Parotide e nervo facciale
Buongiorno sono una signora di 50 anni e vorrei chiedere cortesemente un parere sulla mia storia, si proprio una storia.
Tutti inizia dal luglio 2006 quando sono comparse delle contrazioni discontinue dell’orbicolare della palpebra dx (tipo mioclonie) senza che però io stessa ne percepissi l’avvenimento.
Mi sono recata dall’oculista che mi ha diagnosticato uno stress dell’occhio con inizio di infiammazione. Mi ha prescritto colliri e antinfiammatori che dopo non meno di una settimana hanno gonfiato l’occhio. Cambiato farmaco con ETACORTEN COLIRIO e LUXAZON dopo circa 5 giorni mi sono svegliata una mattina e l’occhio si presentava completamente aperto cioè l’apertura era maggiore rispetto all’altro e con difficoltà a chiudere.
Quindi l’oculista, informato sul fatto, mi ha liquidato dicendomi che il caso non era più di sua competenza e mi ha suggerito di andare da un Neurologo (nel frattempo ho interpellato altri 2 oculisti che non hanno saputo darmi spiegazioni). Premetto che (e di questo tutti i medici erano a conoscenza) circa un mese prima al verificarsi delle mioclonie ho avuto un problema a livello temporo-mandibolare, problema che è sorto da un movimento brusco della testa, da quel momento ho avuto un piccolo rigonfiamento a livello mandibolare e per questo ho eseguito
 TAC il 14/06/06 che non ha riscontrato problemi
e subito dopo
 il 15/06/06 ecografia: ghiandole sottomandibolari in sede di volume nei limiti ed ecostruttura omogenea, qualche piccola formazione linfo ghiandolare in sede laterocirvicale (la più grande a DX misura 1,4 cm circa).
Ne l’ecografo ne il medico di base hanno ritenuto opportuno procedere ad indagine in quanto il tutto si sarebbe riassorbito con degli antifiamnatori , cosa che non è avvenuta.
Quando mangiavo cibi un po’ più acidi la parte si gonfiava, come se i muscoli facciali si contraessero e naturalmente dovevo masticare solo dalla parte opposta.
 il 12/10/06 faccio un’altra ecografia: in sede di preauricolare dx retro auricolare e sottomandibolare omolaterale si notano numerose adenopatie di aspetto reattivo. linfonodo di 10 mm. anch’esso di aspetto reattivo è presente in sede intraparotidea. Non altri rilievi.
Nel frattempo a settembre il neurologo che mi ha visitato mi ha fatto eseguire una
 RMN ENCEFALO in data 20/12/06 e dalla quale non è stato evidenziato nessun problema.
Ha diagnosticato un possibile spasmo del primitivo del facciale e quindi ha pensato di farmi fare dei trattamenti di Botulino, cosa che non è stata fatta in quanto l’esame
 EMG dell’orbicolare Dx ( DEL 19/02/07) si evidenziava una DENERVAZIONE PARZIALE DELLO STESSO.
Così anche il neurologo mi ha liquidata e consigliato di andare da un maxillo-facciale. EUREKAA!
E nessuno dei medici che ho interpellato, nemmeno il Neurologo non ha ritenuto che ci fosse una relazione tra le mie “mioclonie” con il problema temporo-mandibolare, linfonodi, cisti etc.
Ora per farla più breve dopo aver eseguito altri esami:
 09/03/07 ecografia: la parotide Dx appare lievemente tumefatta con una riduzione dell’ecogenicità e note diffuse di disomogeneità strutturale e margini sinuosi (flogosi?). Nel suo contesto non sono apprezzabili lesioni a carattere espansivo. In vicinanza, alcune tumefazioni ipoecogene ovolari con dimensioni subcentimetriche tipo linfonodi immunoreattivi. Le restanti ghiandole salivari appaiono nei limiti volumetrici e strutturali. Tiroide con valori diametrici nei limiti.Nel contesto del lobo tiroideo di Dx si apprezza una nodularità ipoanecogeno di 4,4 mm. Circa.- Il referto parotideo Dx merita visita specialistica otorinolaringoiatria e, se ritenuto opportuno, approfondimento diagnostico con TC.
 29/03/07 TC con contrasto: La parotide di Dx presenta volume entro i valori massimi della norma con densità disomogeneamente elevata. Lesione nodulare disomogeneamente iperdensa del diametro di circa 12 mm.- A limiti abbastanza definiti si riconosce in corrispondenza del suo margine anteriore a livello di tumefazione palpabile (utile approfondimento diagnostico). Mozzatura con densità di tipo adiposo in corrispondenza dei piani superficiali cutanei in prossimità della tuberosità occipitale esterna del diametro assiale di circa 2 cm.
 30/05/07 ecografia ecoguidata con biopsia: “Area” disomogenea ipoecogena al terzo medio della parotide Dx. Materiale inviato: Diagnosi citologica: quadro costituito da gruppetti di elementi sebacei e linfociti compatibile con possibile area di metaplasma sebacea.
Ora ho rifatto il 16/07/07 una RMN alla parotide e vediamo l’esito fra poco.
Il parere del Maxillo-facciale è quello di intervenire chirurgicamente perché il nervo facciale sarà sicuramente compromesso!.
Oggi non soffro più di contrazioni tipo “mioclonie”, in compenso l’occhio non chiude più bene, (quando cerco di forzare la chiusura sento che c’è qualcosa che la impedisce) con conseguente lacrimazione quando l’occhio è in tensione (8 ore al giorno davanti al computer) oppure quando c’è troppa luce o vento.
Io credo che queste “mioclonie” erano l’inizio della tensione del nervo facciale e quindi visto che oggi non ci sono più il nervo è meno teso. Cosa ne pensate?
Può essere possibile che dal movimento brusco della testa una ghiandola o linfonodo si sia infiltrata sotto la parotide o viceversa provocando lo schiacciamento del nervo facciale? Forse sto dicendo delle stupidaggini!! ma non so più cosa pensare. Oppure è stato il medicinale per occhi ad aver danneggiato il nervo facciale?
Che conseguenze ci sono se vengo operata?. Come verrebbe fatta l’operazione? Ed il taglio dove verrebbe eseguito? Come viene esportato il materiale adiposo avvolto intorno alla parotide?
Il Nervo facciale potrà ritornare come prima?
Ancora oggi, a volte sento delle piccole scosse nella guancia Dx, molte meno che all’inizio della mia storia cioè 1 anno fa, ed inoltre al tatto la guancia è meno sensibile.
Vi ringrazio molto se vorrete darmi qualche spiegazione e/o consiglio.
Antonella.
Tutti inizia dal luglio 2006 quando sono comparse delle contrazioni discontinue dell’orbicolare della palpebra dx (tipo mioclonie) senza che però io stessa ne percepissi l’avvenimento.
Mi sono recata dall’oculista che mi ha diagnosticato uno stress dell’occhio con inizio di infiammazione. Mi ha prescritto colliri e antinfiammatori che dopo non meno di una settimana hanno gonfiato l’occhio. Cambiato farmaco con ETACORTEN COLIRIO e LUXAZON dopo circa 5 giorni mi sono svegliata una mattina e l’occhio si presentava completamente aperto cioè l’apertura era maggiore rispetto all’altro e con difficoltà a chiudere.
Quindi l’oculista, informato sul fatto, mi ha liquidato dicendomi che il caso non era più di sua competenza e mi ha suggerito di andare da un Neurologo (nel frattempo ho interpellato altri 2 oculisti che non hanno saputo darmi spiegazioni). Premetto che (e di questo tutti i medici erano a conoscenza) circa un mese prima al verificarsi delle mioclonie ho avuto un problema a livello temporo-mandibolare, problema che è sorto da un movimento brusco della testa, da quel momento ho avuto un piccolo rigonfiamento a livello mandibolare e per questo ho eseguito
 TAC il 14/06/06 che non ha riscontrato problemi
e subito dopo
 il 15/06/06 ecografia: ghiandole sottomandibolari in sede di volume nei limiti ed ecostruttura omogenea, qualche piccola formazione linfo ghiandolare in sede laterocirvicale (la più grande a DX misura 1,4 cm circa).
Ne l’ecografo ne il medico di base hanno ritenuto opportuno procedere ad indagine in quanto il tutto si sarebbe riassorbito con degli antifiamnatori , cosa che non è avvenuta.
Quando mangiavo cibi un po’ più acidi la parte si gonfiava, come se i muscoli facciali si contraessero e naturalmente dovevo masticare solo dalla parte opposta.
 il 12/10/06 faccio un’altra ecografia: in sede di preauricolare dx retro auricolare e sottomandibolare omolaterale si notano numerose adenopatie di aspetto reattivo. linfonodo di 10 mm. anch’esso di aspetto reattivo è presente in sede intraparotidea. Non altri rilievi.
Nel frattempo a settembre il neurologo che mi ha visitato mi ha fatto eseguire una
 RMN ENCEFALO in data 20/12/06 e dalla quale non è stato evidenziato nessun problema.
Ha diagnosticato un possibile spasmo del primitivo del facciale e quindi ha pensato di farmi fare dei trattamenti di Botulino, cosa che non è stata fatta in quanto l’esame
 EMG dell’orbicolare Dx ( DEL 19/02/07) si evidenziava una DENERVAZIONE PARZIALE DELLO STESSO.
Così anche il neurologo mi ha liquidata e consigliato di andare da un maxillo-facciale. EUREKAA!
E nessuno dei medici che ho interpellato, nemmeno il Neurologo non ha ritenuto che ci fosse una relazione tra le mie “mioclonie” con il problema temporo-mandibolare, linfonodi, cisti etc.
Ora per farla più breve dopo aver eseguito altri esami:
 09/03/07 ecografia: la parotide Dx appare lievemente tumefatta con una riduzione dell’ecogenicità e note diffuse di disomogeneità strutturale e margini sinuosi (flogosi?). Nel suo contesto non sono apprezzabili lesioni a carattere espansivo. In vicinanza, alcune tumefazioni ipoecogene ovolari con dimensioni subcentimetriche tipo linfonodi immunoreattivi. Le restanti ghiandole salivari appaiono nei limiti volumetrici e strutturali. Tiroide con valori diametrici nei limiti.Nel contesto del lobo tiroideo di Dx si apprezza una nodularità ipoanecogeno di 4,4 mm. Circa.- Il referto parotideo Dx merita visita specialistica otorinolaringoiatria e, se ritenuto opportuno, approfondimento diagnostico con TC.
 29/03/07 TC con contrasto: La parotide di Dx presenta volume entro i valori massimi della norma con densità disomogeneamente elevata. Lesione nodulare disomogeneamente iperdensa del diametro di circa 12 mm.- A limiti abbastanza definiti si riconosce in corrispondenza del suo margine anteriore a livello di tumefazione palpabile (utile approfondimento diagnostico). Mozzatura con densità di tipo adiposo in corrispondenza dei piani superficiali cutanei in prossimità della tuberosità occipitale esterna del diametro assiale di circa 2 cm.
 30/05/07 ecografia ecoguidata con biopsia: “Area” disomogenea ipoecogena al terzo medio della parotide Dx. Materiale inviato: Diagnosi citologica: quadro costituito da gruppetti di elementi sebacei e linfociti compatibile con possibile area di metaplasma sebacea.
Ora ho rifatto il 16/07/07 una RMN alla parotide e vediamo l’esito fra poco.
Il parere del Maxillo-facciale è quello di intervenire chirurgicamente perché il nervo facciale sarà sicuramente compromesso!.
Oggi non soffro più di contrazioni tipo “mioclonie”, in compenso l’occhio non chiude più bene, (quando cerco di forzare la chiusura sento che c’è qualcosa che la impedisce) con conseguente lacrimazione quando l’occhio è in tensione (8 ore al giorno davanti al computer) oppure quando c’è troppa luce o vento.
Io credo che queste “mioclonie” erano l’inizio della tensione del nervo facciale e quindi visto che oggi non ci sono più il nervo è meno teso. Cosa ne pensate?
Può essere possibile che dal movimento brusco della testa una ghiandola o linfonodo si sia infiltrata sotto la parotide o viceversa provocando lo schiacciamento del nervo facciale? Forse sto dicendo delle stupidaggini!! ma non so più cosa pensare. Oppure è stato il medicinale per occhi ad aver danneggiato il nervo facciale?
Che conseguenze ci sono se vengo operata?. Come verrebbe fatta l’operazione? Ed il taglio dove verrebbe eseguito? Come viene esportato il materiale adiposo avvolto intorno alla parotide?
Il Nervo facciale potrà ritornare come prima?
Ancora oggi, a volte sento delle piccole scosse nella guancia Dx, molte meno che all’inizio della mia storia cioè 1 anno fa, ed inoltre al tatto la guancia è meno sensibile.
Vi ringrazio molto se vorrete darmi qualche spiegazione e/o consiglio.
Antonella.
[#1]
Gentile signora,
penso che i disturbi lamentati agli occhi, non dipendano dalla tumefazione della parotide. Se vuole una diagnosi di certeza sulla natura della lesione, si deve sottoporre ad intervento chirurgico di asportazione della massa, per potere fare un esame istologico. Credo anche e lo spero, che le scosse che avverte alla guancia destra, non dipendano dall'interessamento nervo facciale da parte della tumefaione ghiandolare, trattandosi di una lesione di diametro contenuto e con limiti ben distinti. Nel caso contrario, la situazione sarebbe allarmante. L'intervento chirurgico, eseguito da una equipe di persone esperte, è un intervento di routine che non lascia reliquati significativi estetici o funzionali.
Saluti e tanti auguri.
carmine Taglialatela Scafati
penso che i disturbi lamentati agli occhi, non dipendano dalla tumefazione della parotide. Se vuole una diagnosi di certeza sulla natura della lesione, si deve sottoporre ad intervento chirurgico di asportazione della massa, per potere fare un esame istologico. Credo anche e lo spero, che le scosse che avverte alla guancia destra, non dipendano dall'interessamento nervo facciale da parte della tumefaione ghiandolare, trattandosi di una lesione di diametro contenuto e con limiti ben distinti. Nel caso contrario, la situazione sarebbe allarmante. L'intervento chirurgico, eseguito da una equipe di persone esperte, è un intervento di routine che non lascia reliquati significativi estetici o funzionali.
Saluti e tanti auguri.
carmine Taglialatela Scafati
Cordiali saluti
Carmine Taglialatela Scafati
CHIRURGO MAXILLO-FACCIALE
www.carminetaglialatela.it
[#2]
Ex utente
La ringrazio molto per la Sua risposta.
Lei ha ragione di intervenire per l’asportazione della massa ma ancora non si capisce quale massa, la cosa non è ben definita in effetti oggi ho ritirato l’ennesimo esame RM collo con mdc che dice: Ghiandola parotidi di regolare morfologia e dimensioni. A destra in corrispondenza della porzione della ghiandola, in sede profonda, in adiacenza alla branca montante della mandibola riconoscibili areole di alterato segnale ipointense nelle sequenze T-2pesate con associate alcune dilatazioni cistiche di dotti periferici. Dopo somministrazione di mdc le lesioni non dimostrano significativo enhancement. Il quadro è di incerto significato. Non evidenti formazioni espansive. Regolari le ghiandole sottomandibolari. Ipertrofia del rivestimento mucoso dei seni mascellari. Quanto segnalato alla parotide di destra merita monitoraggio. Linfoadenopatie reattive latero-cervicali ed in sede sottomandibolare, la maggiore a destra del diametro di 1 cm.
Mi può dire cosa vuol dire “ Ipertrofia del rivestimento mucoso dei seni mascellari” e “Linfoadenopatie reattive latero-cervicali ed in sede sottomandibolare” ?
La saluto e ringrazio molto.
Antonella
Lei ha ragione di intervenire per l’asportazione della massa ma ancora non si capisce quale massa, la cosa non è ben definita in effetti oggi ho ritirato l’ennesimo esame RM collo con mdc che dice: Ghiandola parotidi di regolare morfologia e dimensioni. A destra in corrispondenza della porzione della ghiandola, in sede profonda, in adiacenza alla branca montante della mandibola riconoscibili areole di alterato segnale ipointense nelle sequenze T-2pesate con associate alcune dilatazioni cistiche di dotti periferici. Dopo somministrazione di mdc le lesioni non dimostrano significativo enhancement. Il quadro è di incerto significato. Non evidenti formazioni espansive. Regolari le ghiandole sottomandibolari. Ipertrofia del rivestimento mucoso dei seni mascellari. Quanto segnalato alla parotide di destra merita monitoraggio. Linfoadenopatie reattive latero-cervicali ed in sede sottomandibolare, la maggiore a destra del diametro di 1 cm.
Mi può dire cosa vuol dire “ Ipertrofia del rivestimento mucoso dei seni mascellari” e “Linfoadenopatie reattive latero-cervicali ed in sede sottomandibolare” ?
La saluto e ringrazio molto.
Antonella
[#3]
Chirurgo maxillo facciale, Chirurgo plastico, Medico legale, Dentista
Gentile Signora,
concordo con il collega sul fatto che i disturbi oculari non dipendano direttamente dalla parotide.
Alla luce dell'ultima RM eseguirei un un ulteriore FNAB (prelievo citologico) eco-guidato e quindi rispetto all'esito, deciderei per un eventuale trattamento chirurgico.
Distinti Saluti
Massimo Maranzano
concordo con il collega sul fatto che i disturbi oculari non dipendano direttamente dalla parotide.
Alla luce dell'ultima RM eseguirei un un ulteriore FNAB (prelievo citologico) eco-guidato e quindi rispetto all'esito, deciderei per un eventuale trattamento chirurgico.
Distinti Saluti
Massimo Maranzano
[#4]
Ex utente
La ringrazio vivamente della risposta e del Suo consiglio. Le chiedo gentilmente un’ultima cosa.
Io non ho disturbi oculari (cioè di vista) è l’occhio che rimane più aperto ( le palpebre non sbattono normalmente perché c’è qualcosa che impedisce (sia dalla parte superiore, ma sopratutto dalla parte inferiore) di chiudere. Anche la mia guancia Dx presenta una denervazione parziale. Non può essere possibile qualcosa di collegato a tutto questo?
Rimgrazio sinceramente. Antonella
Io non ho disturbi oculari (cioè di vista) è l’occhio che rimane più aperto ( le palpebre non sbattono normalmente perché c’è qualcosa che impedisce (sia dalla parte superiore, ma sopratutto dalla parte inferiore) di chiudere. Anche la mia guancia Dx presenta una denervazione parziale. Non può essere possibile qualcosa di collegato a tutto questo?
Rimgrazio sinceramente. Antonella
[#5]
Ex utente
vorrei concludere la mia storia, utile sicuramente anche ad altre persone.
Al 13 Novembre 2008 ho iniziato la chemioterapia.. si la chemioterapia e questo perchè i medici che ho incontrato nella mia strada non sono stati in grado di diagnosticare nulla nell'arco di un anno e mezzo (sicuramente
ente non sono stati dei bravi diagnosti) e nemmeno tanto solleciti a mettere fine al mio problema. Dal marzo del 2007 il medico maxillo faccaiale che mi ha visitato e che mi ha sottoposta a diverse analisi aveva fissato di operarmi ad agosto, senza peraltro essere convinto sul da farsi, ma provabilmente sarebbe slittato tutto in quanto appunto agosto è un mese particolare, senza peraltro ancora non sapevo che intenzioni avesse (vedevo che se la stava prendendo con molta calma) e quindi consigliata dal mio dentista ho avuto il 23 agosto 2007 una visita con la dottoressa Salimbeni Maria Grazia di Pisa, che non finirò mai di ringraziare, la quale mi ha diagnosticato immediatamente, al tatto e senza guardare nessuna documentazione, un tumore. Immediatamente si è adoperata per organizzare l'intervento all'ospedale Santa Chiara di Pisa con il prof. Stefano Sellari Franceschini l'operazione è avvenuta il giorno 21 settembre 2007. In quell'intervento oltre a togliere la parotide è stato necessario sacrificare (cioè tagliare) il nervo facciale in quanto compromesso e ricostruire. Il tumore che avevo purtroppo da molto tempo ha intaccato anche le ossa ed ad oggi sono stata operata anche alla colonna vertebrale.
Purtroppo la prima chemioterapia terminata il 21 aprile 2008 non ha funzionato per le ossa e quindi il 26 giugno 2008 ho iniziato una seconda chemioterapia.
Lascio a Voi le conclusioni del caso.
Antonella
Al 13 Novembre 2008 ho iniziato la chemioterapia.. si la chemioterapia e questo perchè i medici che ho incontrato nella mia strada non sono stati in grado di diagnosticare nulla nell'arco di un anno e mezzo (sicuramente
ente non sono stati dei bravi diagnosti) e nemmeno tanto solleciti a mettere fine al mio problema. Dal marzo del 2007 il medico maxillo faccaiale che mi ha visitato e che mi ha sottoposta a diverse analisi aveva fissato di operarmi ad agosto, senza peraltro essere convinto sul da farsi, ma provabilmente sarebbe slittato tutto in quanto appunto agosto è un mese particolare, senza peraltro ancora non sapevo che intenzioni avesse (vedevo che se la stava prendendo con molta calma) e quindi consigliata dal mio dentista ho avuto il 23 agosto 2007 una visita con la dottoressa Salimbeni Maria Grazia di Pisa, che non finirò mai di ringraziare, la quale mi ha diagnosticato immediatamente, al tatto e senza guardare nessuna documentazione, un tumore. Immediatamente si è adoperata per organizzare l'intervento all'ospedale Santa Chiara di Pisa con il prof. Stefano Sellari Franceschini l'operazione è avvenuta il giorno 21 settembre 2007. In quell'intervento oltre a togliere la parotide è stato necessario sacrificare (cioè tagliare) il nervo facciale in quanto compromesso e ricostruire. Il tumore che avevo purtroppo da molto tempo ha intaccato anche le ossa ed ad oggi sono stata operata anche alla colonna vertebrale.
Purtroppo la prima chemioterapia terminata il 21 aprile 2008 non ha funzionato per le ossa e quindi il 26 giugno 2008 ho iniziato una seconda chemioterapia.
Lascio a Voi le conclusioni del caso.
Antonella
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 21.2k visite dal 23/07/2007.
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