Dolore inferiormente al cavo orale prima dei pasti
Egregi Dottori,
parto da una condizione di incertezza già nel titolo e nella specialità in cui richiedo questo consulto.
Il mio problema si può riassumere con un dolore, tra il bruciore e il pungente quasi ogni volta che mi viene l'acquolina in bocca. Dura ormai da molto e si manifesta proprio in quell'istante, localizzato a livello sottomandibolare, precisamente parte dall'angolo della mandibola, diffondendosi in quest'area, quella, diciamo, che viene palpata quando si vogliono tastare i linfonodi.
Ora io mi chiedo ovviamente cosa possa essere e siccome temo qualcosa in particolare, mi sorge un quesito più preciso, che riferisco solo per completare la trascrizione dei miei pensieri:
- siccome soffo di reflusso gastro-esofageo, ci può essere una connessione?
- può per caso essere una calcolosi delle ghiandole salivari?
Attendo una Vostra risposta e Vi ringrazio anticipatamente
parto da una condizione di incertezza già nel titolo e nella specialità in cui richiedo questo consulto.
Il mio problema si può riassumere con un dolore, tra il bruciore e il pungente quasi ogni volta che mi viene l'acquolina in bocca. Dura ormai da molto e si manifesta proprio in quell'istante, localizzato a livello sottomandibolare, precisamente parte dall'angolo della mandibola, diffondendosi in quest'area, quella, diciamo, che viene palpata quando si vogliono tastare i linfonodi.
Ora io mi chiedo ovviamente cosa possa essere e siccome temo qualcosa in particolare, mi sorge un quesito più preciso, che riferisco solo per completare la trascrizione dei miei pensieri:
- siccome soffo di reflusso gastro-esofageo, ci può essere una connessione?
- può per caso essere una calcolosi delle ghiandole salivari?
Attendo una Vostra risposta e Vi ringrazio anticipatamente
[#1]
Gentile Utente,
in base alla sintomatologia da lei descritta, sempre nei limiti di un consulto a distanza, una patologia infiammatoria a verosimile eziologia ostruttiva della ghiandola sottomandibolare appare verosimile. Si lasci guidare dal suo medico curante per l'esecuzione di un'indagine diagnostica di primo livello al fine di verificare tale ipotesi. Mi faccia sapere.
Un saluto.
in base alla sintomatologia da lei descritta, sempre nei limiti di un consulto a distanza, una patologia infiammatoria a verosimile eziologia ostruttiva della ghiandola sottomandibolare appare verosimile. Si lasci guidare dal suo medico curante per l'esecuzione di un'indagine diagnostica di primo livello al fine di verificare tale ipotesi. Mi faccia sapere.
Un saluto.
Dr. Francesco Paparo
[#2]
Utente
Gentile Dr. Paparo,
la ringrazio per l'interessamento e la celere risposta.
Ho pensato alla calcolosi perchè effettivamente almeno il 50% delle volte in cui veramente ho "l'acquolina in bocca", ecco, ho un bruciore che mi fa irrigidire il cavo orale e contrarre il volto.
Il mio medico di base, che ovviamente non ho ossessionato con le mie paure (lo riterrei un comportamento accettabile da medico, ma mi metto nei panni di chi deve fare diagnosi e non sentirsele dire), ha detto che deve essere legato al reflusso, che il bruciore e probabilmente legato all'acidità (e le gh. salivari hanno secrezione basica).
Ma secondo me non ha ben compreso la situazione e poi non mi ha convinto per nulla.
Per quanto riguarda gli esami strumentali, che si fa?
Già sono riuscito a "strapparle" un'ETG per un problema a livello epigastrico... per questa sintomatologia come si procede?
Attendo nuove risposte e Le porgo cordiali saluti
la ringrazio per l'interessamento e la celere risposta.
Ho pensato alla calcolosi perchè effettivamente almeno il 50% delle volte in cui veramente ho "l'acquolina in bocca", ecco, ho un bruciore che mi fa irrigidire il cavo orale e contrarre il volto.
Il mio medico di base, che ovviamente non ho ossessionato con le mie paure (lo riterrei un comportamento accettabile da medico, ma mi metto nei panni di chi deve fare diagnosi e non sentirsele dire), ha detto che deve essere legato al reflusso, che il bruciore e probabilmente legato all'acidità (e le gh. salivari hanno secrezione basica).
Ma secondo me non ha ben compreso la situazione e poi non mi ha convinto per nulla.
Per quanto riguarda gli esami strumentali, che si fa?
Già sono riuscito a "strapparle" un'ETG per un problema a livello epigastrico... per questa sintomatologia come si procede?
Attendo nuove risposte e Le porgo cordiali saluti
[#3]
Gentile Utente,
premettendo che in questo forum non è possibile fare prescrizioni diagnostiche (è non è neppure utile...), parlando in termini esclusivamente generici l'indagine diagnostica di primo livello per la valutazione dei tessuti molli della regione sottomandibolare è rappresentata principalmente dall'omonima ecografia.
Ovviamente tutte le prescrizioni diagnostiche debbono essere effettuate da un medico per la conferma di un'ipotesi clinica. Se ciò che Le ha detto il suo curante (che pure l'ha visitata, al contrario di me...) non la convince, può sempre riferirsi ad uno specialista chirurgo maxillo-facciale della sua città.
Sperodi esserle stato utile.
Cordialmente.
premettendo che in questo forum non è possibile fare prescrizioni diagnostiche (è non è neppure utile...), parlando in termini esclusivamente generici l'indagine diagnostica di primo livello per la valutazione dei tessuti molli della regione sottomandibolare è rappresentata principalmente dall'omonima ecografia.
Ovviamente tutte le prescrizioni diagnostiche debbono essere effettuate da un medico per la conferma di un'ipotesi clinica. Se ciò che Le ha detto il suo curante (che pure l'ha visitata, al contrario di me...) non la convince, può sempre riferirsi ad uno specialista chirurgo maxillo-facciale della sua città.
Sperodi esserle stato utile.
Cordialmente.
[#4]
Utente
No no, infatti non ho chiesto una prescrizione diagnostica, solo in che modo si va ad indagare questa faccenda (supponevo un'ecografia ma volevo una conferma).
Ad ogni modo le chiedo altre due cose:
1) Burocraticamente parlando, posso cumulare le 2 ecografie con una sola prescrizione (anche l'altra è un'eco ai tessuti molli)? Mi sa di no, vero?
2) Se venisse confermato il problema alle gh. salivari, come ci si comporta in linea teorica?
La ringrazio ancora
Ad ogni modo le chiedo altre due cose:
1) Burocraticamente parlando, posso cumulare le 2 ecografie con una sola prescrizione (anche l'altra è un'eco ai tessuti molli)? Mi sa di no, vero?
2) Se venisse confermato il problema alle gh. salivari, come ci si comporta in linea teorica?
La ringrazio ancora
[#5]
Gentile Utente,
le modalità di prescrizione su ricetta rosa delle indagini diagnostiche possono variare da regione in regione ma normalmente si possono prescrivere due prestazioni diagnostiche su una stessa ricetta (per una medesima branca). Certamente, per comodità Sua, può prenotare ed eseguire gli esami diagnostici in oggetto anche lo stesso giorno.
In merito al secondo quesito, il tipo di trattamento può ovviamente variare a seconda della patologia che viene diagnosticata ed è di pertinenza specialistica maxillo-facciale od otorinolaringoiatrica.
In termini eminentemente generali, se l'ostruzione del dotto escretore della ghiandola sottomandibolare(il "tubicino" che permette alla saliva di defluire all'esterno) è presente relativamente in prossimità dello sbocco esterno della ghiandola (che si trova sul pavimento della bocca ai lati, per così dire, del frenulo linguale), si può, per esempio, procedere all'estrazione del calcolo (per via diretta o per via endoscopica).
è necessario procedere alla sua asportazione (sialoadenectomia), quando, invece, il calcolo risulta incuneato "profondamente", la ghiandola non riesce più a far defluire la saliva in maniera congrua, si infiamma e si gonfia ripetutamente con vivo dolore (la cosiddetta "colica salivare" che si verifica durante i pasti e che esita a lungo andare in una sialoadenite cronica).
Per sialoadenite cronica si intende usualmente una evidente "alterazione della ecostruttura ghiandolare" (nel caso di un'indagine ecografica) che normalmente segue a coliche salivari ripetute ("esperienze indimenticabili" per il paziente...) e che, di fatto, rende la ghiandola, "fisiologicamente inservibile".
Tutto questo, ovviamente, semplificando.
Le raccomando, comunque, di seguire SERENAMENTE l'iter diagnostico che le sarà proposto dai Colleghi e di porsi nel dettaglio il problema di un trattamento terapeutico SOLO quando se ne dovesse riscontrare la necessità. A quel punto sarà il caso di discutere con il suo medico il trattamento più opportuno da mettere in atto con le relative tecniche disponibili (visto che al momento la calcolosi è solo un'ipotesi...).
Cordialmente.
le modalità di prescrizione su ricetta rosa delle indagini diagnostiche possono variare da regione in regione ma normalmente si possono prescrivere due prestazioni diagnostiche su una stessa ricetta (per una medesima branca). Certamente, per comodità Sua, può prenotare ed eseguire gli esami diagnostici in oggetto anche lo stesso giorno.
In merito al secondo quesito, il tipo di trattamento può ovviamente variare a seconda della patologia che viene diagnosticata ed è di pertinenza specialistica maxillo-facciale od otorinolaringoiatrica.
In termini eminentemente generali, se l'ostruzione del dotto escretore della ghiandola sottomandibolare(il "tubicino" che permette alla saliva di defluire all'esterno) è presente relativamente in prossimità dello sbocco esterno della ghiandola (che si trova sul pavimento della bocca ai lati, per così dire, del frenulo linguale), si può, per esempio, procedere all'estrazione del calcolo (per via diretta o per via endoscopica).
è necessario procedere alla sua asportazione (sialoadenectomia), quando, invece, il calcolo risulta incuneato "profondamente", la ghiandola non riesce più a far defluire la saliva in maniera congrua, si infiamma e si gonfia ripetutamente con vivo dolore (la cosiddetta "colica salivare" che si verifica durante i pasti e che esita a lungo andare in una sialoadenite cronica).
Per sialoadenite cronica si intende usualmente una evidente "alterazione della ecostruttura ghiandolare" (nel caso di un'indagine ecografica) che normalmente segue a coliche salivari ripetute ("esperienze indimenticabili" per il paziente...) e che, di fatto, rende la ghiandola, "fisiologicamente inservibile".
Tutto questo, ovviamente, semplificando.
Le raccomando, comunque, di seguire SERENAMENTE l'iter diagnostico che le sarà proposto dai Colleghi e di porsi nel dettaglio il problema di un trattamento terapeutico SOLO quando se ne dovesse riscontrare la necessità. A quel punto sarà il caso di discutere con il suo medico il trattamento più opportuno da mettere in atto con le relative tecniche disponibili (visto che al momento la calcolosi è solo un'ipotesi...).
Cordialmente.
[#6]
Utente
La calcolosi è solo un'ipotesi e forse rimarrà tale, nella misura in cui sento dolore solo negli istanti precedenti al pasto e non durante: se avessi un'ostruzione non dovrei passare le pene dell'inferno per tutta la durata del pasto, in cui necessariamente è continua la salivazione?
Ad ogni modo, l'ecografia non ha rilevato nessuna anomalia e questo confermerebbe il fatto che di "materiale" non c'è nulla.
Eppure il problema è reale per cui cosa dovrei fare? O meglio devo rivolgermi ad un otorinolaringoiatra?
Nel caso volessi un parere qui, potrebbe partecipare alla discussione in questo post oppure dovrei chiedere un altro consulto?
Attendo una Sua risposta
Ad ogni modo, l'ecografia non ha rilevato nessuna anomalia e questo confermerebbe il fatto che di "materiale" non c'è nulla.
Eppure il problema è reale per cui cosa dovrei fare? O meglio devo rivolgermi ad un otorinolaringoiatra?
Nel caso volessi un parere qui, potrebbe partecipare alla discussione in questo post oppure dovrei chiedere un altro consulto?
Attendo una Sua risposta
[#7]
Gentile Utente,
la sintomatologia che un paziente riferisce può, ovviamente, dipendere dal grado di ostruzione del dotto salivare (quando quest'ultimo, però, è presente...). Per tale motivo può non durare per tutto il pasto ma manifestarsi, magari, solo all'inizio di questo, quando la secrezione salivare è più imponente.
Nonostante ciò, in considerazione di ciò che mi scrive credo che sia più utile per Lei, in accordo con il Suo Medico Curante, effettuare una visita specialistica "de visu" con un otorinolaringoiatra oppure con un chirurgo maxillo- facciale della sua zona (la competenza può essere di entrambe le branche).
L'esame clinico di uno specialista, infatti, oltre a contribuire sostanzialmente a dirimere i suoi dubbi, potrebbe individuare informazioni certamente più utili alla diagnosi delle ipotesi, che qui, gioco forza, siamo costretti a formulare "a distanza".
Nella speranza di esserle stato comunque di aiuto, la saluto cordialmente.
la sintomatologia che un paziente riferisce può, ovviamente, dipendere dal grado di ostruzione del dotto salivare (quando quest'ultimo, però, è presente...). Per tale motivo può non durare per tutto il pasto ma manifestarsi, magari, solo all'inizio di questo, quando la secrezione salivare è più imponente.
Nonostante ciò, in considerazione di ciò che mi scrive credo che sia più utile per Lei, in accordo con il Suo Medico Curante, effettuare una visita specialistica "de visu" con un otorinolaringoiatra oppure con un chirurgo maxillo- facciale della sua zona (la competenza può essere di entrambe le branche).
L'esame clinico di uno specialista, infatti, oltre a contribuire sostanzialmente a dirimere i suoi dubbi, potrebbe individuare informazioni certamente più utili alla diagnosi delle ipotesi, che qui, gioco forza, siamo costretti a formulare "a distanza".
Nella speranza di esserle stato comunque di aiuto, la saluto cordialmente.
[#8]
Il suo dentista che dice, al riguardo?
www.studioformentelli.it
Attività prevalente: Gnatologia e
Implantologia (scuola italiana)
[#10]
Utente
La mia situazione "odontoiatrica": ho portato l'apparecchio fisso per 3 anni e ora utilizzo ancora una "mascherina", una per arcata dentale, di quelle che aderiscono all'arcata, evidentemente con lo scopo di "mantenere la posizione" conquistata.
Non nascondo che questa pratica mi causa una maggiore salivazione, tuttavia il mio problema non ritengo sia assolutamente imputabile alla mascherina.
Aggiungo anche che mi sono stati estratti 1 premolare per emiarcata (di cui 2 da latte e 2 fissi per simmetria).
...Non è che si è danneggiato qualche dotto escretore??
Penso di aver detto una stupidaggine, per cui attendo una sua risposta!
Non nascondo che questa pratica mi causa una maggiore salivazione, tuttavia il mio problema non ritengo sia assolutamente imputabile alla mascherina.
Aggiungo anche che mi sono stati estratti 1 premolare per emiarcata (di cui 2 da latte e 2 fissi per simmetria).
...Non è che si è danneggiato qualche dotto escretore??
Penso di aver detto una stupidaggine, per cui attendo una sua risposta!
[#11]
No, non penso a nessun danneggiamento.
Però il suo dentista dovrebbe vederla e controllare tutto.
La mascherina che lei porta di notte innanzitutto, che non abbia delle piccole ruvidità che potrebbero ferire, è la prima cosa che mi viene in mente, senza poterla vedere.
Al di la di quello che posso immaginare sul suo caso, penso che investire del problema il suo odontoiatra di fiducia sia una cosa da fare.
Però il suo dentista dovrebbe vederla e controllare tutto.
La mascherina che lei porta di notte innanzitutto, che non abbia delle piccole ruvidità che potrebbero ferire, è la prima cosa che mi viene in mente, senza poterla vedere.
Al di la di quello che posso immaginare sul suo caso, penso che investire del problema il suo odontoiatra di fiducia sia una cosa da fare.
Questo consulto ha ricevuto 12 risposte e 4.9k visite dal 21/03/2011.
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