Intervento calcolosi colecisti
buon giorno dottori,
vi spiego la situazione mio padre ha 62 anni ,è portatore di pace maker biventricolare con defibrillatore, circa 14 anni fa ha avuto un infarto del miocardio, ha una cardiopatia dilatativa e la sua frazione di eiezione è del 28% da circa 10 anni, mio padere si dovrebbe sottoporre ad un intervento per togliere un alcolo alla colecisti di circa 5cm, perche negli ultimi dieci giorni ha avuto delle coliche ed i medici dicono che il calcolo è da togliere, ora volevo chiedere quanto è alto il rischio per mio padre dato la sua condizione cardiologica? che tipo di centri ospedalieri sono più indicati per effettuare interventi su persone cardiopatiche? attendo una Vostra risposta vi auguro buon lavoro
vi spiego la situazione mio padre ha 62 anni ,è portatore di pace maker biventricolare con defibrillatore, circa 14 anni fa ha avuto un infarto del miocardio, ha una cardiopatia dilatativa e la sua frazione di eiezione è del 28% da circa 10 anni, mio padere si dovrebbe sottoporre ad un intervento per togliere un alcolo alla colecisti di circa 5cm, perche negli ultimi dieci giorni ha avuto delle coliche ed i medici dicono che il calcolo è da togliere, ora volevo chiedere quanto è alto il rischio per mio padre dato la sua condizione cardiologica? che tipo di centri ospedalieri sono più indicati per effettuare interventi su persone cardiopatiche? attendo una Vostra risposta vi auguro buon lavoro
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E' molto difficile fornire una valutazione a distanza sul quesito da Lei posto.
In definitiva si tratta di una quantificazione rischio/beneficio tra:
1) frequenza-intensità delle coliche e soprattutto rischio, ampiamente imprevedibile, di complicazioni (colecistite acuta, ittero, pancreatite, ecc.)
2) rischio anestesiologico-chirurgico
In questa valutazione va ovviamente messa in conto, ove si optasse per una scelta astensionistica, anche la possibilità di dover ricorrere poi in maniera non programmabile ad un intervento d'urgenza all'insorgere di complicazioni non più dominabili con presidi medici e che potrebbero fra l'altro incidere negativamente sullo stato di compenso della malattia cardiologica.
Le consiglierei di richiedere una valutazione congiunta da parte del Chirurgo, del Cardiologo e dell'Anestesista.
La scelta del centro ospedaliero più indicato deve ovviamente cadere sulla possibilità di ottenere un valido supporto cardiologico e rianimativo.
In definitiva si tratta di una quantificazione rischio/beneficio tra:
1) frequenza-intensità delle coliche e soprattutto rischio, ampiamente imprevedibile, di complicazioni (colecistite acuta, ittero, pancreatite, ecc.)
2) rischio anestesiologico-chirurgico
In questa valutazione va ovviamente messa in conto, ove si optasse per una scelta astensionistica, anche la possibilità di dover ricorrere poi in maniera non programmabile ad un intervento d'urgenza all'insorgere di complicazioni non più dominabili con presidi medici e che potrebbero fra l'altro incidere negativamente sullo stato di compenso della malattia cardiologica.
Le consiglierei di richiedere una valutazione congiunta da parte del Chirurgo, del Cardiologo e dell'Anestesista.
La scelta del centro ospedaliero più indicato deve ovviamente cadere sulla possibilità di ottenere un valido supporto cardiologico e rianimativo.
Lucio Piscitelli - Napoli - 338 6503365
https://www.medicitalia.it/luciopiscitelli/#sede_1
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condivido il rapporo del dr. piscitlli vorrei aggiungere anche che il rapporto costo beneficio della situazione generale che verrà valutata deve prendere in considerazione che tipo di intervento verrà eseguito. in relazione a questo esiste un mininforma:
https://www.medicitalia.it/minforma/chirurgia-generale/
che tratta proprio la problematica della colecistecomia nei pazienti ad alto rischio, compreso quello cardiologico, la chirurgia laparoscopica se eseguita da persone esperte anche nel trattamento a bassa pressione, cioè con una pressione del pneumoperitoneo bassa, può relativamente essere utilizzata.
mi faccia sapere
https://www.medicitalia.it/minforma/chirurgia-generale/
che tratta proprio la problematica della colecistecomia nei pazienti ad alto rischio, compreso quello cardiologico, la chirurgia laparoscopica se eseguita da persone esperte anche nel trattamento a bassa pressione, cioè con una pressione del pneumoperitoneo bassa, può relativamente essere utilizzata.
mi faccia sapere
Marco Catani
http://www.marcocatani.it
Il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale
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Utente
ringrazio i gentilissimi dottori che hanno risposto al quesito da me proposto, vi terrò informati, per il momento mio padre si tova ricoverato C/o l'ospedale di taranto nel reparto di chirurgia, dove nei primi giorni di ricovero, è stato sottoposto alle cure per far passare il dolore, mentre da ieri che il dolore è terminato si stanno iniziando gli accertamenti per un probabile intervento e proprio domani dovrebbe avere il consulto cardiologico
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Utente
Gentilissimo dottore allora le spiego la situazione,ieri mattina mio padre è stato dimesso dal reparto di chirurgia, i medici le hanno solo detto che l'intervento nel suo caso è ad alto rischio , ma nessuno si è messo a spiegarle in cosa consiteva l'intervento quale metodica doveva essere utilizzata se laparoscopica od altro i rischi dovuti al tipo di anestesia insomma niente di niente a questo punto mio padre non si è sentito sicuro, perchè lui sà che data la sua situazione cardiologica l'intervento non è semplce, ma non si è sentito ne incoraggiato ne tanto meno sicuro visto che nessuno si è seduto a spiegarle nei minimi dettagli, e poi non hanno neanche fatto più la consulenza cardiologica!!!! ora veramente non sappiamo che strada imboccare!!! alla fine ne l reparto è stato solo ricoverato per la terapia del dolore, ma nel momento di parlare di intervento nessuno si è esposto più di tanto. cosa mi consiglia di fare ??
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 5k visite dal 25/01/2009.
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