Residuo branchiale

Buon giorno. Vorrei sapere in cosa consiste un residuo branchiale e i risultati,ovvero le zone che in una bimba possono essere danneggiate nel momento in cui non scompaiono dal passaggio da embrione a feto.
Cordiali saluti.
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Pediatra attivo dal 2007 al 2010
Pediatra

Gentile signora,
forse si tratta di Cisti Branchiale?
Per la diagnosi e il trattamento deve rivolgersi al Chirurgo-Pediatra,presso il Reparto di Chirurgia Pediatrica Ospedaliera.
Cordiali saluti.
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Dr.ssa Agnesina Pozzi Pediatra, Perfezionato in medicine non convenzionali 2.5k 74
Gentile Signora

rispondo per quanto mi è possibile ai suoi quesiti. Durante lo sviluppo dell'embrione alcune strutture che dovrebbero evolversi o sparire ed essere quindi transitorie, restano nella vita fetale. Interessati ai residui branchiali possono essere il viso e il collo, che possono per tale motivo manifestare cisti o fistole fin dalla nascita. Alcuni residui embrionali sono del tutto innocui, altri devono essere accuratamente differenziati per la loro potenziale pericolosità o possibilità di trasformazione maligna.

La terapia chirurgica dev'essere accurata e radicale da subito perché possono esservi, specialmente per le fistole, recidive difficili a risolversi con trattamenti successivi. Cisti e fistole sono del tutto benigne ma possono andare incontro a traumatismi continui che potrebbero infiammarle e peggiorare la situazione.

Possono essere localizzati vicino alle sopracciglia, alle labbra, al dorso del naso, vicino l'orecchio, sul collo.

Come giustamente suggerisce il Collega Mariggiò, sarà compito del chirurgo Pediatra studiare il caso specifico ed attuare la terapia che consisterà in un intervento chirurgico. Ciò che resterà una cicatrice e la ripercussione estetica sarà in relazione non solo alla zona da trattare ma anche alla qualità dell'intervento, all'estensione dell'area trattata, alle capacità proprie della cute per quanto concerne la cicatrizzazione.

Cordiali saluti
Dott.Agnesina Pozzi


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Utente
Utente
La ringrazio innazitutto della sua spiegazione..Credo allora che la definizione di residuo branchiale non sia attinente a ciò che è successo a mia giglia che dovrà essere operata per la quarta volta.Cerco di spiegarle ciò che è successo:
"Mia figlia ha 21 mesi compiti e ha iniziato ad avere qualche problema all'età di 5 mesi (ovvero in seguito alla comparsa dei primi denti avvenuta a 4 mesi): all'altezza del premolare aveva un rigonfiamento che cresceva di mese in mese. E' stata dapprima incisa perché si credeva che ciò fosse stato causato dal suddetto premolare, ma non si è riuscita ad ottenere un risulato soddisfacente. E' stata operata per la prima volta a 11 mesi: è stato tolto il pezzo, che successivamente è stato analizzato, e hanno pulito sino a trovare e mettere fuori il premolare. Il risulatao pervenuto dall'esame istologico è il segunte:
"Angioma capillare ipertrofico dell'infanzia. Lesione congenita a carattere amartomatoso, che può interessare numerosi distretti,superficiali e profondi anche tra loro distanti".
Dopo due settimane dal primo intervento mia figlia ha iniziato ad avere delle perdite di sangue, che si sono trasformate in vere e proprie emoraggie, che comparivano ogni due settimane e inoltre è ricomparsa la neoformazione accanto il premolare.A questo punto le hanno eseguito una rmn con e senza mezzo di contrasto, ottenendo ilseguente referto:
"Sistema ventricolare in asse, di regolare morfovolumetria. Normali gli spazi subaracnoidei. Non si rivelano aree di alterato segnale a carico del parenchima cerebrale e cerebellare; il quadro di base non si modifica dopo somministrazione MdC. Tumefazione distrettuale caratterizzata da ispessimento mucoso e da alterazione di segnale i corrispondenza della gengiva mascellare DX; tale tumefazione coinvolge l'osso mascellare nel versante alveolare allo stesso livello. Tale alterazione risulta isointensa in T1 ed iperintensa in T2, con impregnazione dopo MdC. Le scansioni assiali contigue TC da 3 mm mediante studio con algoritmo per osso hanno evidenziato aspetto rigonfio a carico dell'osso mascellare sottostante la suddescritta lesione, con integrità della corticale ossea".
Dopo 5 mesi dal primo intervento è stata operata la seconda volta, le hanno tolto il premolare e fatta una leggera pulizia all'osso. Il risultato dell'esame istologico è stato di "Cisti da eruzione".
Questa volta la ricomparsa della neoformazione è avvenuta dopo un mese, ma cosa principale è che essa è passata ad occupare lo spazio del secondo molare. Dopo due mesi dal secondo intervento è stata operata per la terza volta e la diagnosi finale è stata di " Granuloma Piogenico".
Ancora una volta dopo due settimana la neoformazione è ricomparsa e ora noto che inizia nuovamente ad estendersi.Altro fatto strano è che vcino la neoformazione sembrava che stesse per uscire un molare...Dopo un paio di giorni è scomparso tutto."
Che consigli potrebbe darmi?
Cordiali saluti.
Daniela Catanzaro.
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Dr.ssa Agnesina Pozzi Pediatra, Perfezionato in medicine non convenzionali 2.5k 74
Posso essere sincera? Sono perplessa.
Una diagnosi di formazione amartomatosa è ben diversa da quella di una cisti da ritenzione!
L'amartoma è un errore di differenziazione di alcune cellule. Ad esempio, nell'ovaio si possono trovare amartomi che contengono denti, peli, altri tessuti. L'amartoma è quindi una formazione caratteristica che contiene cellule di tessuti che normalmente non devono stare dove si trovano e che si manifestano come formazioni cistiche o lobulate, lisce o bitorzolute più o meno piccole e possono trovarsi dappertutto.

L'angioma è una malformazione che riguarda i vasi, l'epitelio è disordinato, tende a crescere e riassorbe l'osso.

La cisti da ritenzione riguarda una ghiandola salivare, s'ingrandisce ed anche questa riassorbe l'osso (nel caso non sarebbe la parotide che sbocca sul secondo molare e non sul premolare);

il granuloma piogenico sarebbe una diagnosi ulteriore e questa formazione è vascolarizzata, regredisce spontaneamente e si forma nella sede di traumi mucosi (interventi) recenti.. ma non c'è riassorbimento osseo o cavità cistiche a mia memoria.

A questo punto dev'esserci per forza qualcosa che non funziona nell'esecuzione degli esami ISTOLOGICI.

Posterò il suo consulto alla sezione di chirurgia maxillo-facciale del nostro sito; senz'altro i colleghi specialisti avendo esperienza in questo campo sapranno meglio di me indicarle il da farsi. E senz'altro c'è da fare "il punto" della situazione

Un cordiale saluto
Dott. Agnesina Pozzi
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Utente
Utente
Ha proprio ragione...deve essere fatto il punto della situazione visto che inizio a sentre la stanchezza psicologica. Se aggiungo che le ho fatto le analisi del sangue e le sono usciti un pò alti gli isoenzimi fosfatasi alcalina frazione ossea mentre quelli frazione epatica sono un pò più bassi, che cosa mi può dire? Inoltre anche beta 2 e gamma hanno un valore più basso. secondo lei la preoccupazione deve aumentare?
Cordiali saluti.
Daniela Catanzaro.
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Dr.ssa Agnesina Pozzi Pediatra, Perfezionato in medicine non convenzionali 2.5k 74
gentile Signora
i valori pediatrici normali in genere non vengono riportati negli schemi forniti dai laboratori; nei bambini l'accrescimento causa un aumento fisiologico della fosfatasi ma l'entità dell'aumento dev'essere valutato alla luce di eventuali patologie. Ho postato il suo consulto nella sezione di chirurgia maxillo facciale, spero i colleghi possano presto risponderle.

Cordialmente
Dott.Agnesina Pozzi