Ernia inguinale, dolore cronico, nevralgia ileo inguinale.
Buongiorno, cercherò di esporre il mio problema nel modo più conciso possibile.
Nel 2010 mi sono operato di ernia inguinale, ho sempre avvertito fastidio e a volte anche bruciore nella zona dell'intervento, soprattutto durante piccoli sforzi o l'eiaculazione. Nel 2016 mi sono iscritto in palestra e durante una sessione di addominali in panca inclinata con le gambe bloccate ho avvertito un forte bruciore. Mi sono fermato immediatamente, ma il dolore ha continuato a peggiorare, pensando ad una recidiva ho provveduto ad effettuare un visita dal chirurgo e una ecografica che l'ha esclusa totalmente. In seguito sono andato dal fisiatra che in seguito ad ecografia ha rilevato un'infiammazione coxo femorale con calcificazioni. Ha provveduto a curarla con infiltrazioni di anestetico e acido ialuronico. Il problema però non si è mai risolto del tutto continuo ad avere un dolore cronico nella zona dell'intervento che passa dal basso ventre sopra la gamba, fino all'inguine e alla base del pene e del testicolo sinistro.
Sempre il fisiatra ha parlato di infiammazione dei nervi inguinali e nevralgia ileo inguinale, sta provvedendo a curarla con infiltrazioni di anestetico e ozonoterapia oltre alla magneto terapia e laser per rilassare la zona.
Il problema si risolve sempre per un po' di tempo a volte anche 1 mese per poi tornare alla prima camminata o al minimo sforzo. Il bruciore è sempre presente durante l'eiaculazione.
Volevo sapere se ci fosse qualche altra opzione disponibile anche perché quando il problema si acutizza sono costretto a prendere pastiglie di lasonil per alleviare il dolore/bruciore, il che penso non stia facendo molto bene al mio stomaco. Ormai è da marzo che continuo ad avere questi sintomi molto fastidiosi e debilitanti, non come all'inizio in quanto mi era proprio impossibile camminare anche per brevi tratti o restare in piedi, ora va molto meglio ma comunque non sono ancora riuscito a risolvere completamente.
Grazie per la cortese attenzione.
Nel 2010 mi sono operato di ernia inguinale, ho sempre avvertito fastidio e a volte anche bruciore nella zona dell'intervento, soprattutto durante piccoli sforzi o l'eiaculazione. Nel 2016 mi sono iscritto in palestra e durante una sessione di addominali in panca inclinata con le gambe bloccate ho avvertito un forte bruciore. Mi sono fermato immediatamente, ma il dolore ha continuato a peggiorare, pensando ad una recidiva ho provveduto ad effettuare un visita dal chirurgo e una ecografica che l'ha esclusa totalmente. In seguito sono andato dal fisiatra che in seguito ad ecografia ha rilevato un'infiammazione coxo femorale con calcificazioni. Ha provveduto a curarla con infiltrazioni di anestetico e acido ialuronico. Il problema però non si è mai risolto del tutto continuo ad avere un dolore cronico nella zona dell'intervento che passa dal basso ventre sopra la gamba, fino all'inguine e alla base del pene e del testicolo sinistro.
Sempre il fisiatra ha parlato di infiammazione dei nervi inguinali e nevralgia ileo inguinale, sta provvedendo a curarla con infiltrazioni di anestetico e ozonoterapia oltre alla magneto terapia e laser per rilassare la zona.
Il problema si risolve sempre per un po' di tempo a volte anche 1 mese per poi tornare alla prima camminata o al minimo sforzo. Il bruciore è sempre presente durante l'eiaculazione.
Volevo sapere se ci fosse qualche altra opzione disponibile anche perché quando il problema si acutizza sono costretto a prendere pastiglie di lasonil per alleviare il dolore/bruciore, il che penso non stia facendo molto bene al mio stomaco. Ormai è da marzo che continuo ad avere questi sintomi molto fastidiosi e debilitanti, non come all'inizio in quanto mi era proprio impossibile camminare anche per brevi tratti o restare in piedi, ora va molto meglio ma comunque non sono ancora riuscito a risolvere completamente.
Grazie per la cortese attenzione.
[#1]
Il dolore cronico dopo int. chir. di ernioplastica potrebbe essere collegato ad interessamento delle fibre nervose n. ileo-inguinale ma non è da escludere altro...una patologia reumatologia ortopedica o una pubalgia, tipica degli sportivi...in ogni caso, può associare la somministrazione di derivati vit. B( betolaforte) e dei farmaci che agiscono sulle fibre neurosensoriali( Nicetile) ...in ogni caso da escludere, oltre ecografia reg inguin bil e ECD vasi testicolari e trasrettale per studio prostata, anche una RMN colonna vertebrale. Dopo gli esami richiesti, rivalutazione presso specialista di fiducia.
Infatti normalmente dopo un mese la protesi usata per l'intervento di riparazione di ernioplastica viene incorporata dai tessuti; se qualche fibra nervosa viene incarcerata anche dalla fibrosi cicatriziale non è regrebile solo con farmaci o terapia medica.
Infatti normalmente dopo un mese la protesi usata per l'intervento di riparazione di ernioplastica viene incorporata dai tessuti; se qualche fibra nervosa viene incarcerata anche dalla fibrosi cicatriziale non è regrebile solo con farmaci o terapia medica.
Dr.ssa mariagiovanna fava
[#2]
Ex utente
La ringrazio per la risposta, la RMN della colonna vertebrale ho provveduto a farla e ha evidenziato un schiacciamento del disco vetebrale anche se veramente minima, per la pubalgia è stata esclusa in seguito ad ecografia. Ho anche effettuato un'ecografia prostatica che ha rilevato una leggera prostatite in fase acuta per la quale ho fatto una cura antibiotica e con del cortisone tramite supposte. Ho anche effettuato una visita ortopedica che ha escluso che il dolore possa dipendere dalla schiena in quanto il danno del disco è minimo.
Quando ho effettuato anche una visita presso un chirurgo all'ospedale. Solo che una volta esclusa la recidiva ha detto che la cosa non era più di sua competenza escludendo categoricamente che potesse dipende dal pregresso intervento.
Per gli altri esami da lei consigliati a che tipo di specialista dovrei rivolgermi, sinceramente è da aprile che giro alla ricerca di uno specialista che riesca a venire a capo della situazione, anche solo per sapere con certezza quale sia l'origine del dolore senza però riuscire a venirne ancora a capo.
Quando ho effettuato anche una visita presso un chirurgo all'ospedale. Solo che una volta esclusa la recidiva ha detto che la cosa non era più di sua competenza escludendo categoricamente che potesse dipende dal pregresso intervento.
Per gli altri esami da lei consigliati a che tipo di specialista dovrei rivolgermi, sinceramente è da aprile che giro alla ricerca di uno specialista che riesca a venire a capo della situazione, anche solo per sapere con certezza quale sia l'origine del dolore senza però riuscire a venirne ancora a capo.
[#3]
Ho già esaurito nella prima risposta i quesiti.
Le ripeto, potrebbe essere legato al precedente intervento ma non è detto...
La s. da compressione n ileo inguinale, se provato e anche dovuto o a irritazione o cicatrizzazione anomala, può essere trattato con dei farmaci: farmaci neurolettici e antidepressivi che agiscono anche sul s nervoso periferico( come Lyrica) o i farmaci suddetti( Betotalforte e Nicetile) o si rivolga, se non vuole consultare il suo precedente chirurgo, a un anestesista che si occupa di terapia del dolore.
Spero solo che cmq Lei abbia rispettato il riposo assoluto dopo ernioplastica, perché se ha fatto sforzi o movimenti incongrui si può pure essere spostata la protesi della riparazione. ma dopo tutto questo tempo è impensabile rimuoverla senza causare danni iatrogeni.
Le ripeto, potrebbe essere legato al precedente intervento ma non è detto...
La s. da compressione n ileo inguinale, se provato e anche dovuto o a irritazione o cicatrizzazione anomala, può essere trattato con dei farmaci: farmaci neurolettici e antidepressivi che agiscono anche sul s nervoso periferico( come Lyrica) o i farmaci suddetti( Betotalforte e Nicetile) o si rivolga, se non vuole consultare il suo precedente chirurgo, a un anestesista che si occupa di terapia del dolore.
Spero solo che cmq Lei abbia rispettato il riposo assoluto dopo ernioplastica, perché se ha fatto sforzi o movimenti incongrui si può pure essere spostata la protesi della riparazione. ma dopo tutto questo tempo è impensabile rimuoverla senza causare danni iatrogeni.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 14.4k visite dal 18/02/2017.
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