Malformazione artero-venosa viso
Gentili Dottori,
sono un ragazzo di 28 anni affetto da MAV al viso. Alla nascita mi fu diagnosticato un "banale" angioma piano alla guancia destra che poi, col passare degli anni e con lo sviluppo, si è notevolemente ridotto sia in dimensioni che in "visibilità". Praticamente oggi non si nota (solo un pò quando sono sottoposto a sforzi fisici e quindi accaldato).
Non ho mai avuto problemi fino all'età di 14-15 anni (1996) quando ho cominciato ad avere emorragie frequenti e spontanee dalla bocca con fuoriuscita di sangue in corrispondenza dell'ultimo molare (mandibola dx). Dopo i vari accertamenti del caso (TAC) mi fu diagnosticato un angioma emimandibolare destro (malformazione artero-venosa facio-mandibolare dx), di cui però non sapevo l'esistenza fino a quel momento (ero a conoscenza solo di quello piano superficiale).
Nell'ottobre dello stesso anno si è poi proceduto a embolizzare, presso il reparto di Neuroradiologia del Niguarda, alcuni vasi (arteria mascellare interna, trasversa della faccia, facciale e linguale di dx).
Il giorno seguente fui sottoposto a intervento di chirurgia maxillo-facciale presso l'ospedale S.Paolo di Milano (si è proceduto prima alla legatura di arteria e vena facciali, successivamente fresatura dell'osso mandibolare dx, "svuotamento" e riempimento successivo con cellulosa ossidata).
Decorso post-operatorio nella norma, ripresa di una vita abbastanza normale dopo un paio di mesi. Alla dimissione sapevo già comunque che mi sarei dovuto sottoporre a un secondo intervento in un futuro per focalizzarsi stavolta sulle "parti molli". Così nel novembre del 2000 arrivò il secondo round. Nuova embolizzazione e nuovo intervento chirurgico, questa volta tutto avvenuto preso il S.Paolo di Milano, con il fine di asportare la malformazione arterovenosa della regione geniena e mentoniera dx. Decorso post-operativo tranquillo ad eccezione di una piccola sofferenza per un eccesso di embolizzazione (necrosi margine linguale sx), risolto comunque in pochissime settimane.
Nel corso di questi ultimi 10 anni (2000-2010) si è verificata una nuova recidiva di mav, localizzata soprattutto in corrispondenza del labbro inferiore dx, anche se negli ultimi 4-5 anni sembra piuttosto stazionaria. Il mio chirurgo mi ha quindi prescritto un'Angio-RMN della zona, ma ancora non sono riuscito a farla. Al Niguarda mi han detto che non si fa questo tipo d'esame per quella parte in oggetto. Presso lo stesso ospedale ho avuto modo anche di parlare con lo stesso dottore che mi fece l'embolizzazione nel 1996 secondo il quale, in assenza di complicazioni (emorragie per esempio), è meglio proprio non intervenire. Effettivamente dal '96 non ho più avuto sanguinamenti, però non posso dire di essere comunque del tutto tranquillo e a posto. Il 14 maggio avò una RMN (non angio) del massiccio facciale presso il Policlino di MI, l'unico esame che sono riuscito a farmi prescrivere.
Cosa mi consigliate di fare? E' davvero meglio non intervenire?
Grazie
sono un ragazzo di 28 anni affetto da MAV al viso. Alla nascita mi fu diagnosticato un "banale" angioma piano alla guancia destra che poi, col passare degli anni e con lo sviluppo, si è notevolemente ridotto sia in dimensioni che in "visibilità". Praticamente oggi non si nota (solo un pò quando sono sottoposto a sforzi fisici e quindi accaldato).
Non ho mai avuto problemi fino all'età di 14-15 anni (1996) quando ho cominciato ad avere emorragie frequenti e spontanee dalla bocca con fuoriuscita di sangue in corrispondenza dell'ultimo molare (mandibola dx). Dopo i vari accertamenti del caso (TAC) mi fu diagnosticato un angioma emimandibolare destro (malformazione artero-venosa facio-mandibolare dx), di cui però non sapevo l'esistenza fino a quel momento (ero a conoscenza solo di quello piano superficiale).
Nell'ottobre dello stesso anno si è poi proceduto a embolizzare, presso il reparto di Neuroradiologia del Niguarda, alcuni vasi (arteria mascellare interna, trasversa della faccia, facciale e linguale di dx).
Il giorno seguente fui sottoposto a intervento di chirurgia maxillo-facciale presso l'ospedale S.Paolo di Milano (si è proceduto prima alla legatura di arteria e vena facciali, successivamente fresatura dell'osso mandibolare dx, "svuotamento" e riempimento successivo con cellulosa ossidata).
Decorso post-operatorio nella norma, ripresa di una vita abbastanza normale dopo un paio di mesi. Alla dimissione sapevo già comunque che mi sarei dovuto sottoporre a un secondo intervento in un futuro per focalizzarsi stavolta sulle "parti molli". Così nel novembre del 2000 arrivò il secondo round. Nuova embolizzazione e nuovo intervento chirurgico, questa volta tutto avvenuto preso il S.Paolo di Milano, con il fine di asportare la malformazione arterovenosa della regione geniena e mentoniera dx. Decorso post-operativo tranquillo ad eccezione di una piccola sofferenza per un eccesso di embolizzazione (necrosi margine linguale sx), risolto comunque in pochissime settimane.
Nel corso di questi ultimi 10 anni (2000-2010) si è verificata una nuova recidiva di mav, localizzata soprattutto in corrispondenza del labbro inferiore dx, anche se negli ultimi 4-5 anni sembra piuttosto stazionaria. Il mio chirurgo mi ha quindi prescritto un'Angio-RMN della zona, ma ancora non sono riuscito a farla. Al Niguarda mi han detto che non si fa questo tipo d'esame per quella parte in oggetto. Presso lo stesso ospedale ho avuto modo anche di parlare con lo stesso dottore che mi fece l'embolizzazione nel 1996 secondo il quale, in assenza di complicazioni (emorragie per esempio), è meglio proprio non intervenire. Effettivamente dal '96 non ho più avuto sanguinamenti, però non posso dire di essere comunque del tutto tranquillo e a posto. Il 14 maggio avò una RMN (non angio) del massiccio facciale presso il Policlino di MI, l'unico esame che sono riuscito a farmi prescrivere.
Cosa mi consigliate di fare? E' davvero meglio non intervenire?
Grazie
[#1]
Gentile utente,
è difficile darle una risposta a priori. La necessità di intervento è legata sia alla situazione clinica che alla componenete psicologica del paziente.
In ogni caso sono certo che i chirurghi che l'hanno così bene operata in questi anni tengono ben presente entrambi gli aspetti.
A quanto dice il parere negativo le sarebbe stato dato dal radiologo interventista e non dal chirurgo.
Visto che alla fine sarà quest'ultimo a darle indicazione chirurgica le consiglio di rapportarsi con lui.
Il caso comunque è delicato e ci vorrà piena intesa da entrambi gli specialisti.
Saluti
è difficile darle una risposta a priori. La necessità di intervento è legata sia alla situazione clinica che alla componenete psicologica del paziente.
In ogni caso sono certo che i chirurghi che l'hanno così bene operata in questi anni tengono ben presente entrambi gli aspetti.
A quanto dice il parere negativo le sarebbe stato dato dal radiologo interventista e non dal chirurgo.
Visto che alla fine sarà quest'ultimo a darle indicazione chirurgica le consiglio di rapportarsi con lui.
Il caso comunque è delicato e ci vorrà piena intesa da entrambi gli specialisti.
Saluti
Dott. Alessandro Medici
www.medermal.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 7k visite dal 30/04/2010.
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