Sospetto adenoma parotideo
Ho 66 anni, da circa un anno mi sono accorto di un rigonfiamento nella zona parotidea DX. Dimensioni e forma ovoidale circa 4x5 cm.
Dalle descrizioni lette sul sito e da una prima diagnosi del mio medico di famiglia, si sospetta una adenoma, di cui deve essere ancora accertata la natura.
Non avverto nessun fastidio, né dolore.
Sembra vi sia una certa mobilità.
Tutto lascerebbe pensare al polimorfo parotideo cosiddetto misto.
Lunedì prossimo 21/04 come primo esame farò una ecografia al collo e parotide.
Nel caso venisse confermata la diagnosi, e in assenza totale di metastasi vorrei per cortesia sapere:
-l'esame ecografico è tra i più indicati o la RMN è maggiormente consigliabile?
-la possibile progressività di crescita dell'adenoma nel tempo;
-le possibili degenerazioni nel caso non facessi l'intervento chirurgico a breve;
- i maggiori centri di eccellenza che operano chirurgicamente nella città di Roma;
- chirurghi esperti, a Roma che si occupano prevalentemente di questo tipo di patologie.
Vi ringrazio moltissimo per il grande e utilissimo servizio sociale
da voi svolto.
Grazie
Dalle descrizioni lette sul sito e da una prima diagnosi del mio medico di famiglia, si sospetta una adenoma, di cui deve essere ancora accertata la natura.
Non avverto nessun fastidio, né dolore.
Sembra vi sia una certa mobilità.
Tutto lascerebbe pensare al polimorfo parotideo cosiddetto misto.
Lunedì prossimo 21/04 come primo esame farò una ecografia al collo e parotide.
Nel caso venisse confermata la diagnosi, e in assenza totale di metastasi vorrei per cortesia sapere:
-l'esame ecografico è tra i più indicati o la RMN è maggiormente consigliabile?
-la possibile progressività di crescita dell'adenoma nel tempo;
-le possibili degenerazioni nel caso non facessi l'intervento chirurgico a breve;
- i maggiori centri di eccellenza che operano chirurgicamente nella città di Roma;
- chirurghi esperti, a Roma che si occupano prevalentemente di questo tipo di patologie.
Vi ringrazio moltissimo per il grande e utilissimo servizio sociale
da voi svolto.
Grazie
[#1]
Per completare l'iter diagnostico in seguito all'ecografia dovrebbe sottoporsi ad agoaspirato (meglio se ecoguidato) della neoformazione per una tipizzazione citologica. La RMN è indicata solo in casi selezionati (possibile invasione sottoneurale-spazi parafaringei). Le dimensioni della massa sembrano già importanti; potrebbe con il tempo diventare più difficile l'isolamento del nervo facciale (il vero punto critico di qusto tipo di chirurgia); si sottoponga serenamente agli esami di cui le ho parlato; presso il nostro Reparto affrontiamo frequentemente casi come il suo. Cordiali saluti
Dott. Massimiliano Forino
[#2]
Ex utente
Ringrazio molto il Dr. Massimiliano Forino per i preziosi suggerimenti e le accorte valutazioni. Prenderò sicuramente in considerazione il suo invito.
Al momento della richiesta di consulto, il sospetto di adenoma parotideo, era basato soltanto dalla lettura dei casi analoghi riportati dal sito di mediciitalia.it.
L'ecografia parotidea eseguita oggi conferma il sospetto e descrive:
"Nel contesto della ghiandola parotide destra , che appare aumentata di volume, si osserva la presenza di una voluminosa formazione espansiva ipoecogena solida, marcatamente disomogenea (68 mm x 24 mm), a margini regolari meritevoli di biopsia.
Nel contesto della ghiandola si osserva una linfoadenopatia di aspetto reattivo
(13 mm) . Linfoadenopatie pericentimetriche di verosimile significato reattivo aspecifico in sede laterocervicale bilaterale.
Nei limiti la ghiandola parotidea sinistra".
Il colloquio avuto con il chirurgo, oncologo della struttura medica dove ho eseguito l'ecografia, ha evidenziato il fatto positivo dei "margini regolari"
ma ha giudicato il volume e la disomogeneità come aspetti più preoccupanti.
Il suo parere è che non si rendono necessari ulteriori approfondimenti poiché l'intervento è certo, date le dimensioni, e che si debba anche fare a breve.
Le mie richieste di rassicurazione sull'intervento, sopratutto per quanto riguarda la salvaguardia del nervo facciale non hanno avuto risposte tranquillizzanti.
Quasi come se ci si deve rassegnare ad eventualmente perderne la funzione anche parzialmente.
Devo dire onestamente che sono rimasto un po' perplesso, anche perché
proprio a causa della natura mista della formazione "disomogenea" mi risulta che in tali casi il chirurgo debba incidere anche parte del tessuto sano, proprio per evitare poi le recidive, che sono probabili, quindi sarebbe forse meglio conoscere in anticipo la situazione.
Sono preoccupato, il dottor Forino giustamente evidenziava il nervo facciale come il vero punto critico, ed è proprio su questo che vorrei sapere se è possibile prendere tutte le precauzioni in via preventiva.
Inoltre vorrei anche sapere: nella malaugurata ipotesi che il nervo facciale venisse compromesso, quali sono gli effetti che ne derivano?
Devo precisare, a completamento dell'esito ecografico, che la formazione parotidea, anche se abbastanza voluminosa, non mi ha creato fino ad ora nessun fastidio, tantomeno nei muscoli facciali. Tutto lascerebbe pensare che non siano inglobati nella formazione.
Grazie ancora.
Al momento della richiesta di consulto, il sospetto di adenoma parotideo, era basato soltanto dalla lettura dei casi analoghi riportati dal sito di mediciitalia.it.
L'ecografia parotidea eseguita oggi conferma il sospetto e descrive:
"Nel contesto della ghiandola parotide destra , che appare aumentata di volume, si osserva la presenza di una voluminosa formazione espansiva ipoecogena solida, marcatamente disomogenea (68 mm x 24 mm), a margini regolari meritevoli di biopsia.
Nel contesto della ghiandola si osserva una linfoadenopatia di aspetto reattivo
(13 mm) . Linfoadenopatie pericentimetriche di verosimile significato reattivo aspecifico in sede laterocervicale bilaterale.
Nei limiti la ghiandola parotidea sinistra".
Il colloquio avuto con il chirurgo, oncologo della struttura medica dove ho eseguito l'ecografia, ha evidenziato il fatto positivo dei "margini regolari"
ma ha giudicato il volume e la disomogeneità come aspetti più preoccupanti.
Il suo parere è che non si rendono necessari ulteriori approfondimenti poiché l'intervento è certo, date le dimensioni, e che si debba anche fare a breve.
Le mie richieste di rassicurazione sull'intervento, sopratutto per quanto riguarda la salvaguardia del nervo facciale non hanno avuto risposte tranquillizzanti.
Quasi come se ci si deve rassegnare ad eventualmente perderne la funzione anche parzialmente.
Devo dire onestamente che sono rimasto un po' perplesso, anche perché
proprio a causa della natura mista della formazione "disomogenea" mi risulta che in tali casi il chirurgo debba incidere anche parte del tessuto sano, proprio per evitare poi le recidive, che sono probabili, quindi sarebbe forse meglio conoscere in anticipo la situazione.
Sono preoccupato, il dottor Forino giustamente evidenziava il nervo facciale come il vero punto critico, ed è proprio su questo che vorrei sapere se è possibile prendere tutte le precauzioni in via preventiva.
Inoltre vorrei anche sapere: nella malaugurata ipotesi che il nervo facciale venisse compromesso, quali sono gli effetti che ne derivano?
Devo precisare, a completamento dell'esito ecografico, che la formazione parotidea, anche se abbastanza voluminosa, non mi ha creato fino ad ora nessun fastidio, tantomeno nei muscoli facciali. Tutto lascerebbe pensare che non siano inglobati nella formazione.
Grazie ancora.
[#3]
Confermo, nonostante il sicuramente autorevole parere del collega, l'indicazione ad effettuare un esame citologico su agoaspirato per l'importanza, nella pianificazione dell'intervento, di conoscere le caratteristiche biologiche della neoformazione per quanto benigna essa sia; per quanto riguarda il nervo facciale, trattandosi di neoformazione senza caratteristiche di aggressività ed infiltrazione, non dovrebbe essere necessario il sacrificio di rami dello stesso nervo, ma può esitare comunque un certo grado di "stupor" temporaneo del nervo, soprattutto a carico del labbro inferiore che regredisce nell'arco di settimane. A volte si può rendere necessario una sorta di monitoraggio del nervo, o l'uso di stimolatore inraoperatorio, ma non dovrebbe essere il suo caso. Concludo ribadendo l'importanza dell'agoaspirato per ogni tumefazione latero-cervicale per la corretta pianificazione degli interventi.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 9.6k visite dal 15/04/2008.
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