Il condilo mandibolare destro
Salve il mio nome è Benedetto ed ho vent'anni, quando ne avevo 16 quindi circa 4 anni fa, ho avuto un incidente con la bici e mi sono fratturato il condilo mandibolare destro (frattura scomposta con dislocazione).
sono stato ricoverato a bari dove mi hanno bloccato la mandibola (con filo metallico) per una o due settimane(non ricordo di preciso),proponendomi una terapia di tipo funzionale e sconsigliandomi quindi l'intervento chirurgico.
rivoltomi al mio dentista e ad uno specialista di pisa di sua conoscenza mi è stato fatto portare un bite(spero si scriva così)di notte, che mi costringeva la mandibola in avanti e verso sinistra per circa un anno, successivamente questo è stato limato (quindi è stata eliminata la costrizione)ed ho continuato a portarlo per altro tempo.
infine è stato fatto un nuovo bite che mi costringe la mandibola a stare in una posizione più o meno centrata che nell'ultimo hanno anche su proposta del dentista ho provato a non portare o a portare saltuariamente però con un netto peggioramento, quindi ho deciso di rimetterlo...
nel corso degli ultimi anni l'aumentare dei crepitii e dei vari rumori dell articolazione destra fratturata (con la comparsa di click saltuari anche all articolazione sinistra)è coincisa col graduale spostamento dei denti che adesso mi portano a chiudere deviato verso sinistra con un abbassamento del morso da parte destra...
la mia domanda è se il trattamento seguito sia stato corretto ed in particolare se la laterodeviazione sia dipesa dal primo bite portato;
inoltre mi son sempre chiesto se non fosse stato meglio intervenire chirurgicamente;
fare attività fisica o pesi (quindi un attività che porta a digrignare i denti) può peggiorare la situazione dell'articolazione o è ininfluente;
ed infine portando il bite o meno c'è sempre nel corso del tempo il rischio di anchilosi ? se sì cosa posso fare per evitare che ciò accada ed in generale vista la sua esperienza, qual è la sua opinione sulla mia vicenda?
fiducioso in una risposta, ringrazio anticipatamente.
sono stato ricoverato a bari dove mi hanno bloccato la mandibola (con filo metallico) per una o due settimane(non ricordo di preciso),proponendomi una terapia di tipo funzionale e sconsigliandomi quindi l'intervento chirurgico.
rivoltomi al mio dentista e ad uno specialista di pisa di sua conoscenza mi è stato fatto portare un bite(spero si scriva così)di notte, che mi costringeva la mandibola in avanti e verso sinistra per circa un anno, successivamente questo è stato limato (quindi è stata eliminata la costrizione)ed ho continuato a portarlo per altro tempo.
infine è stato fatto un nuovo bite che mi costringe la mandibola a stare in una posizione più o meno centrata che nell'ultimo hanno anche su proposta del dentista ho provato a non portare o a portare saltuariamente però con un netto peggioramento, quindi ho deciso di rimetterlo...
nel corso degli ultimi anni l'aumentare dei crepitii e dei vari rumori dell articolazione destra fratturata (con la comparsa di click saltuari anche all articolazione sinistra)è coincisa col graduale spostamento dei denti che adesso mi portano a chiudere deviato verso sinistra con un abbassamento del morso da parte destra...
la mia domanda è se il trattamento seguito sia stato corretto ed in particolare se la laterodeviazione sia dipesa dal primo bite portato;
inoltre mi son sempre chiesto se non fosse stato meglio intervenire chirurgicamente;
fare attività fisica o pesi (quindi un attività che porta a digrignare i denti) può peggiorare la situazione dell'articolazione o è ininfluente;
ed infine portando il bite o meno c'è sempre nel corso del tempo il rischio di anchilosi ? se sì cosa posso fare per evitare che ciò accada ed in generale vista la sua esperienza, qual è la sua opinione sulla mia vicenda?
fiducioso in una risposta, ringrazio anticipatamente.
[#1]
Gent.mo Sig. Benedetto,
la terapia che Lei descrive è classica per quanto riguarda la frattura di condilo mandibolare monolaterale nel giovane.
Il trattamento conservativo (senza intervenire chirurgicamente) è raramente controindicato, anche se negli ultimi anni è aumentata la tendenza al trattamento chirurgico.
Come sempre in chirurgia, peraltro, bisogna ricordare l'esistenza di complicanze immediate o tardive dell'atto chirurgico.
Da quanto Lei descrive, la funzionalità mandibolare non è ottimale, ed il "bite" o placca di svincolo non è sempre risolutivo.
Nel suo caso potrebbero esservi indicazioni ad uno specifico trattamento chirurgico, dopo adeguata valutazione clinica e strumentale(ortodontica, T.C., R.M.,...).
Cordialmente
la terapia che Lei descrive è classica per quanto riguarda la frattura di condilo mandibolare monolaterale nel giovane.
Il trattamento conservativo (senza intervenire chirurgicamente) è raramente controindicato, anche se negli ultimi anni è aumentata la tendenza al trattamento chirurgico.
Come sempre in chirurgia, peraltro, bisogna ricordare l'esistenza di complicanze immediate o tardive dell'atto chirurgico.
Da quanto Lei descrive, la funzionalità mandibolare non è ottimale, ed il "bite" o placca di svincolo non è sempre risolutivo.
Nel suo caso potrebbero esservi indicazioni ad uno specifico trattamento chirurgico, dopo adeguata valutazione clinica e strumentale(ortodontica, T.C., R.M.,...).
Cordialmente
Dott. Antonio Maria Miotti
[#2]
Gentile utente
concordo con quanto detto dal dott. Miotti solo dopo un'attenta valutazione strumentale e clinica ci si può orientare verso uno specifico intervento (artrocentesi, artroscopia, chirurgia aperta)o verso una terapia fisica riabilitativa.
Distinti saluti
concordo con quanto detto dal dott. Miotti solo dopo un'attenta valutazione strumentale e clinica ci si può orientare verso uno specifico intervento (artrocentesi, artroscopia, chirurgia aperta)o verso una terapia fisica riabilitativa.
Distinti saluti
Dott. Manco Roberto
[#3]
Gent.mo Benedetto,
effettivamente la terapia che le è stata attuata è quella corretta.
Tuttavia, visto il persistere della sintomatologia in assenza di bite, io le consiglierei degli clinici e esami strumentali più approfonditi, in base ai quali si potrà valutare se la lesione si è ridotta o se è il caso di intervenire chirurgicamente.
Del resto non può pensare di portare il bite a vita!!!
Quanto allo sport, è opprtuno utilizzare durante l'attività fisica un paradenti tipo pugile proprio per non sovraccaricare denti e articolazioni.
Cordialmente
effettivamente la terapia che le è stata attuata è quella corretta.
Tuttavia, visto il persistere della sintomatologia in assenza di bite, io le consiglierei degli clinici e esami strumentali più approfonditi, in base ai quali si potrà valutare se la lesione si è ridotta o se è il caso di intervenire chirurgicamente.
Del resto non può pensare di portare il bite a vita!!!
Quanto allo sport, è opprtuno utilizzare durante l'attività fisica un paradenti tipo pugile proprio per non sovraccaricare denti e articolazioni.
Cordialmente
Dott. Giuseppe Marano - Odontoiatra -
Specialista in Chirurgia Odontostomatologica
http://www.giuseppemarano.it
[#4]
Gent.le Benedetto concordo pienamente con i colleghi che mi hanno preceduto nella risposta. Riguardo la responsabilità della placca di svincolo che le hanno fatto portare, dico solo che normalmente, una mandibola fratturata, devia dal lato della frattura del condilo e non dal lato sano, come è avvenuto a lei. Forse c'è stata una ipercorrezione che ha portato queste conseguene. Bisogna tuttavia, valutare con dati clinici e diagnostico strumentali, per potere fare diagnosi e la programmazione della terapia. Cordialità
Carmine Taglialatela Scvafati
Carmine Taglialatela Scvafati
Cordiali saluti
Carmine Taglialatela Scafati
CHIRURGO MAXILLO-FACCIALE
www.carminetaglialatela.it
[#5]
Chirurgo maxillo facciale, Chirurgo plastico, Medico legale, Dentista
Gent.mo Sig. Benedetto,
la terapia che le è stata proposta è l'approccio classico per quanto riguarda una frattura di condilo mandibolare monolaterale intracapsulare (cioè una frattura condilare alta confinata allo spazio articolare); in caso la sua frattura sia stata extra-capsulare e con dislocazione il trattamento avrebbe potuto essere conservativo-funzionale (quello a cui lei è stato sottoposto) o chirurgico. La valutazione per un eventuale intervento chirurgico (mini-invasivo endoscopicamente assistito o classico per via esterna pre-auricolare) avrebbe dovuto essere posta al momento del trauma, tenendo sempre presente le possibili complicanze immediate o tardive dell'atto chirurgico.
Da quello che lei descrive la funzionalità articolare residua non è ottimale, ed il "bite" che lei ha utilizzato e continua ad utilizzare non è stato in grado di risolvere il suo problema.
Potrebbero esservi indicazioni ad uno specifico trattamento chirurgico dopo valutazione clinica (gnatologica, ortodontica e maxillo facciale) e radiologica (TC ATM e RM ATM statica e dinamica).
In qualsiasi caso, dato il lungo tempo trascorso dal trauma, è possibile che vi sia un reliquato funzionale anche dopo un eventuale trattamento combinato multidisciplinare.
Cordialmente
Massimo Maranzano
la terapia che le è stata proposta è l'approccio classico per quanto riguarda una frattura di condilo mandibolare monolaterale intracapsulare (cioè una frattura condilare alta confinata allo spazio articolare); in caso la sua frattura sia stata extra-capsulare e con dislocazione il trattamento avrebbe potuto essere conservativo-funzionale (quello a cui lei è stato sottoposto) o chirurgico. La valutazione per un eventuale intervento chirurgico (mini-invasivo endoscopicamente assistito o classico per via esterna pre-auricolare) avrebbe dovuto essere posta al momento del trauma, tenendo sempre presente le possibili complicanze immediate o tardive dell'atto chirurgico.
Da quello che lei descrive la funzionalità articolare residua non è ottimale, ed il "bite" che lei ha utilizzato e continua ad utilizzare non è stato in grado di risolvere il suo problema.
Potrebbero esservi indicazioni ad uno specifico trattamento chirurgico dopo valutazione clinica (gnatologica, ortodontica e maxillo facciale) e radiologica (TC ATM e RM ATM statica e dinamica).
In qualsiasi caso, dato il lungo tempo trascorso dal trauma, è possibile che vi sia un reliquato funzionale anche dopo un eventuale trattamento combinato multidisciplinare.
Cordialmente
Massimo Maranzano
[#6]
Chirurgo maxillo facciale
Gent.mo Sig. Benedetto,
Le hanno praticato trattamento conservativo finalizzato ad una restitutio ad integrum della sua articolazione temporo mandibolare, contestualmente alla sua funzione.
Allo stato io concordo con i miei colleghi per quanto esposto, ma effettuerei ulteriori controlli radiodiagnostici(OPT) per valutare la presenza o meno degli ottavi nel cavo orale.
Elementi dentari che se presenti potrebbero determinare non pochi problemi allo stato della sua funzione articolare e gnatologica alterando in questa maniera la sua funzione occlusale.
Cordiali saluti
Anna Maria Ruggiero
Le hanno praticato trattamento conservativo finalizzato ad una restitutio ad integrum della sua articolazione temporo mandibolare, contestualmente alla sua funzione.
Allo stato io concordo con i miei colleghi per quanto esposto, ma effettuerei ulteriori controlli radiodiagnostici(OPT) per valutare la presenza o meno degli ottavi nel cavo orale.
Elementi dentari che se presenti potrebbero determinare non pochi problemi allo stato della sua funzione articolare e gnatologica alterando in questa maniera la sua funzione occlusale.
Cordiali saluti
Anna Maria Ruggiero
[#7]
Utente
ringrazio nuovamente per le risposte ricevute ed aggiungo che meno di un annetto fa ho fatto una stratigrafia del condilo dx e non risultava saldato (era evidente anche la rotazione del condilo a bocca aperta); il callo osseo si è formato tra il condilo ed il tubercolo articolare (credo si chiami così)e vi chiedo se è corretto questo riposizionamento del condilo fratturato o se avrebbe dovuto occupare la cavità che un condilo sano normalmente occupa(1).
inoltre ho i due denti del giudizio inferiori che non hanno assolutamente spazio per uscire ed il mio dentista ha deciso di evitare l estrazione degli stessi almeno finchè non mi daranno problemi di tipo infiammatorio, perchè per l estrazione dovrei rimanere con la bocca aperta per molto tempo e vista la mia situazione non gli sembrava il caso(voi che ne pensate?) (2)
inoltre volevo chiedervi se fare un trattamento ortodontico che ristabilisca i giusti rapporti fra i denti possa essere risolutivo per il mio problema ed anche soprattutto se la mia condizione permetta di farlo!(3)(non riesco a trovare la giusta posizione perciò tendo a rimanere con la bocca semiaperta ponendo a volte la lingua tra i denti ed ho fastidio durante la masticazione).
infine non vi nascondo che l ipotesi di un eventuale intervento chirurgico quale avete accennato mi spaventa alquanto perciò quali sarebbero i rischi nel farlo e in che maniera si procederebbe (se non chiedo troppo),cioè in cosa consisterebbe? (4)
infine se facessi l intervento e vista l impossibilita di ricostituire il disco cartilagineo (credo) a distanza di anni non mi ritroverei sempre nella stessa situazione odierna? (5)
spero abbiate avuto la pazienza necessaria a leggere la mia replica e che mi darete i chiarimenti richiesti anche se mi rendo conto della vostra difficoltà nel farlo senza avere la mia documentazione clinica...
distinti saluti
inoltre ho i due denti del giudizio inferiori che non hanno assolutamente spazio per uscire ed il mio dentista ha deciso di evitare l estrazione degli stessi almeno finchè non mi daranno problemi di tipo infiammatorio, perchè per l estrazione dovrei rimanere con la bocca aperta per molto tempo e vista la mia situazione non gli sembrava il caso(voi che ne pensate?) (2)
inoltre volevo chiedervi se fare un trattamento ortodontico che ristabilisca i giusti rapporti fra i denti possa essere risolutivo per il mio problema ed anche soprattutto se la mia condizione permetta di farlo!(3)(non riesco a trovare la giusta posizione perciò tendo a rimanere con la bocca semiaperta ponendo a volte la lingua tra i denti ed ho fastidio durante la masticazione).
infine non vi nascondo che l ipotesi di un eventuale intervento chirurgico quale avete accennato mi spaventa alquanto perciò quali sarebbero i rischi nel farlo e in che maniera si procederebbe (se non chiedo troppo),cioè in cosa consisterebbe? (4)
infine se facessi l intervento e vista l impossibilita di ricostituire il disco cartilagineo (credo) a distanza di anni non mi ritroverei sempre nella stessa situazione odierna? (5)
spero abbiate avuto la pazienza necessaria a leggere la mia replica e che mi darete i chiarimenti richiesti anche se mi rendo conto della vostra difficoltà nel farlo senza avere la mia documentazione clinica...
distinti saluti
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 18.6k visite dal 24/05/2007.
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