Aspetto cicatrice seconda intenzione
Salve, un mese e mezzo fa sono stato operato di ernia inguinale e mi è stato praticato un taglio sullo scroto, oltre che sull'inguine, per intervenire su un idrocele al testicolo destro.
A questa ferita mi sono stati applicati punti autoassorbenti ma per motivi a me ignoti la ferita non si è rimarginata nel modo corretto e per un paio di settimane ha continuato a produrre una secrezione, fino allo scioglimento dei punti stessi e all'apertura dei lembi di pelle che erano stati tenuti insieme fino a quel momento ma non si sono saldati.
Successivamente il medico mi ha tolto i filamenti restanti per evitare eventuali infezioni e mi ha rassicurato sulla guarigione della ferita praticamente completata, ma per seconda intenzione.
Il risultato oggi è una cicatrice salda ma che a me appare ancora "non definitiva" perché ha l'aspetto di un solco nella pelle dello scroto, ben chiuso all'interno ma con lembi esterni di pelle che sono visibili e sgradevoli a livello estetico.
Quello che vorrei sapere è:
-La pelle elastica dello scroto farà sì che col tempo la parte interna della ferita si rinsaldi ulteriormente e si ispessisca riducendo l'effetto "solco" che attualmente è presente oppure la cicatrice manterrà sempre questo aspetto anomalo?
-Esiste qualche prodotto come creme o cerotti al silicone che possano aiutare a uniformare e livellare più velocemente la cicatrice o è meglio non applicare più niente?
Dopo un post operatorio abbastanza lungo e doloroso e una guarigione laboriosa della seconda ferita non vorrei portarmi dietro anche un inestetismo che, anche se nascosto, mi dà piuttosto fastidio.
A questa ferita mi sono stati applicati punti autoassorbenti ma per motivi a me ignoti la ferita non si è rimarginata nel modo corretto e per un paio di settimane ha continuato a produrre una secrezione, fino allo scioglimento dei punti stessi e all'apertura dei lembi di pelle che erano stati tenuti insieme fino a quel momento ma non si sono saldati.
Successivamente il medico mi ha tolto i filamenti restanti per evitare eventuali infezioni e mi ha rassicurato sulla guarigione della ferita praticamente completata, ma per seconda intenzione.
Il risultato oggi è una cicatrice salda ma che a me appare ancora "non definitiva" perché ha l'aspetto di un solco nella pelle dello scroto, ben chiuso all'interno ma con lembi esterni di pelle che sono visibili e sgradevoli a livello estetico.
Quello che vorrei sapere è:
-La pelle elastica dello scroto farà sì che col tempo la parte interna della ferita si rinsaldi ulteriormente e si ispessisca riducendo l'effetto "solco" che attualmente è presente oppure la cicatrice manterrà sempre questo aspetto anomalo?
-Esiste qualche prodotto come creme o cerotti al silicone che possano aiutare a uniformare e livellare più velocemente la cicatrice o è meglio non applicare più niente?
Dopo un post operatorio abbastanza lungo e doloroso e una guarigione laboriosa della seconda ferita non vorrei portarmi dietro anche un inestetismo che, anche se nascosto, mi dà piuttosto fastidio.
[#1]
Gentile utente , una ferita che guarisce per seconda intenzione ha un tempo di assestamento testuale intorno ai 6 mesi . Puoi utilizzare prodotti come rilastil elasticizzante con micro massaggi lungo il decorso della ferita in alternativa ad olio di mosquito questo se non ti crea dolorabilità. Toilette con saponi liquidi a pH 5 .
Rimango a disposizione
Rimango a disposizione
Dr. Viviana Frattini
specilista chirurgo oncologo
[#2]
Utente
D'accordo, grazie! Effettivamente di settimana in settimana l'aspetto della cicatrice migliora, anche se tastando la pelle l'interno risulta ancora abbastanza spesso.
Ne approfitto per chiedere una cosa che riguarda l'altra ferita: è normale che, a quasi due mesi dall'intervento, io non percepisca ancora sensibilità sull'inguine a livello superficiale?
Immagino che il taglio abbia reciso alcune terminazioni nervose però la parte insensibile non si trova in corrispondenza della ferita, bensì più in basso, nella zona inguinale, dove avevo il rigonfiamento dell'ernia e dove già prima avvertivo una sensazione di insensibilità alla pelle, pur inferiore.
Mi chiedo se la cosa possa risolversi oppure se dopo tutto questo tempo devo rassegnarmi a questa condiziome.
Ne approfitto per chiedere una cosa che riguarda l'altra ferita: è normale che, a quasi due mesi dall'intervento, io non percepisca ancora sensibilità sull'inguine a livello superficiale?
Immagino che il taglio abbia reciso alcune terminazioni nervose però la parte insensibile non si trova in corrispondenza della ferita, bensì più in basso, nella zona inguinale, dove avevo il rigonfiamento dell'ernia e dove già prima avvertivo una sensazione di insensibilità alla pelle, pur inferiore.
Mi chiedo se la cosa possa risolversi oppure se dopo tutto questo tempo devo rassegnarmi a questa condiziome.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 4.4k visite dal 08/03/2020.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.