Una cisti sacrococcigea
Salve
è da diversi anni che mi sono accorto di avere una cisti sacrococcigea. Quest'anno per la prima volta è andata incontro a suppurazione e in ospedale hanno proceduto a farmi un incisione che ora è praticamente guarita. A questo punto dovrei provvedere all'escissione completa. La mia domanda è questa. E' effettivamente vero che una chiusura dei lembi con tecnica ricostruttiva evita tensione sulla ferita con minor rischio di recidiva? Nel caso, conoscete il nome di un buon chirurgo d'esperienza a Milano a cui potrei rivolgermi per una operazione con questa tecnica? Grazie mille
è da diversi anni che mi sono accorto di avere una cisti sacrococcigea. Quest'anno per la prima volta è andata incontro a suppurazione e in ospedale hanno proceduto a farmi un incisione che ora è praticamente guarita. A questo punto dovrei provvedere all'escissione completa. La mia domanda è questa. E' effettivamente vero che una chiusura dei lembi con tecnica ricostruttiva evita tensione sulla ferita con minor rischio di recidiva? Nel caso, conoscete il nome di un buon chirurgo d'esperienza a Milano a cui potrei rivolgermi per una operazione con questa tecnica? Grazie mille
[#1]
Gentile signore
purtroppo il risultato si ha solo a posteriori.
In chirurgia non esiste la certezza assoluta, ma ogni tecnica presenta dei rischi non preventivabili. Concettualmente una ricostruzione con lembi di scorrimento può evitare la tensione diretta ma essendo comunque una zona sottoposta a vari stimoli, in funzione anche delle dimensioni del tessuto asportato, potrebbe non essere sufficiente per ottenere il risultato sperato.
La sua scelta quindi secondo me dovrebbe avvenire sul chirurgo e non sulla tecnica chirurgica da eseguire, condizionata a sua volta dalle dimensioni e dallo stato locale della zona da trattare.
Le consiglio quindi di rivolgersi al suo medico curante per maggiori delucidazioni.
Cordiali saluti
purtroppo il risultato si ha solo a posteriori.
In chirurgia non esiste la certezza assoluta, ma ogni tecnica presenta dei rischi non preventivabili. Concettualmente una ricostruzione con lembi di scorrimento può evitare la tensione diretta ma essendo comunque una zona sottoposta a vari stimoli, in funzione anche delle dimensioni del tessuto asportato, potrebbe non essere sufficiente per ottenere il risultato sperato.
La sua scelta quindi secondo me dovrebbe avvenire sul chirurgo e non sulla tecnica chirurgica da eseguire, condizionata a sua volta dalle dimensioni e dallo stato locale della zona da trattare.
Le consiglio quindi di rivolgersi al suo medico curante per maggiori delucidazioni.
Cordiali saluti
Dr. F. Nardacchione
NB: qualunque sia il consulto la visita medica rimane imprescindibile
[#2]
Ex utente
Concordo perfettamente con lei che la scelta dovrebbe essere più che altro mirata al chirurgo e non alla tecnica da utilizzare e che in chirurgia non c'è niente di certo a priori, magari fosse così! In ogni caso leggevo che le statistiche sembrano confermare una miglior riuscita dell'operazione nel caso di una tecnica ricostruttiva anche se i motivi restano abbastanza controversi, forse dovuti semplicemente all'abilità del medico nell'individuare tutti i tramiti fistolosi. Un chirurgo che scrive su questo sito, credo si chiami Bernardi, mi sembra confermi il fatto che una minor tensione sulla ferita dovrebbe dare qualche garanzia in più di non avere problemi nel post-operatorio. Seguirò il suo consiglio di cercare un ottimo chirurgo, la ringrazio per la sua gentilezza e le auguro una buona giornata.
[#3]
Gentile signore
quando un professore, noto chirurgo romano negli anni 60, si vantava nel corso di un congresso di non aver mai avuto recidive dopo intervento di ernia, il suo diretto antagonista aggiunse: " Per forza, quando recidivano poi vengono tutte da me !" Perdoni l'ironia ma ribadisco che in chirurgia non esiste la certezza assoluta e che solo i risultati a distanza (a volte difficilmente verificabili) contano. Parlare di statistiche e di numeri può andar bene a livello congressuale, considerando invece una persona, la sua anatomia, fisiologia e specifica patologia preferisco parlare di chirurghi.
Auguro anche a lei una buona giornata
quando un professore, noto chirurgo romano negli anni 60, si vantava nel corso di un congresso di non aver mai avuto recidive dopo intervento di ernia, il suo diretto antagonista aggiunse: " Per forza, quando recidivano poi vengono tutte da me !" Perdoni l'ironia ma ribadisco che in chirurgia non esiste la certezza assoluta e che solo i risultati a distanza (a volte difficilmente verificabili) contano. Parlare di statistiche e di numeri può andar bene a livello congressuale, considerando invece una persona, la sua anatomia, fisiologia e specifica patologia preferisco parlare di chirurghi.
Auguro anche a lei una buona giornata
[#4]
Ex utente
Forse anche a livello congressuale in alcuni casi le statistiche contano poco. Leggevo l'intervista a uno tra i più grandi cardiochirurghi del mondo. Raccontava del caos che si era generato durante un congresso riguardo a quale fosse, statisticamente parlando, il parametro di un esame cardiaco oltre il quale era necessario operare il paziente. Le opinioni erano nettamente contrastanti e si procedette quindi...ad una media di tutti i valori! Da allora quel parametro è riportato in letteratura medica come sacro e da rispettare. Secondo il parere di quest'illustre chirurgo ha portato invece ad una marea di operazioni forse inutili. Mi scuso per la divagazione, Grazie ancora dottore.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.7k visite dal 06/03/2009.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.