudizio/
E' un'opzione terapeutica da valutare nella sua fattibilità.
I rischi sono quelli che le ha esposto il chirurgo: possibile infezione del residuo radicolare con necessità di dover reintervenire. Nel suo caso aggiungerei anche recidiva della patologia cistica.
E' applicabile nella misura in cui insieme alla radice non venga lasciata anche parte della cisti.
Ovviamente come le ha detto il collega De Socio togliere completamente dente e cisti sarebbe meglio...la coronectomia e' un intervento di compromesso.
Cordialità
http://www.ildentistamoderno.com/coronectomia-denti-del-giudizio/
E' un'opzione terapeutica da valutare nella sua fattibilità.
I rischi sono quelli che le ha esposto il chirurgo: possibile infezione del residuo radicolare con necessità di dover reintervenire. Nel suo caso aggiungerei anche recidiva della patologia cistica.
E' applicabile nella misura in cui insieme alla radice non venga lasciata anche parte della cisti.
Ovviamente come le ha detto il collega De Socio togliere completamente dente e cisti sarebbe meglio...la coronectomia e' un intervento di compromesso.
Cordialità
Dr. Enzo Di Iorio
Chirurgo Odontoiatra specialista
enzodiiorio@hotmail.it
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 4.5k visite dal 07/04/2017.
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