Fistola sacro coccigea
Buona sera dottori.
Circa 3/4 mesi mi sono recato a una visita chirurgica in cui mi è stata diagnosticata una fistola sacro coccigea.
Ora a distanza di 4 mesi, ancora in lista d’attesa per subire la rimozione, mi si è infiammata e ho dovuto subire l’incisione di questo ascesso.
Il chirurgo mi ha detto che l’operazione consisterà nella rimozione della zona fistolosa e in cui è avvenuta l’infezione. Questa zona verrà lasciata scoperta e fatta rimarginare in autonomia mediante medicazioni.
Volevo chiedere: il post operatorio in cosa consiste? Quali sono le complicanze? Ma soprattutto quali sono le limitazioni? E per quanto tempo rimarranno?
Si riesce almeno a stare seduti?
Grazie per l’aiuto, sono uno studente universitario e vorrei capire se riuscirò a frequentare le lezioni e studiare da seduto.
Grazie mille per l’aiuto.
Circa 3/4 mesi mi sono recato a una visita chirurgica in cui mi è stata diagnosticata una fistola sacro coccigea.
Ora a distanza di 4 mesi, ancora in lista d’attesa per subire la rimozione, mi si è infiammata e ho dovuto subire l’incisione di questo ascesso.
Il chirurgo mi ha detto che l’operazione consisterà nella rimozione della zona fistolosa e in cui è avvenuta l’infezione. Questa zona verrà lasciata scoperta e fatta rimarginare in autonomia mediante medicazioni.
Volevo chiedere: il post operatorio in cosa consiste? Quali sono le complicanze? Ma soprattutto quali sono le limitazioni? E per quanto tempo rimarranno?
Si riesce almeno a stare seduti?
Grazie per l’aiuto, sono uno studente universitario e vorrei capire se riuscirò a frequentare le lezioni e studiare da seduto.
Grazie mille per l’aiuto.
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Sono pochi i casi che richiedono, dopo una asportazione di cisti sacrococcigea, di lasciare aperta la ferita posizionando uno zaffo e lasciandola guarire, come si dice in chirurgia, per seconda intenzione.
La guarigione richiede tempi lunghi anche in relazione all' ampiezza della ferita e la si raggiunge cambiando più volte la garza che zaffa la cavità.
La ripresa delle comuni attività quotidiane, di solito, avviene da subito ma con qualche limitazione per la presenza del tampone.
Non conosco la sua situazione e non posso valutare se nel suo caso esiste la possibilità di risolvere il suo problema con tecniche mininvasive, tecniche che non richiedono vaste incisioni e la guarigione per seconda intenzione con zaffo, inoltre caratterizzate da minor tempo di guarigione e con minor disagio e limitazioni.
Cordiali saluti.
La guarigione richiede tempi lunghi anche in relazione all' ampiezza della ferita e la si raggiunge cambiando più volte la garza che zaffa la cavità.
La ripresa delle comuni attività quotidiane, di solito, avviene da subito ma con qualche limitazione per la presenza del tampone.
Non conosco la sua situazione e non posso valutare se nel suo caso esiste la possibilità di risolvere il suo problema con tecniche mininvasive, tecniche che non richiedono vaste incisioni e la guarigione per seconda intenzione con zaffo, inoltre caratterizzate da minor tempo di guarigione e con minor disagio e limitazioni.
Cordiali saluti.
Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 995 visite dal 13/11/2019.
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