Le bevande sconsigliate dopo un episodio
[#1]
Sinceramente non mi pongo mai in maniera prevalente il problema di suggerire un regime dietetico indicato dopo un episodio di appendicite.
Quando infatti si sia raggiunto l'intento di superare ("raffreddare") una fase acuta e in presenza di una diagnosi certa, è piuttosto conveniente procedere quanto prima alla rimozione dell'organo che inevitabilmente prima o poi tornerà a procurare problemi, magari in maniera più grave e meno controllabile e in un momento inopportuno per il paziente.
In ogni caso vanno evitati quegli alimenti che notoriamente risultano aggressivi per l'apparato digerente (cibi irritanti, insaccati, fritture, agrumi, bevande gasate, alcool, ecc.).
Quando infatti si sia raggiunto l'intento di superare ("raffreddare") una fase acuta e in presenza di una diagnosi certa, è piuttosto conveniente procedere quanto prima alla rimozione dell'organo che inevitabilmente prima o poi tornerà a procurare problemi, magari in maniera più grave e meno controllabile e in un momento inopportuno per il paziente.
In ogni caso vanno evitati quegli alimenti che notoriamente risultano aggressivi per l'apparato digerente (cibi irritanti, insaccati, fritture, agrumi, bevande gasate, alcool, ecc.).
Lucio Piscitelli - Napoli - 338 6503365
https://www.medicitalia.it/luciopiscitelli/#sede_1
[#3]
E' comprensibile che quando si sta meglio si tende a dimenticare... quando si stava peggio...
Tuttavia tenga presente che un'appendicectomia d'elezione (cioe' programmata) e' intervento ben meno traumatico che non se effettuato in urgenza; e aggiungerei chissa' dove, visto che potra' essere ricoverata all'Ospedale piu' vicino a dove si trova senza possibilita' di "prepararsi" o di scegliere.
Per di piu' pianificando gli eventi sara' molto piu' semplice riuscire ad effettuare l'intervento con la tecnica laparoscopica, che consente un migliore post-operatorio e (perche' no?) anche un danno estetico minore.
Tutto questo ovviamente dando per scontato che sia corretta la diagnosi di appendicite che hanno fatto i Colleghi. Se cosi' non e' (capita!) non consideri naturalmente questa mia risposta.
Cordiali saluti
Tuttavia tenga presente che un'appendicectomia d'elezione (cioe' programmata) e' intervento ben meno traumatico che non se effettuato in urgenza; e aggiungerei chissa' dove, visto che potra' essere ricoverata all'Ospedale piu' vicino a dove si trova senza possibilita' di "prepararsi" o di scegliere.
Per di piu' pianificando gli eventi sara' molto piu' semplice riuscire ad effettuare l'intervento con la tecnica laparoscopica, che consente un migliore post-operatorio e (perche' no?) anche un danno estetico minore.
Tutto questo ovviamente dando per scontato che sia corretta la diagnosi di appendicite che hanno fatto i Colleghi. Se cosi' non e' (capita!) non consideri naturalmente questa mia risposta.
Cordiali saluti
dott. Stefano Spina
www.stefanospina.com
[#4]
Utente
Anche il suo intervento è senza alcun dubbio altamente professionale, ma coglerei questa occasione per approfondire la discussione.
Sono daccordo,come cultura di vita, che i problemi che ci troviamo ad affrontare vanno presi di petto e mai bypassati. Sono consapevole della sicura ricaduta, ma non è proprio possibile in medicina considerare una infiammazione della appendice come fattore occasionale senza il bisogno di un intervento?
Attualmente, in una scala di dolore del tutto personale da uno a dieci, la soglia è uno mentre sabato scorso, al momento del ricovero, era di 7,5 abbondante e stabile.
Con le cure prestatemi durante la degenza in ospedale e con quelle che stò continuando a casa mi augurerei di scampare il "peggio".
Aggiungo che autonomamente ho effettuato una ecografia addominale con il seguente giudizio sull'appendice:
"L'esplorazione della fossa iliaca di destra documenta la presenza di appendice di dimensioni aumentate, pareti ispessite (4 mm), edematose ed immagine a "bersaglio".L'utilizzo del color power doppler dimostra un significativo incremento dei segnali vascolari nel contesto della parete. Il reperto è compatibile con quadro di flogosi acuta. Non evidenza di liquido libero in addome".
Venerdì prossimo effettuerò controllo dell'emocromo e, se ci arriverò, tra dieci giorni ulteriore controllo ecografico.
Preciso che al momento del ricovero i globuli bianchi erano circa 16.000 scesi l'indomani a 11.000.
Tanto,ovviamente, a completezza del quadro clinico personale senza alcuna intenzione di indurvi a riconsiderare i Vs. autorevoli giudizi ma con la precisa speranza di valutare una valida alternativa.
Grazie.
Sono daccordo,come cultura di vita, che i problemi che ci troviamo ad affrontare vanno presi di petto e mai bypassati. Sono consapevole della sicura ricaduta, ma non è proprio possibile in medicina considerare una infiammazione della appendice come fattore occasionale senza il bisogno di un intervento?
Attualmente, in una scala di dolore del tutto personale da uno a dieci, la soglia è uno mentre sabato scorso, al momento del ricovero, era di 7,5 abbondante e stabile.
Con le cure prestatemi durante la degenza in ospedale e con quelle che stò continuando a casa mi augurerei di scampare il "peggio".
Aggiungo che autonomamente ho effettuato una ecografia addominale con il seguente giudizio sull'appendice:
"L'esplorazione della fossa iliaca di destra documenta la presenza di appendice di dimensioni aumentate, pareti ispessite (4 mm), edematose ed immagine a "bersaglio".L'utilizzo del color power doppler dimostra un significativo incremento dei segnali vascolari nel contesto della parete. Il reperto è compatibile con quadro di flogosi acuta. Non evidenza di liquido libero in addome".
Venerdì prossimo effettuerò controllo dell'emocromo e, se ci arriverò, tra dieci giorni ulteriore controllo ecografico.
Preciso che al momento del ricovero i globuli bianchi erano circa 16.000 scesi l'indomani a 11.000.
Tanto,ovviamente, a completezza del quadro clinico personale senza alcuna intenzione di indurvi a riconsiderare i Vs. autorevoli giudizi ma con la precisa speranza di valutare una valida alternativa.
Grazie.
[#5]
SEMPRE CON I LIMITI DI UNA VALUTAZIONE A DISTANZA
Premesso che per mia abitudine soprattutto nel mio lavoro non incontro mai difficoltà a riconsiderare i miei giudizi, le ulteriori notizie da Lei fornite mi inducono con maggiore convinzione a rinnovare il consiglio di prendere in considerazione l'intervento con sollecitudine.
Personalmente avrei più paura a non operarmi.
Non basi la valutazione dell'andamento clinico sulla conta dei bianchi che ha un valore puramente indicativo ed è influenzata dalla terapia antibiotica; quest'ultima non raramente è in grado di falsare anche il quadro clinico. Non sto a dirle quante volte ho operato appendiciti realmente acute con globuli bianchi nella norma o portate avanti in maniera subdola anche per lunghi periodi.
Tenga presente che a parte le indicazioni non sempre dirimenti dell'ecografia (ma questa volta lo sono in maniera chiara) per l'appendicite il mezzo più attendibile per una corretta indicazione resta l'esame clinico di un Chirurgo con reale esperienza di urgenza.
Premesso che per mia abitudine soprattutto nel mio lavoro non incontro mai difficoltà a riconsiderare i miei giudizi, le ulteriori notizie da Lei fornite mi inducono con maggiore convinzione a rinnovare il consiglio di prendere in considerazione l'intervento con sollecitudine.
Personalmente avrei più paura a non operarmi.
Non basi la valutazione dell'andamento clinico sulla conta dei bianchi che ha un valore puramente indicativo ed è influenzata dalla terapia antibiotica; quest'ultima non raramente è in grado di falsare anche il quadro clinico. Non sto a dirle quante volte ho operato appendiciti realmente acute con globuli bianchi nella norma o portate avanti in maniera subdola anche per lunghi periodi.
Tenga presente che a parte le indicazioni non sempre dirimenti dell'ecografia (ma questa volta lo sono in maniera chiara) per l'appendicite il mezzo più attendibile per una corretta indicazione resta l'esame clinico di un Chirurgo con reale esperienza di urgenza.
[#6]
Gentile Utente,
trovo la sua ultima risposta molto stimolante sul piano della discussione; il suo punto di vista e' di sicuro interessante e basato su considerazioni che non sono affatto superficiali; e' raro, mi consenta di dirlo, trovare pazienti che argomentano cosi' bene le loro idee.
Posto dunque che sulla diagnosi non ci sono dubbi (il referto dell'ecografia parla chiaro!) rimane il fatto che ci sono ragioni scientifiche di esperienza che impongono al dr. Piscitelli e al sottoscritto di darle i consigli di cui sopra. Lei insomma preferirebbe accettare di continuare a vivere con una spada di Damocle sulla testa (o, parafrasando, in addome...) rischiando l'intervento d'urgenza anziche' pianificarlo. Bene. E' una sua rispettabile idea. Ma non puo' evitare che le si dica quale sia la soluzione probabilisticamente migliore (quella di operarsi). Fermo restando che le auguro di vivere 100 anni almeno, senza altri episodi del genere (e puo' darsi benissimo che vada cosi'!), mi corre l'obbligo di farle notare che la soluzione chirurgica in elezione rappresenta la scelta ponderata che offre statisticamente risultati migliori.
Anche perche' la risposta alla sua domanda "non è proprio possibile in medicina considerare una infiammazione della appendice come fattore occasionale senza il bisogno di un intervento?" e' sostanzialmente "no", perche' un'episodio del genere (sempre parlando dal punto di vista delle probabilita') e' destinato, chissa' quando, a ripetersi.
Cordiali saluti
trovo la sua ultima risposta molto stimolante sul piano della discussione; il suo punto di vista e' di sicuro interessante e basato su considerazioni che non sono affatto superficiali; e' raro, mi consenta di dirlo, trovare pazienti che argomentano cosi' bene le loro idee.
Posto dunque che sulla diagnosi non ci sono dubbi (il referto dell'ecografia parla chiaro!) rimane il fatto che ci sono ragioni scientifiche di esperienza che impongono al dr. Piscitelli e al sottoscritto di darle i consigli di cui sopra. Lei insomma preferirebbe accettare di continuare a vivere con una spada di Damocle sulla testa (o, parafrasando, in addome...) rischiando l'intervento d'urgenza anziche' pianificarlo. Bene. E' una sua rispettabile idea. Ma non puo' evitare che le si dica quale sia la soluzione probabilisticamente migliore (quella di operarsi). Fermo restando che le auguro di vivere 100 anni almeno, senza altri episodi del genere (e puo' darsi benissimo che vada cosi'!), mi corre l'obbligo di farle notare che la soluzione chirurgica in elezione rappresenta la scelta ponderata che offre statisticamente risultati migliori.
Anche perche' la risposta alla sua domanda "non è proprio possibile in medicina considerare una infiammazione della appendice come fattore occasionale senza il bisogno di un intervento?" e' sostanzialmente "no", perche' un'episodio del genere (sempre parlando dal punto di vista delle probabilita') e' destinato, chissa' quando, a ripetersi.
Cordiali saluti
[#8]
gentile utente,
vorrei portare il mio modesto contributo alla discussione finora portata avanti dai due colleghi in modo molto professionale e dotto.
vorrei semplicemente aggiungere che nessuno di noi, in questo caso parlo per me si va a cercare, in qualità di paziente, un motivo per farsi operare (le parlo da appendicectomizzato), anzi il contrario si cerca di evitarlo e lei ne è una dimostrazione fin tropo evidente.
bisogna fare, in questi momenti, sempre una valutazione costo/beneficio
il costo chiaramente non è economico ma vanno considerati tutti i rischi legati all'intervento chirurgico intra e postoperatori e le complicanze e tutti i vantaggi che da esso ne scaturiscono. consideri che in situazioni ottimali dopo l'intervento chirurgico il decorso postoperatorio è di 2 giorni circa.
il secondo è chiaro il benessere del paziente (l'impossibilità di avere ulteriori episodi, evitargli possibili complicanze in relazione ai successivi episodi di infiammazione, la possibilità della formazione di aderenze- inevitabili dopo episodi acuti-, il fatto che il successivo episodio che statisticamente occorre in circa 20-30% dei casi 1 caso su 3).
inoltre esiste il discorso di quella spada di damocle che gli altri colleghi citavano: personalmente forse vedendola da tecnico preferirei che l'eventuale successivo (io non l'ho aspettato, nel senso che al primo episodio mi sono fatto operare, ed ero "quasi medico") episodio non programmabile, accadesse "in patria" ma potrebbe accadere in una fase qualsiasi della nostra vita, per esempio, in vacanza in africa, cioè un paese, come il nostro, del terzo mondo, con difficoltà di comunicazione per problemi di lingua o chissà in un momento importante: il primo giorno di un lavoro "precario".
nessuno può saperlo.
per questi motivi visto che ormai l'episodio è passato, per fortuna, come proposto dai colleghi che mi hanno preceduto, programmerei l'intervento, avendo la possibilità di poter scegliere, il momento, il chirurgo, la sede ed anche il giorno e l'ora in cui farlo.
come diceva il dr. spina potendo scegliere, opterei per la chirurgia laparoscopica che potrebbe dare un ulteriore contributo diagnostico.
spero di essere stato chiaro e di aver aggiunto un contributo alle sue conoscenze.
con l'occasione saluto anche i colleghi che hanno partecipato prima di me alla discussione.
cordiali saluti.
vorrei portare il mio modesto contributo alla discussione finora portata avanti dai due colleghi in modo molto professionale e dotto.
vorrei semplicemente aggiungere che nessuno di noi, in questo caso parlo per me si va a cercare, in qualità di paziente, un motivo per farsi operare (le parlo da appendicectomizzato), anzi il contrario si cerca di evitarlo e lei ne è una dimostrazione fin tropo evidente.
bisogna fare, in questi momenti, sempre una valutazione costo/beneficio
il costo chiaramente non è economico ma vanno considerati tutti i rischi legati all'intervento chirurgico intra e postoperatori e le complicanze e tutti i vantaggi che da esso ne scaturiscono. consideri che in situazioni ottimali dopo l'intervento chirurgico il decorso postoperatorio è di 2 giorni circa.
il secondo è chiaro il benessere del paziente (l'impossibilità di avere ulteriori episodi, evitargli possibili complicanze in relazione ai successivi episodi di infiammazione, la possibilità della formazione di aderenze- inevitabili dopo episodi acuti-, il fatto che il successivo episodio che statisticamente occorre in circa 20-30% dei casi 1 caso su 3).
inoltre esiste il discorso di quella spada di damocle che gli altri colleghi citavano: personalmente forse vedendola da tecnico preferirei che l'eventuale successivo (io non l'ho aspettato, nel senso che al primo episodio mi sono fatto operare, ed ero "quasi medico") episodio non programmabile, accadesse "in patria" ma potrebbe accadere in una fase qualsiasi della nostra vita, per esempio, in vacanza in africa, cioè un paese, come il nostro, del terzo mondo, con difficoltà di comunicazione per problemi di lingua o chissà in un momento importante: il primo giorno di un lavoro "precario".
nessuno può saperlo.
per questi motivi visto che ormai l'episodio è passato, per fortuna, come proposto dai colleghi che mi hanno preceduto, programmerei l'intervento, avendo la possibilità di poter scegliere, il momento, il chirurgo, la sede ed anche il giorno e l'ora in cui farlo.
come diceva il dr. spina potendo scegliere, opterei per la chirurgia laparoscopica che potrebbe dare un ulteriore contributo diagnostico.
spero di essere stato chiaro e di aver aggiunto un contributo alle sue conoscenze.
con l'occasione saluto anche i colleghi che hanno partecipato prima di me alla discussione.
cordiali saluti.
Marco Catani
http://www.marcocatani.it
Il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale
[#9]
Utente
Anche il suo gentile contributo ha un notevole contenuto ricco di significato e condito anche da una buona dose di "padre di famiglia".
Ormai mi sono reso conto che tecnicamente è giusto provvedere al più presto alla rimozione dell'appendice ma mi rendo altrettanto conto che conoscendomi mi verrà difficile decidere di farmi operare quando potrei rientrare nella alta percentuale di non recidive che lei mi scriveva.
Sono consapevole di essere a rischio in qualunque momento e ho già iniziato a condizionare la mia vita, ma una cosa è sicura che se ci sarà una prossima volta questa sarà l'ultima perchè mi farò operare senza tentennamenti. A conferma di ciò il giorno del ricovero al P.S. alla visita chirurgica ero pronto all'operazione ma il chirurgo non ha voluto perchè ancora non c'erano tutti i presupposti per farlo.
Le chiedo cortesemente di rispondere alla domanda che ho già proposto riguardo la sintomatologia; tutti gli episodi di appendicite si manifestano con dolori graduali e poi eventualmente lancinanti o anche improvvisi e isopportabili?
In poche parole considerato il fatto che abito e lavoro in prossimità dell'ospedale della mia città avrò il tempo di organizzarmi?
Un caro saluto e a risentirci.
Ormai mi sono reso conto che tecnicamente è giusto provvedere al più presto alla rimozione dell'appendice ma mi rendo altrettanto conto che conoscendomi mi verrà difficile decidere di farmi operare quando potrei rientrare nella alta percentuale di non recidive che lei mi scriveva.
Sono consapevole di essere a rischio in qualunque momento e ho già iniziato a condizionare la mia vita, ma una cosa è sicura che se ci sarà una prossima volta questa sarà l'ultima perchè mi farò operare senza tentennamenti. A conferma di ciò il giorno del ricovero al P.S. alla visita chirurgica ero pronto all'operazione ma il chirurgo non ha voluto perchè ancora non c'erano tutti i presupposti per farlo.
Le chiedo cortesemente di rispondere alla domanda che ho già proposto riguardo la sintomatologia; tutti gli episodi di appendicite si manifestano con dolori graduali e poi eventualmente lancinanti o anche improvvisi e isopportabili?
In poche parole considerato il fatto che abito e lavoro in prossimità dell'ospedale della mia città avrò il tempo di organizzarmi?
Un caro saluto e a risentirci.
[#10]
Le modalita' di insorgenza dell'appendicite acuta sono i piu' vari che lei possa immaginare. Si repertano appendiciti bruttissime in pazienti con 6000 bianchi; altri che lamentano dolori tremendi possono essere casi meno gravi; e ancora, appendiciti complicate in peritoniti che arrivano in ospedale "giusto per un controllo"...
Spero di aver risposto alla sua domanda.
Cordiali saluti
Spero di aver risposto alla sua domanda.
Cordiali saluti
[#14]
Utente
Gentilissimi Dottori,
Vi scrivo dopo tanto tempo per comunicarVi che ho effettuato l'appendicectomia e proprio oggi sono stato dimesso dall'ospedale.
La mia decisione e' stata supportata notevolmente dai Vs. cari giudizi oltre che a causa di un altro piccolo fastidio di analoga natura il 30 Agosto.
L'intervento è stato eseguito in maniera tradizionale e l'appendice a giudizio del chirurgo era molto brutta nonostatnte mi fossi presentato all'operazione in discrete condizioni con quasi nessun sintomo.
L'appendice mi è stata consegnata e sono curioso di vedere se al suo interno risulta esserci qualche corpo estraneo che abbia potuto infiammarla.
Sono molto felice perchè adesso il peggio è passato e la "spada di Damocle" dalla pancia me la sono tolta.
Al termine della cura antibiotica e del periodo di convalescenza voglio tornare subito alla mia vita di sempre specialmente a tavola.
A proposito di questo argomento Vi chiedo gentilmente di indicarmi una alimentazione tipo post appendicectomia da seguire e quali attività cliniche devo aventualmente attivare come analisi del sangue od altro.
Inoltre quando potrò riprendere le mie attività sportive ed hobbistiche anche di forte impegno fisico?
Spero che possiate rispondermi ed ancora una volta Vi ringrazio per i consigli forniti che si sono rivelati fondamentali e preziosissimi.Grazie a presto.
Vi scrivo dopo tanto tempo per comunicarVi che ho effettuato l'appendicectomia e proprio oggi sono stato dimesso dall'ospedale.
La mia decisione e' stata supportata notevolmente dai Vs. cari giudizi oltre che a causa di un altro piccolo fastidio di analoga natura il 30 Agosto.
L'intervento è stato eseguito in maniera tradizionale e l'appendice a giudizio del chirurgo era molto brutta nonostatnte mi fossi presentato all'operazione in discrete condizioni con quasi nessun sintomo.
L'appendice mi è stata consegnata e sono curioso di vedere se al suo interno risulta esserci qualche corpo estraneo che abbia potuto infiammarla.
Sono molto felice perchè adesso il peggio è passato e la "spada di Damocle" dalla pancia me la sono tolta.
Al termine della cura antibiotica e del periodo di convalescenza voglio tornare subito alla mia vita di sempre specialmente a tavola.
A proposito di questo argomento Vi chiedo gentilmente di indicarmi una alimentazione tipo post appendicectomia da seguire e quali attività cliniche devo aventualmente attivare come analisi del sangue od altro.
Inoltre quando potrò riprendere le mie attività sportive ed hobbistiche anche di forte impegno fisico?
Spero che possiate rispondermi ed ancora una volta Vi ringrazio per i consigli forniti che si sono rivelati fondamentali e preziosissimi.Grazie a presto.
[#15]
gentile utente,
apprendo con stupore, spero di aver letto male (ma non è così), che le è stata consegnato il pezzo operatorio.
per quanto mi riguarda questo non accade perchè invio tutti i pezzi operatori dall'istologo per l'esame istologico definitivo, anche in assenza di segni sospetti.
non si deve impressionare ne allarmare di quello che ho appena scritto. sono procedure in cui sono cresciuto ed allevato, e che condivido.
per quanto riguarda la dieta potrebbe vedere sia su questo sito ma anche nel mio c'è un articolo dedicato alla nutrizione postoperatoria:
http://www.marcocatani.it/argomenti/dieta.html
mi tenga informato
cordiali saluti
apprendo con stupore, spero di aver letto male (ma non è così), che le è stata consegnato il pezzo operatorio.
per quanto mi riguarda questo non accade perchè invio tutti i pezzi operatori dall'istologo per l'esame istologico definitivo, anche in assenza di segni sospetti.
non si deve impressionare ne allarmare di quello che ho appena scritto. sono procedure in cui sono cresciuto ed allevato, e che condivido.
per quanto riguarda la dieta potrebbe vedere sia su questo sito ma anche nel mio c'è un articolo dedicato alla nutrizione postoperatoria:
http://www.marcocatani.it/argomenti/dieta.html
mi tenga informato
cordiali saluti
[#16]
Per quanto ne so esistono precise norme che impongono l'invio del pezzo operatorio al vaglio dell'esame istologico: questo per ragioni diagnostiche, ma anche di igiene pubblica, visto che si tratta di materiale da considerare potenzialmente infetto e quindi da sottoporre allo smaltimento speciale tipo ROT (Rifiuti Ospedalieri Trattati). Se davvero il pezzo le e' stato consegnato per errore, credo sia necessario che lei lo riporti in Ospedale.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 18 risposte e 21.8k visite dal 30/06/2009.
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