Dubbi sui risultati post chirurgia ortognatica
Gentili dottori,
vi scrivo in quanto sono in preda a mille dubbi.
Mi sono recentemente sottoposta ad un intervento di chirurgia ortognatica per risolvere una seconda classe scheletrica iperdivergente.
Presentavo, prima dell'operazione, una long face (la classica facies adenoidea), con eccesso verticale del mascellare superiore e conseguente gummy smile, mandibola arretrata, incompetenza labiale, naso lungo e stretto con cartilagini collassate (le ali nasali si chiudevano al momento dell'inspirazione).
Non solo non respiravo bene. Non stavo bene nemmeno psicologicamente, in quanto soffrivo moltissimo per la mia malocclusione.
Due anni fa decisi di intraprendere un percorso ortodontico propedeutico ad una operazione che, a detta dei medici, avrebbe risolto molti problemi funzionali ed estetici.
All'inizio, lo studio del caso prevedeva un impattamento e un leggero avanzamento del mascellare superiore, avanzamento della mandibola e genioplastica.
Quando mi svegliai, scoprii con enorme sorpresa che erano stati praticati solo l'impattamento / avanzamento del mascellare e la genioplastica, senza praticare il classico taglio mandibolare all'altezza dei giudizi (nonostante mesi prima mi avessero fatto estrarre tali denti - sani - per praticare con più facilità tale taglio).
Chiesi il motivo e mi dissero che, impattando molto il mascellare, anche la mandibola sarebbe automaticamente ruotata. Effettivamente così è stato, ma fino ad un certo punto.
Oggi, infatti, mi ritrovo con la permanenza della mia incompetenza labiale (minore rispetto a prima, ma pur sempre presente), mento ora definito ma indietro di circa "un dito" rispetto alla linea del profilo e, soprattutto, un enorme gap dentale tra l'arcata superiore e quella inferiore. Tanto che non riesco a "mordere" o "addentare" nulla, senza che questo mi scivoli via.
A me sembra che vi sia una rimanenza di seconda classe dento-scheletrica, seppur in forma diversa rispetto a quella che avevo prima dell'intervento.
Non solo, durante l'intervento era previsto l'innesto di tessuto cartilagineo nel naso, per rendere le ali nasali più forti. Questo non è stato fatto con la giustificazione che, impattando il mascellare e non praticando la sutura "alar cinch", queste si sarebbero naturalmente rinforzate.
Effettivamente, le prime settimane, quando ero più gonfia, queste rimanevano larghe e io respiravo bene. Da circa qualche giorno, il naso si è sgonfiato e incomincia a riapparire il classico sintomo delle "narici che si chiudono". Inutile dire che respiro di nuovo male, specie da un lato.
Ho provato a parlare col dottore di questi miei dubbi, ma è sempre molto evasivo e dice di essere molto soddisfatto del risultato raggiunto.
Ho paura ad insistere per non "offendere" l'orgoglio del medico.
Vorrei chiedere se, secondo voi, è possibile re-intervenire in un caso del genere per risolvere i problemi rimasti o se non è consigliabile.
Ringrazio in anticipo per le eventuali risposte.
vi scrivo in quanto sono in preda a mille dubbi.
Mi sono recentemente sottoposta ad un intervento di chirurgia ortognatica per risolvere una seconda classe scheletrica iperdivergente.
Presentavo, prima dell'operazione, una long face (la classica facies adenoidea), con eccesso verticale del mascellare superiore e conseguente gummy smile, mandibola arretrata, incompetenza labiale, naso lungo e stretto con cartilagini collassate (le ali nasali si chiudevano al momento dell'inspirazione).
Non solo non respiravo bene. Non stavo bene nemmeno psicologicamente, in quanto soffrivo moltissimo per la mia malocclusione.
Due anni fa decisi di intraprendere un percorso ortodontico propedeutico ad una operazione che, a detta dei medici, avrebbe risolto molti problemi funzionali ed estetici.
All'inizio, lo studio del caso prevedeva un impattamento e un leggero avanzamento del mascellare superiore, avanzamento della mandibola e genioplastica.
Quando mi svegliai, scoprii con enorme sorpresa che erano stati praticati solo l'impattamento / avanzamento del mascellare e la genioplastica, senza praticare il classico taglio mandibolare all'altezza dei giudizi (nonostante mesi prima mi avessero fatto estrarre tali denti - sani - per praticare con più facilità tale taglio).
Chiesi il motivo e mi dissero che, impattando molto il mascellare, anche la mandibola sarebbe automaticamente ruotata. Effettivamente così è stato, ma fino ad un certo punto.
Oggi, infatti, mi ritrovo con la permanenza della mia incompetenza labiale (minore rispetto a prima, ma pur sempre presente), mento ora definito ma indietro di circa "un dito" rispetto alla linea del profilo e, soprattutto, un enorme gap dentale tra l'arcata superiore e quella inferiore. Tanto che non riesco a "mordere" o "addentare" nulla, senza che questo mi scivoli via.
A me sembra che vi sia una rimanenza di seconda classe dento-scheletrica, seppur in forma diversa rispetto a quella che avevo prima dell'intervento.
Non solo, durante l'intervento era previsto l'innesto di tessuto cartilagineo nel naso, per rendere le ali nasali più forti. Questo non è stato fatto con la giustificazione che, impattando il mascellare e non praticando la sutura "alar cinch", queste si sarebbero naturalmente rinforzate.
Effettivamente, le prime settimane, quando ero più gonfia, queste rimanevano larghe e io respiravo bene. Da circa qualche giorno, il naso si è sgonfiato e incomincia a riapparire il classico sintomo delle "narici che si chiudono". Inutile dire che respiro di nuovo male, specie da un lato.
Ho provato a parlare col dottore di questi miei dubbi, ma è sempre molto evasivo e dice di essere molto soddisfatto del risultato raggiunto.
Ho paura ad insistere per non "offendere" l'orgoglio del medico.
Vorrei chiedere se, secondo voi, è possibile re-intervenire in un caso del genere per risolvere i problemi rimasti o se non è consigliabile.
Ringrazio in anticipo per le eventuali risposte.
[#1]
Gentile utente
è difficile valutare il caso senza una visita clinica e l'analisi di radiografie.
Se le risposte del chirurgo che l'ha operata non soddisfano le sue richieste, il consiglio che posso darle è chiedere una visita da un altro chirurgo maxillo-facciale.
distinti saluti
Michele Romano
è difficile valutare il caso senza una visita clinica e l'analisi di radiografie.
Se le risposte del chirurgo che l'ha operata non soddisfano le sue richieste, il consiglio che posso darle è chiedere una visita da un altro chirurgo maxillo-facciale.
distinti saluti
Michele Romano
Dr. Michele Romano
Chirurgo Maxillo-Facciale
dott.micheleromano@gmail.com
[#2]
Utente
Gentile Dr. Romano, la ringrazio per la sua cordiale risposta.
Mi permetto di farle un'ulteriore domanda, se possibile.
Dal giorno dell'intervento in poi, presento una sensazione strana. Ovattamento dell'udito (sento i suoni chiari e distinti ma ad un volume molto basso) e, soprattutto, quando mi corico o mi alzo da sdraiata, o ancora se mi piego, gli occhi oscillano rapidamente e provo una sensazione di rovesciamento/capovolgimento di tutto ciò che mi circonda.
Ho provato a parlarne con l'equipe che ha praticato l'intervento, che ha imputato il tutto alla normale debilitazione post operatoria.
Ora che è passato più di un mese, però, e che ho riacquisito gran parte delle forze, mi chiedo se sia davvero così.
Grazie ancora!
Mi permetto di farle un'ulteriore domanda, se possibile.
Dal giorno dell'intervento in poi, presento una sensazione strana. Ovattamento dell'udito (sento i suoni chiari e distinti ma ad un volume molto basso) e, soprattutto, quando mi corico o mi alzo da sdraiata, o ancora se mi piego, gli occhi oscillano rapidamente e provo una sensazione di rovesciamento/capovolgimento di tutto ciò che mi circonda.
Ho provato a parlarne con l'equipe che ha praticato l'intervento, che ha imputato il tutto alla normale debilitazione post operatoria.
Ora che è passato più di un mese, però, e che ho riacquisito gran parte delle forze, mi chiedo se sia davvero così.
Grazie ancora!
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 8.3k visite dal 28/09/2016.
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