Dolore addominale destro: ernia di spigelio?

Gentili Dottori,

Ormai da circa 7 anni soffro di dolore all'addome destro (la localizzazione è compatibile con ernia di Spigelio per intenderci).
Il dolore è di tipo crampiforme, di intensità elevata e si presentava inizialmente solo quando stavo in posizione eretta per poi attenuarsi da seduta o sdraiata.
Attualmente, i dolori si presentano anche quando sono a riposo in posizione supina e hanno un andamento altalenante con periodi in cui si attenua e periodi in cui si acutizza.
I dolori sono molto forti e frequenti, ormai sono diventati invalidanti perché non mi permettono il normale svolgimento delle attività quotidiane, salvo assunzione di antidolorifici come ibuprofene 400 0 600 più o meno una volta al dì.
Per farla breve, dopo una moltitudine di visite effettuate nel corso degli anni (gastroenterologo, allergologo, ginecologo, internista), dalle quali non è emerso nulla di rilevante, nel 2017 ho effettuato una visita chirurgica per sospetta ernia ombelicale e, tramite palpazione e con l'ausilio di una ecografia della parete addominale, mi sono state diagnosticate sia un'ernia ombelicale che un'ernia di Spigelio.
Contenta per aver finalmente scovato la causa del mio dolore, nel 2018 mi sono sottoposta a un intervento per rimuovere l'ernia tramite approccio tradizionale con applicazione di protesi.
Il chirurgo in seguito all'intervento si era detto perplesso in quanto in fase operatoria non era riuscito ad individuare l'ernia.
Nonostante ciò, per i primi due - tre mesi sono stata benissimo e non avvertivo alcun dolore.
Purtroppo però col passare del tempo ho iniziato a sentire qualche dolorino dapprima alla schiena (sempre a destra) e poi a partire dal sesto mese ho ripreso ad avvertire il mio solito dolore.
Ho contattato il chirurgo per una visita e mi ha prescritto una TAC all'addome senza contrasto per individuare l'ernia in vista di un secondo intervento.
Con grande stupore la TAC non ha evidenziato alcun tipo di ernia, nemmeno quella ombelicale che non è stata trattata nel corso della prima operazione.
A questo punto il chirurgo mi ha detto che la scelta spetta a me: possiamo tentare una laparoscopia esplorativa, oppure posso effettuare altri accertamenti da altri medici specialisti.
Io mi ritrovo quindi al punto di partenza, alla ricerca di uno specialista a cui affidarmi.
Vorrei quindi dei pareri da parte vostra: prima di tutto, a quale specialista mi consigliate di rivolgermi?
C'è qualche possibilità che l'ernia sia presente anche se dalla TAC non si evince?
Dovrei fare una visita ginecologica per escludere il sospetto di endometriosi?
Come mai, a seguito del gonfiore post-operatorio, ho trovato giovamento?

Vi ringrazio se vorrete aiutarmi.


Cordiali saluti.
[#1]
Dr. Stefano Cecchini Chirurgo generale 67 5
La presenza di un ernia di parete addominale "rara" è possibile ma la TAC avrebbe dovuto evidenziare almeno un difetto di parete (porta erniaria). Personalmente ho rilevato una certa discordanza tra i sintomi da Lei riportati (severi, invalidanti e quotidiani) e la negatività del quadro radiologico TAC, quindi sarei piuttosto perplesso nel ritenere responsabile dei suoi sintomi un ernia addominale "rara" occulta.
Ad ogni modo la laparoscopia esplorativa è a mio avviso indicata, in quanto utile a completare la diagnosi e ad indirizzare un 'eventuale terapia, sopratutto se vi è un sospetto di endometriosi o se devono essere escluse altre patologie intra-addominali. Nella peggiore delle ipotesi, l'esplorazione intra-addominale non riporta nessuna alterazione, al prezzo di un'anestesia generale di pochi minuti e trauma/rischio chirurgico bassissimo, ma avrebbe comunque il vantaggio di limitare sensibilmente il range di patologie probabili. Nel percorso diagnostico rimarrebbe da fare prima la RM, ma non è da tutti considerato obbligatoria.
Infine in merito al temporaneo beneficio dell'intervento chirurgico è difficile trovare una spiegazione razionale o semplicemente esprimere un giudizio. La cosa che invece rimarcherei è che i sintomi che sono ricomparsi dopo sono gli stessi che c'erano prima, quindi semplicemente dissocerei l'atto chirurgico dai sintomi.
A disposizione per chiarimenti

Dr. Stefano Cecchini
Specialista in Chirurgia Generale

[#2]
Utente
Utente
Grazie per il suo parere Dottore.

Il chirurgo mi ha consigliato anche una lastra alla colonna per escludere eventuali problemi alla schiena. Lei è d'accordo? Mi consiglia di procedere per gradi facendo prima la radiografia, poi la risonanza e solo infine la laparoscopia? Non vorrei sottopormi subito alla laparoscopia, soprattutto perché non vi è un reale sospetto di endometriosi né di altre patologie intra-addominali. L'ecografia trans-vaginale non ha evidenziato alcuna lesione e la ginecologa mi ha detto che lei non ritiene sia il caso di fare ulteriori accertamenti. Mentre il gastroenterologo, giusto come scrupolo, mi aveva consigliato di fare una risonanza magnetica per escludere il rischio di malattie croniche a carico dell'intestino ma non è mai stata eseguita perché la prenotazione venne annullata dal centro di diagnostica per immagini in quanto non ritenevano che l'RMN fosse l'esame adatto per effettuare tale diagnosi.

In attesa di un suo riscontro, la ringrazio e la saluto.
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