Dolori dopo intervento di ernia
Dunque da circa 12 anni avevo una piccola ernia inguinale dx che non dava
tantissimo fastidio, ogni tanto si' infiammava e poi tornava a posto; ora
recentemente a seguito di uno sforzo mi era parso che si era infiammata un pò
di più e il gonfiore era leggermente aumentato.
Mi sono rivolto allora ad un chirurgo che dopo avere diagnosticato un' ernia
obliqua, mi ha consigliato di operarmi considerato che sarebbe stata destinata
ad aprirsi di più nel futuro, magari in un momento poco comodo.
Quindi l' intervento è stato eseguito in anestesia locale con applicazione
della mesh senza punti di sutura e un plug nel foro erniario, sulla cute
esterna non sono stati apposti punti ma cerotti.
Il decorso è stato dalla prima notte molto doloroso con fuoriuscita di sangue
nel cerotto, anche perchè hanno voluto per forza mettermi quasi subito in
piedi, forti sono stati sia il dolore ma sopratutto il bruciore che dapprima
era localizzato sulla sutura, con al contrario una certa insensibilità al di
sotto della sutura dalla piega della coscia verso il basso.
Ad oggi dopo 16 giorni di cui i primi 10/12 a base di FANS vari (AULIN, OKI)
e antidolorifici (TORADOL; PARACETAMOLO; NOVALGINA), il dolore chirurgico si è
attenuato ma permane un fastidioso bruciore anche in superficie sulla ferita al di sotto fino all' interno della coscia, sul pube e su parte del testicolo, ma sopratutto quello che mi preoccupa è il una sorta di 'tiramento' che avviene dall' interno nel pube vicino all' asta, come se ogni tanto mi passassero un pò di carta vetrata all' interno con un dolore puntiforme, che mi costringe a camminare un pò a gambe larghe e che comunque è fortemente condizionante (non oso pensare agli atti sessuali). In oltre mentre nei primi giorni trovavo sollievo a stare disteso, in queste ultime due notti dopo alcune ore è insorto il dolore al pube e dopo avere passato qualche ora con la gamba piegata, nello stenderla mi ha fatto un pò di contrazioni involontarie. La ferita mi dicono che è a posto ma è piuttosto dura e gonfia.
In sostanza sono piuttosto abbattuto perchè stavo bene e mi pare di avere fatto un grosso salto nel buio, anche perchè l' operatore mi dice che sono sintomi che non gli capitavano da tanto, e che non sa come spiegarseli, e quindi non vedo grandi vie d' uscita tramite lui.
Avendo intravisto che esiste una notevole letteratura in tema di
problematiche post intervento, in particolare neurologiche, chiedo un
consiglio su quale strategia intraprendere per correre subito ai ripari ed
evitare che questa situazione si possa cronicizzare, quindi quali esami effettuare e quale tempistica osservare. Grazie
tantissimo fastidio, ogni tanto si' infiammava e poi tornava a posto; ora
recentemente a seguito di uno sforzo mi era parso che si era infiammata un pò
di più e il gonfiore era leggermente aumentato.
Mi sono rivolto allora ad un chirurgo che dopo avere diagnosticato un' ernia
obliqua, mi ha consigliato di operarmi considerato che sarebbe stata destinata
ad aprirsi di più nel futuro, magari in un momento poco comodo.
Quindi l' intervento è stato eseguito in anestesia locale con applicazione
della mesh senza punti di sutura e un plug nel foro erniario, sulla cute
esterna non sono stati apposti punti ma cerotti.
Il decorso è stato dalla prima notte molto doloroso con fuoriuscita di sangue
nel cerotto, anche perchè hanno voluto per forza mettermi quasi subito in
piedi, forti sono stati sia il dolore ma sopratutto il bruciore che dapprima
era localizzato sulla sutura, con al contrario una certa insensibilità al di
sotto della sutura dalla piega della coscia verso il basso.
Ad oggi dopo 16 giorni di cui i primi 10/12 a base di FANS vari (AULIN, OKI)
e antidolorifici (TORADOL; PARACETAMOLO; NOVALGINA), il dolore chirurgico si è
attenuato ma permane un fastidioso bruciore anche in superficie sulla ferita al di sotto fino all' interno della coscia, sul pube e su parte del testicolo, ma sopratutto quello che mi preoccupa è il una sorta di 'tiramento' che avviene dall' interno nel pube vicino all' asta, come se ogni tanto mi passassero un pò di carta vetrata all' interno con un dolore puntiforme, che mi costringe a camminare un pò a gambe larghe e che comunque è fortemente condizionante (non oso pensare agli atti sessuali). In oltre mentre nei primi giorni trovavo sollievo a stare disteso, in queste ultime due notti dopo alcune ore è insorto il dolore al pube e dopo avere passato qualche ora con la gamba piegata, nello stenderla mi ha fatto un pò di contrazioni involontarie. La ferita mi dicono che è a posto ma è piuttosto dura e gonfia.
In sostanza sono piuttosto abbattuto perchè stavo bene e mi pare di avere fatto un grosso salto nel buio, anche perchè l' operatore mi dice che sono sintomi che non gli capitavano da tanto, e che non sa come spiegarseli, e quindi non vedo grandi vie d' uscita tramite lui.
Avendo intravisto che esiste una notevole letteratura in tema di
problematiche post intervento, in particolare neurologiche, chiedo un
consiglio su quale strategia intraprendere per correre subito ai ripari ed
evitare che questa situazione si possa cronicizzare, quindi quali esami effettuare e quale tempistica osservare. Grazie
[#1]
Buongiorno, con i limiti di un giudizio a distanza, sarei ottimista: le
'neuralgie' dopo ernioplastica inguinale sono relativamente
frequenti e
si presentano con svariati sintomi.
Per fortuna, nella stragrande
maggioranza die casi, sono transitorie e tendono a diventare
asintomatiche progressivamente nel tempo.
Nei rari casi di persisitenza
della sintomatologia, esistono varie opzioni in termini di analgiesici,
somministrazione locale per via percutanea di farmaci vari ed infine,
in casi selezionatissimi, revisioni chirurgiche alla richerca del nervo
irritato.
In conclusione , credo che nel suo caso, essendo passato
poco dall' intervento, sia giusto attendere con relativo ottimismo.
Auguri!
'neuralgie' dopo ernioplastica inguinale sono relativamente
frequenti e
si presentano con svariati sintomi.
Per fortuna, nella stragrande
maggioranza die casi, sono transitorie e tendono a diventare
asintomatiche progressivamente nel tempo.
Nei rari casi di persisitenza
della sintomatologia, esistono varie opzioni in termini di analgiesici,
somministrazione locale per via percutanea di farmaci vari ed infine,
in casi selezionatissimi, revisioni chirurgiche alla richerca del nervo
irritato.
In conclusione , credo che nel suo caso, essendo passato
poco dall' intervento, sia giusto attendere con relativo ottimismo.
Auguri!
Dottor Andrea Favara
http://www.andreafavara.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 4.8k visite dal 07/03/2009.
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