Impianto protesi a carico differito

Gentili Dottori (nonchè colleghi), Buona sera (vista l'ora).
Mi chiamo Antonio, 21 anni, ex primina, da pochi mesi chirurgo odontoiatra secondo titolo conseguito in finlandia (dalla durata di anni 4) e vi scrivo con la presente al fine di chiedervi alcune delucidazioni circa un'intervento prossimo al quale dovrò sottoporre mio padre. Nelle fattispecie trattasi di una procedura implantologica a carico differito, nello spazio sesto inferiore sinistro. Il paziente, anni 54, in buona salute presenta tuttavia una preoccupante recessione gengivale, dal mio punto di vista chirurgicamente trattabile. Volevo, quindi, chiederVi se, anche secondo voi, sia il caso di procedere con un trattamento preventivo di "innesto di connettivo a busta" o se fosse altrimenti vantaggioso iniziare con l'impianto e, solo in un secondo momento, dedicarsi alla recidiva gengivale. Qual è secondo voi la cosa migliore da fare?
Inoltre, per quanto riguarda l'approccio batterio-profilattico ho intenzione di somministrare zitromax compresse 3cps-500mg 1 volta al giorno x 2 giorni prima dell'intervento e nei 3 giorni conseguenti, per sospetta mal tolleranza alle pennicilline e, nell'eventuale ipotesi di contenzione del dolore, 1 bustina d'oki (solo se strettamente necessario). Avreste da consigliarmi una differente (e migliore) alternativa?
Ultima domanda, posso operare mio padre in una struttura da me preferita senz'esservi dipendente? Stimo moltissimo il S. Raffaele di Milano e vorrei poterlo operare li, se possibile, nella funzione di primo operatore.
IN FEDE
Dott. Antonio.
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Dr. Enzo Di Iorio Dentista, Odontostomatologo 3.2k 128
Reintervenire per migliorare i tessuti perimplantari dopo aver inserito e protesizzato un impianto è sempre un salto nel buio, il rischio di retrazioni gengivali che possano pregiudicare l'estetica (per quanto la zona di un sesto inferiore non è propriamente una zona estetica) è sempre dietro l'angolo.
Perchè parli di recessione gengivale, il sesto è ancora presente (in tal caso la recessione gengivale sarebbe a livello delle radici del dente da estrarre) e vuoi fare un impianto post-estrattivo?
Se il dente non è più presente non può esserci recessione gengivale, al limite scarsità di gengiva aderente che può benissimo esser trattata contestualmente all'inserimento dell'impianto o anche al momento della riapertura (ad esempio con un roll-flapp).
Difficile dire di più senza un riscontro clinico reale.
Circa la terapia farmacologica, in assenza di condizioni infettive intercorrenti pre-esistenti la copertura antibiotica mi sembra fin troppo "pesante". L'azitromicina 500 si somministra solitamente x 3 giorni ed io inizio la copertura 1 ora prima dell'intervento come suggeriscono i più recenti protocolli. Circa gli anti-infiammatori io son solito prescriverli in prima e seconda giornata non solo "se necessario"... ti domando, perchè aspettare che il paziente senta dolore? Inoltre i fans come ben saprai oltre ad avere attività analgesica han anche attività antiflogistica e di questo se ne giovano grandemente i tessuti operati che son sede di flogosi post-operatoria.
Circa la possibilità di operare tuo padre in Italia se sei iscritto all'albo Odontoiatri presso l'Ordine dei Medici C e O (in Italia ovviamente) in quanto la tua laurea è stata ritenuta titolo legittimante tale iscrizione, credo tu possa farlo previ accordi con il titolare di qualsiasi struttura sanitaria privata (per le strutture pubbliche credo che ci sarebbe qualche problemino in più). Non credo esistano deroghe a tale meccanismo di accesso all'esercizio della professione.

Saluti

Dr. Enzo Di Iorio
Chirurgo Odontoiatra specialista
enzodiiorio@hotmail.it