E'ragionevole procedere a tale intervento
salve,ho 48 anni e mi e'stata diagnosticata un'ernia inguinale bilaterale ad una seconda visita chirurgica, dopo che ad un primo controllo tale patologia mi era stata riscontrata solo sul lato sinistro.
Sono in procinto di farmi operare in laparoscopia bilateralmente ma, a questo proposito mi chiedo: E'ragionevole procedere a tale intervento, anche nell'ipotesi che l'ernia del lato destro sia molto lieve(una punta)? E inoltre:
e'consigliabile l'intervento in laparoscopia, piuttosto che quello "a cielo aperto" ai fini di prevenire eventuali traumi alle fasce muscolari ed all'apparato genitale (soffro di prostatite ). GRAZIE
Sono in procinto di farmi operare in laparoscopia bilateralmente ma, a questo proposito mi chiedo: E'ragionevole procedere a tale intervento, anche nell'ipotesi che l'ernia del lato destro sia molto lieve(una punta)? E inoltre:
e'consigliabile l'intervento in laparoscopia, piuttosto che quello "a cielo aperto" ai fini di prevenire eventuali traumi alle fasce muscolari ed all'apparato genitale (soffro di prostatite ). GRAZIE
[#1]
Gentile signore,
lei apre un mondo in cui esistono diverse scuole di pensiero. Il trattamento laparoscopico dell'ernia è sicuramente indicato in caso di bilateralità. Altri colleghi tuttavia prediligono il trattamento tradizionale in anestesia locale anche in caso di bilateralità.
Personalmente preferisco anch'io la via tradizionale operando separatamente le due ernie a distanza di due-tre mesi, rimandando successivamente la via laparoscopica in caso di recidiva.
Come vede ognuno ha la propria teoria e le assicuro che sono tutte giuste. L'importante è che risovla il problema.
Cordiali saluti e, se vuole, ci tenga informati
lei apre un mondo in cui esistono diverse scuole di pensiero. Il trattamento laparoscopico dell'ernia è sicuramente indicato in caso di bilateralità. Altri colleghi tuttavia prediligono il trattamento tradizionale in anestesia locale anche in caso di bilateralità.
Personalmente preferisco anch'io la via tradizionale operando separatamente le due ernie a distanza di due-tre mesi, rimandando successivamente la via laparoscopica in caso di recidiva.
Come vede ognuno ha la propria teoria e le assicuro che sono tutte giuste. L'importante è che risovla il problema.
Cordiali saluti e, se vuole, ci tenga informati
Dr. F. Nardacchione
NB: qualunque sia il consulto la visita medica rimane imprescindibile
[#2]
Utente
gentili dottori, anche se dall'intervento di cui parlo nel consulto del 14/01/09, sono ormai passati quasi tre
mesi(09/02/09), ritengo utile riprendere il discorso per capire l'entita' di alcuni disturbi post-operatori.
Puntualizzo innanzitutto che non ho scelto l'intervento
laterale in laparoscopia optando per quello "a cielo aperto" e, per ora, solo sul lato sinistro.
L'aspetto significativo che volevo evidenziare si riferisce a dei disturbi localizzabili appena al di sopra
dello scroto, nella zona inferiore del pube e all'interno
della coscia (naturalmente sul lato sinistro).
Nei primi 5 giorni dopo l'operazione, ho accusato forti fitte e bruciori che mi rendevano estremamente problematica la deambulazione ed a volte, anche la minzione,poi col passare del tempo sono diminuiti e quasi scomparsi.Dico quasi perche', ancora oggi, nel momento in cui devo sostenere qualche sforzo fisico di una certa'entita',soprattutto se accompagnato da attivita' sessuale, a lungo andare riavverto dei notevoli bruciori e, occasionalmente anche brevi fitte nelle zone sopra descritte.
Potrebbe trattarsi di un principio di varicocele?
Cordiali saluti, in particolare al dr Nardacchione, e
GRAZIE.
mesi(09/02/09), ritengo utile riprendere il discorso per capire l'entita' di alcuni disturbi post-operatori.
Puntualizzo innanzitutto che non ho scelto l'intervento
laterale in laparoscopia optando per quello "a cielo aperto" e, per ora, solo sul lato sinistro.
L'aspetto significativo che volevo evidenziare si riferisce a dei disturbi localizzabili appena al di sopra
dello scroto, nella zona inferiore del pube e all'interno
della coscia (naturalmente sul lato sinistro).
Nei primi 5 giorni dopo l'operazione, ho accusato forti fitte e bruciori che mi rendevano estremamente problematica la deambulazione ed a volte, anche la minzione,poi col passare del tempo sono diminuiti e quasi scomparsi.Dico quasi perche', ancora oggi, nel momento in cui devo sostenere qualche sforzo fisico di una certa'entita',soprattutto se accompagnato da attivita' sessuale, a lungo andare riavverto dei notevoli bruciori e, occasionalmente anche brevi fitte nelle zone sopra descritte.
Potrebbe trattarsi di un principio di varicocele?
Cordiali saluti, in particolare al dr Nardacchione, e
GRAZIE.
[#3]
Gentile signore
è difficile a distanza e senza aver partecipato al suo intervento stabilire le casue della sua sintomatologia. A tale proposito la informo che eistono differenti tecniche di plastica in aperto, ognuna della quali molto valida, che differiscono per alcuni particolari come il posizionamento di punti sul tubercolo pubico per ancorare la rete, il posizionamento del funicolo a contatto o meno con la rete, la preparazione e preservazione o meno di alcune strutture nervose, la "plissettatura" della fascia trasversalis o meno, l'utilizzo di colle sintetiche o meno.... e, le assicuro, potrei continuare ancora con altri esempi. Tutto questo solo per cercare di spiegare come sia quasi praticamente impossibile riuscire a stabilire il motivo del suo fastidio, senza considerare poi che il materiale con cui è composta la rete stimola la attività fibroblastica dei tessuti al fine di creare una cicatrizzazione localizzata in corrispondenza del canale inguinale. Per tale motivo, e per escludere altresì la presenza di un varicocele credo che una visita medica sia consigliabile, magari dallo stesso chirurgo che l'ha operata.
Cordiali saluti
è difficile a distanza e senza aver partecipato al suo intervento stabilire le casue della sua sintomatologia. A tale proposito la informo che eistono differenti tecniche di plastica in aperto, ognuna della quali molto valida, che differiscono per alcuni particolari come il posizionamento di punti sul tubercolo pubico per ancorare la rete, il posizionamento del funicolo a contatto o meno con la rete, la preparazione e preservazione o meno di alcune strutture nervose, la "plissettatura" della fascia trasversalis o meno, l'utilizzo di colle sintetiche o meno.... e, le assicuro, potrei continuare ancora con altri esempi. Tutto questo solo per cercare di spiegare come sia quasi praticamente impossibile riuscire a stabilire il motivo del suo fastidio, senza considerare poi che il materiale con cui è composta la rete stimola la attività fibroblastica dei tessuti al fine di creare una cicatrizzazione localizzata in corrispondenza del canale inguinale. Per tale motivo, e per escludere altresì la presenza di un varicocele credo che una visita medica sia consigliabile, magari dallo stesso chirurgo che l'ha operata.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.7k visite dal 14/01/2009.
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