Ematoma allo scroto dopo ernia inguinale
Gentili dottori, mio padre di 85 anni è stato sottoposto ad intervento di ernia inguinale destra lo scorso 31 maggio. Premetto che è cardiopatico ed era in terapia con doppia antiaggregazione (Plavix. tolto per l'intervento e Cardioaspirina che continua a prendere tuttora). Dopo due giorni è sceso nello scroto un grosso ematoma; lo scroto si presentava molto scuro con un diametro di 15 cm o più... E' stato ricoverato di nuovo a 4 giorni dall'intervento (dopo un episodio di sincope e una grave insufficienza renale). Non è stato fatto niente di chirurgico (terapia antibiotica e trasfusioni a causa dell'emoglobina bassa). L'ematoma ora è diminuito ma persiste una parte molto dura della grossezza di un uovo nella zona del testicolo destro. Vi ricopio l'esito dell'ecografia fatta il 18 luglio:
In corrispondenza della sede di recente intervento chirurgico di ernia inguinale a destra è apprezzabile ematoma in via di organizzazione con diametri di circa 40x25x54 mm, caratterizzato peraltro da componente fluida settata in piani più superficiali, con massimo diametro di circa 35 mm, che tende ad estrinsecarsi verso la cicatrice chirurgica; nell'emiscroto omolaterale è apprezzabile altra disomogenea formazione ecogena, avascolare, con setti nel suo contesto e massimo diametro di circa 58 mm, in apparente continuità con l'ematoma in precedenza descritto, con verosimile medesimo significato. Didimi omogenei; apprezzabili bilateralmente residui embrionari, di aspetto cistico e diametro di circa 6 mm a sinistra; idrocele bilaterale, maggiormente rappresentato da tale lato. Il quadro inguino-scrotale è meritevole di valutazione specialistica per eventuali provvedimenti terapeutici.
Alla visita chirurgica di controllo hanno detto che non si fa niente e bisogna aspettare. Mi domando: perché non sono stati considerati gli "eventuali provvedimenti terapeutici" a cui si riferiva chi ha eseguito l'ecografia? Basta solo aspettare o può verificarsi nel tempo qualche altra complicazione? C'è qualcosa che si può fare?
Grazie per le vostre risposte
In corrispondenza della sede di recente intervento chirurgico di ernia inguinale a destra è apprezzabile ematoma in via di organizzazione con diametri di circa 40x25x54 mm, caratterizzato peraltro da componente fluida settata in piani più superficiali, con massimo diametro di circa 35 mm, che tende ad estrinsecarsi verso la cicatrice chirurgica; nell'emiscroto omolaterale è apprezzabile altra disomogenea formazione ecogena, avascolare, con setti nel suo contesto e massimo diametro di circa 58 mm, in apparente continuità con l'ematoma in precedenza descritto, con verosimile medesimo significato. Didimi omogenei; apprezzabili bilateralmente residui embrionari, di aspetto cistico e diametro di circa 6 mm a sinistra; idrocele bilaterale, maggiormente rappresentato da tale lato. Il quadro inguino-scrotale è meritevole di valutazione specialistica per eventuali provvedimenti terapeutici.
Alla visita chirurgica di controllo hanno detto che non si fa niente e bisogna aspettare. Mi domando: perché non sono stati considerati gli "eventuali provvedimenti terapeutici" a cui si riferiva chi ha eseguito l'ecografia? Basta solo aspettare o può verificarsi nel tempo qualche altra complicazione? C'è qualcosa che si può fare?
Grazie per le vostre risposte
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A volte attendere il riassorbimento spontaneo e' la soluzione migliore.Ma va valutato da chi lo visita. Prego.
Dottor Andrea Favara
http://www.andreafavara.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 17.2k visite dal 02/08/2018.
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