Frattura mandibolare
salve vorrei un consiglio da parte di un chirurgo maxillo facciale... 5 mesi fa ho avuto un incidente e ho contratto una bifrattura mandibolare.. adesso scrivo l'ultimo referto delle lastre appena fatte ! " controllo di intervento ch mandibolare per lesioni osteo-traumatiche , in sintesi con placche e viti all'altezza della sinfisi mentoniera ( in sede mediana / paramediana dx ) ed in prossimità dell'angolo mandibolare sx, con rime di frattura ancora apprezzabili specie nella seconda sede alla cui altezza si apprezza il residuo radicolare del 37. modica rarefazione ossea periapicale del 47 e 26 di cui non si esclude origine flogistica, e periodontale specie del 16 e 36 " praticamente la mia frattura è andata in diastasi perchè un dente ( che dovevano estrarre nell'iintervento e non lo hanno fatto ) faceva pressione sulla frattura ... ma adesso la mia domanda è devo rifare l'intervento??!!
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Premesso che senza lastra pre e post operatoria è davvero difficile rispondere e che la panoramica è un esame bidimensionale (occorrerebbe una Tc per avere una visione più realistica), in linea di massima l'utilizzo delle placche nei focolai di frattura è segno di una buona pratica chirurgica. Il riscontrare nella lastra eseguita le rime di frattura a distanza di 5 mesi è segno comune. Lei parla di diastasi il che prevederebbe che i due capi ossei non sono stati ben allineati ed anzi presenterebbero ampio spazio tra loro; ritengo molto improbabile questo dato poiché il chirurgo allinea sempre i capi ossei per posizionare correttamente le placche.
Detto questo credo proprio che se i colleghi avessero riscontrato un problema nel decorso post operatorio l'avrebbero rioperata in tempi brevi. Il fatto che il 37 sia incluso nella frattura (sempre con i limiti della panoramica) è prassi normale. Gli elementi si estraggono solo nel caso in cui siano mobili o fratturati, questo per cercare di salvarli.
Si affidi con fiducia al chirurgo che l'ha operata ed esponga a lui i sui dubbi.
Detto questo credo proprio che se i colleghi avessero riscontrato un problema nel decorso post operatorio l'avrebbero rioperata in tempi brevi. Il fatto che il 37 sia incluso nella frattura (sempre con i limiti della panoramica) è prassi normale. Gli elementi si estraggono solo nel caso in cui siano mobili o fratturati, questo per cercare di salvarli.
Si affidi con fiducia al chirurgo che l'ha operata ed esponga a lui i sui dubbi.
Dott. Alessandro Medici
www.medermal.it
[#2]
Utente
salve dottore, le rispondo per avere chiarimenti io e non pre contraddirla nella sua risposta, le spiego un pò a parole "povere " quello che mi è successo : allora subito dopo l'intervento ho fatto una lastra di controllo e i due capi ossei erano allineati perfettamente e tutto andava bene... dopo qualche settimana inizio a notare che l'ultimo dente, ovvero il 37, era più in alto rispetto all'arcata inferiore e quindi "toccava " in anticipo con l'arcata superiore... questo contatto faceva si che il 37 ( che pescava dalla frattura) fungeva da stantuffo per la frattura che man mano andava in diastasi.. dopo alcune lastre di controllo si nota perfettamente che i due capi ossei si andavano allontanando ! purtroppo non sono nel luogo dove mi hanno operato e mi sto facendo controllare da altri dottori che, dopo aver fatto la prova di vitalità del 37, e dopo aver osservato le lastre, decidono di estrarre il dente... nell'estrazione si accorgono che una vite di una placca è avvitata ad un apice del 37, per questo si nota ancora il residuo ! proprio in questi giorni ho fatto l'ultima lastra e si nota sempre di più l'allontanamento dei capi ossei.. mi avevano detto nel raggio di 60 giorni la mandibola doveva essere perfettamente " sistemata " invece dopo 5 mesi ho ancora la faccia " gonfia " ... dottore lei cosa mi consiglia di fare?
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Se da un lato può succedere che un elemento dentario venga lasciato in sede per cercare di salvarlo, può anche succedere che durante la riduzione venga "centrato" da una vite di sintesi. Purtroppo il caso è spiacevole ma assai frequente, specie nei settori posteriori dove la visibilità è scarsa e si tende ad utilizzare una tecnica chiusa al fine di non produrre evidenti cicatrici.
Detto questo mi pare bene abbiano agito i colleghi che le hanno tolto il 37 anche se non ho ben chiaro se sia rimasto l'apice nel focolaio di frattura o meno. Se così fosse è chiaro che bisogna asportarlo e procedere ad un courettage (pulizia) della frattura.
Purtroppo non sono in grado di darle altri consigli (bisognerebbe vedere le lastre ed avere un parere clinico) ma mi sento di suggerirle di rivolgersi al chirurgo che l'ha operata e che ben conosce il caso fin dall'inizio.
Detto questo mi pare bene abbiano agito i colleghi che le hanno tolto il 37 anche se non ho ben chiaro se sia rimasto l'apice nel focolaio di frattura o meno. Se così fosse è chiaro che bisogna asportarlo e procedere ad un courettage (pulizia) della frattura.
Purtroppo non sono in grado di darle altri consigli (bisognerebbe vedere le lastre ed avere un parere clinico) ma mi sento di suggerirle di rivolgersi al chirurgo che l'ha operata e che ben conosce il caso fin dall'inizio.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.4k visite dal 28/01/2013.
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