Sinus pilonidale recidivo
Gentili Dottori,
mi chiamo Alessandro, ho 27 anni. All'età di 17 anni mi sottoponevo ad un intervento di escissione di sinus pilonidale con guarigione per prima intenzione. Il problema sembrava essere risolto: nessuna recidiva a distanza di anni. Da 2 anni circa a questa parte, invece, il problema si è ripresentato dapprima con la formazione graduale di orefizi sparsi sull'area suturata (io ne vedo 3), in seguito con una protuberanza della pelle localizzata più in basso lungo la piega interglutea, ma identica a quella con cui la fistola si manifestò la prima volta. Il medico chirurgo che mi ha tenuto in cura mi ha suggerito di temporeggiare considerato che probabilmente la cosa avrebbe anche potuto non darmi problemi, con l'avvertenza di usare una particolare igiene nell'area interessata.
Due giorni fa ho constatato però un'infiammazione (ascesso?) della protuberanza suddetta (gli orefizi non sono rossi), con fuoriuscita di siero e sangue e che mi procura un significativo fastidio. Con lo scopo di raccogliere pareri da più fonti la domanda è questa: posso fare qualcosa per far rientrare l'infiammazione e rimandare l'intervento (che a questo punto immagino necessario, anche per tentare di debellare definitivamente il problema), o potrebbe essere necessario, a seconda delle mie condizioni, dovermi sottoporre ad un intervento immediatamente?
Vi ringrazio del servizio e dell'attenzione,
saluti.
mi chiamo Alessandro, ho 27 anni. All'età di 17 anni mi sottoponevo ad un intervento di escissione di sinus pilonidale con guarigione per prima intenzione. Il problema sembrava essere risolto: nessuna recidiva a distanza di anni. Da 2 anni circa a questa parte, invece, il problema si è ripresentato dapprima con la formazione graduale di orefizi sparsi sull'area suturata (io ne vedo 3), in seguito con una protuberanza della pelle localizzata più in basso lungo la piega interglutea, ma identica a quella con cui la fistola si manifestò la prima volta. Il medico chirurgo che mi ha tenuto in cura mi ha suggerito di temporeggiare considerato che probabilmente la cosa avrebbe anche potuto non darmi problemi, con l'avvertenza di usare una particolare igiene nell'area interessata.
Due giorni fa ho constatato però un'infiammazione (ascesso?) della protuberanza suddetta (gli orefizi non sono rossi), con fuoriuscita di siero e sangue e che mi procura un significativo fastidio. Con lo scopo di raccogliere pareri da più fonti la domanda è questa: posso fare qualcosa per far rientrare l'infiammazione e rimandare l'intervento (che a questo punto immagino necessario, anche per tentare di debellare definitivamente il problema), o potrebbe essere necessario, a seconda delle mie condizioni, dovermi sottoporre ad un intervento immediatamente?
Vi ringrazio del servizio e dell'attenzione,
saluti.
[#1]
CON I LIMITI DI UNA VALUTAZIONE A DISTANZA
Una recidiva a distanza di otto anni dalla asportazione di un sinus pilonidale, anche in base alla sua descrizione, è possibile e richiede una adeguata valutazione.
Dal suo racconto sembrerebbe che la evoluzione ascessuale avrebbe già dato esito ad un drenaggio spontaneo, per cui non volendo intraprendere la strada della immediata revisione chirurgica potrebbe risultare conveniente favorire ulteriormente il drenaggio mediante applicazioni di caldo umido. Ciò consentirebbe eventualmente una successiva valutazione clinico-strumentale (fistulografia, fistuloTC o RMN) per una più precisa definizione del problema.
L'opportunità e il successo di tale differimento vanno ovviamente valutati e controllati da un Chirurgo de visu.
Una recidiva a distanza di otto anni dalla asportazione di un sinus pilonidale, anche in base alla sua descrizione, è possibile e richiede una adeguata valutazione.
Dal suo racconto sembrerebbe che la evoluzione ascessuale avrebbe già dato esito ad un drenaggio spontaneo, per cui non volendo intraprendere la strada della immediata revisione chirurgica potrebbe risultare conveniente favorire ulteriormente il drenaggio mediante applicazioni di caldo umido. Ciò consentirebbe eventualmente una successiva valutazione clinico-strumentale (fistulografia, fistuloTC o RMN) per una più precisa definizione del problema.
L'opportunità e il successo di tale differimento vanno ovviamente valutati e controllati da un Chirurgo de visu.
Lucio Piscitelli - Napoli - 338 6503365
https://www.medicitalia.it/luciopiscitelli/#sede_1
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.1k visite dal 13/01/2009.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.