Appendicopatia

Buonasera dottori, vi scrivo per un dubbio che ormai mi perseguita,
il 24 novembre sono stata ricoverata presso un'ospedale di Roma in seguito a dolori in fossa iliaca dx e alta leucocitosi neutrofila.
Prima di questo ricovero ero gia stata in pronto soccorso due volte nei mesi precedenti.
La prima volta questa estate durante le vacanze estive, mi avevano rimandato a casa in seguito a diagnosi ''Colica renale'' (senza nemmeno aver eseguito un'ecografia).
La seconda volta dieci giorni prima del ricovero (globuli bianchi a 12 mila, dolori all'addome dx e nausea), sono stata rimandata a casa perché secondo loro non si trattava di appendicite.
Durante i giorni precedenti al ricovero ho eseguito un'ecografia addome completo in cui purtroppo l'appendice non risultava visibile ma si vedeva una piccola raccolta di 5 mm dietro il cieco.
La sera stessa mi sono recata il pronto soccorso anche se i dolori erano sopportabili, sono stata ricoverata con i globuli bianchi a 15 mila PCR a 15 e febbricola a 37.2.
Dopo avermi somministrato antibiotici per 5 giorni hanno preferito non operare e rimandarmi a casa.
Purtroppo ho continuato a stare male e dei giorni i dolori erano insopportabili perché si sono sovrapposti anche i dolori dell'endometriosi (nodulo setto retto vaginale, nodulo legamento utero sacrale).
Alla fine per tagliare la testa al toro mi è stato consigliato di fare una TAC addome completo con mezzo di contrasto, vi riporto i risultati:
30/12/2017

Fegato di dimensioni modicamente aumentate,lievemente steatosico, che presenta formazione cistica centimetri localizzata a livello del V segmento e microcisti in corrispondenza del IV segmento. Il rene sinistro presenta a livello del III medio una formazione cistica corticale di circa 18 mm con un'estremità esofitica a contenuto più denso, verosimilmente proteinico. Presenza di milza accessoria di 8,5 mm in prossimità dell'ilo splenico. Colecisti normo distesa, alitiasica. Non dilatate le vie biliari intra ed extraepatiche, le cavità calico-pieliche renali e il dotto di Wirsung.
assenza di espansi surrenali. Pervio l'asse spleni-porto-mesenterico. Aorta di calibro regolare. Vescica normo distesa, esente da formazioni parietali aggettanti. Assenza di versamento libero addominale.. Utero retroverso di dimensioni nei limiti. Assenza di espansi annessali . Presenza di appendice retrocecale a pareti ispessite, in assenza di iperdensità del cellulare adiposo e di raccolte periviscerali, compatibile con fenomeni flogistici di modesta entità. Non evidenti lesioni focali a carico dei metameri lombari e dei segmenti scheletrici del bacino.

Mi sembra di capire che c'è stata un'infiammazione che secondo il mio ginecologo ha creato una forte aderenza e che potrebbe esserci la possibilità che l'endometriosi si sia attaccata all'appendice. La mia domanda è, la probabilità che l'appendice si rinfiammi è molto alta? Scusate per la lunghezza del consulto e vi ringrazio in anticipo.
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Dr. Lucio Piscitelli Chirurgo vascolare, Chirurgo generale 6.2k 234
CON I LIMITI DI UNA VALUTAZIONE A DISTANZA

Gentile Utente,
per quanto desumibile dal suo racconto e dall’esito della TC e comunque con i limiti della distanza la diagnosi di appendicite sembrerebbe molto probabile.
La possibilità elevata di nuove riacutizzazioni e l’opportunità di un intervento a freddo sarebbero da prendere in considerazione.

Lucio Piscitelli - Napoli - 338 6503365
https://www.medicitalia.it/luciopiscitelli/#sede_1

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Utente
Utente
Gentile dottore, la ringrazio per la tempestiva risposta.
La mia dottoressa sostiene che questa appendice retrocecale si sia evoluta in una peritonite localizzata che in seguito si è risolta spontaneamente, inoltre dice che in seguito a questo episodio si sia formata una tenace aderenza tra utero e intestino (l'ha sentita manualmente).
Il fatto è che io continuo a stare male, alterno giorni in cui sto meglio a giorni in cui non riesco ad uscire di casa a causa dei forti crampi. Per quanto riguarda l'operazione di appendicectomia mi è stata sconsigliata ora in quanto forse in un futuro non troppo lontano (se non reagisco ai farmaci) dovrò essere operata di endometriosi e quindi durante l'intervento toglieranno questa benedetta appendice. Ovviamente mi sono stati prescritti farmaci antispastici per l'intestino e antibiotici.
Quello che non riesco a capire è, sul referto della TAC si parla di fenomeni al plurale. C'è la possibilità quindi che se l'appendice si rinfiammi si risolva spontaneamente come già successo?
E soprattutto questa tenace aderenza tra utero e intestino è pericolosa?
La ringrazio in anticipo e le auguro una buona giornata.