Linfoadenomegalia ascellare
Buongiorno,
scrivo in merito al recente riscontro di linfoadenomegalia ascella destra di mia madre, 80 anni. Questa è la sua storia clinica:
- operata nel 2008 per carcinoma al seno destro di tipo duttale infiltrante (primo primitivo) curato solamente con radioterapia e terapia ormonale con LS indenne;
- operata a fine dicembre 2016 per carcinoma al seno sinistro (secondo primitivo) con la seguente diagnosi:
- carcinoma duttale infiltrante della mammella con aspetti cribriformi moderatamente differenziato, con associata minoritaria componente di carcinoma duttale in situ. Non evidenti aspetti di invasione vascolare. Presenti moderato infiltrato linfomonocitario e scarsa desmoplasia. La neoplasia giunge a meno di millimetri 1 dal margine profondo. Microfocolaio di carcinoma duttale in situ sul margine superiore. Restanti margini e cute indenni.
Linfonodo sentinella con microfocolaio di cellule tumorali (ITC) nel seno marginale.
Stadiazione: G2; pT1c N0 (i+)(sn)
A seguito di questa diagnosi l'oncologo fissa una serie di esami prima della pianificazione della terapia consistente in chemioterapia adiuvante, radioterapia e terapia ormonale.
Tra questi esami viene fissato un RX torace il quale evidenzia un accentuazione della trama bronco-vasale bilateralmente maggiormente evidente in sede basale a destra ove si apprezzano alcune millimetriche immagini radiopache pseudonodulari meritevoli di approfondimento diagnostico mediante esame TC.
Viene eseguita TC senza MDC ove si riscontra questa linfoadenomegalia ascella destra di 4 cm della quale l'oncologo ventila l'ipotesi di un nuovo intervento dopo consulto chirurgico.
Tengo infine a precisare che questo linfonodo (ingrossato solo di recente) era noto fin dalle mammofrafie di controllo del 2010 (dimensioni 1,2 cm) e stabile come dimensioni fino a ottobre 2016 (data dell'ultima mammografia), ora mi chiedo:
- come è possibile che questo linfonodo diventi così grande in poco tempo?
- è possibile che ci sia una correlazione (anche se opposta come posizione ovvero nodulo ascella destra e intervento recente seno sinistro) tra la nuova malattia di recente asportazione e questa linfoadenomegalia nonostante in LS di destra all'epoca del primo intervento del 2008 era indenne?
- l'unica terapia utile è l'asportazione di questo linfonodo oppure si possono fare altri esami meno invasivi (tipo ago aspirato)?
Grazie per i preziosi consigli, buona giornata.
scrivo in merito al recente riscontro di linfoadenomegalia ascella destra di mia madre, 80 anni. Questa è la sua storia clinica:
- operata nel 2008 per carcinoma al seno destro di tipo duttale infiltrante (primo primitivo) curato solamente con radioterapia e terapia ormonale con LS indenne;
- operata a fine dicembre 2016 per carcinoma al seno sinistro (secondo primitivo) con la seguente diagnosi:
- carcinoma duttale infiltrante della mammella con aspetti cribriformi moderatamente differenziato, con associata minoritaria componente di carcinoma duttale in situ. Non evidenti aspetti di invasione vascolare. Presenti moderato infiltrato linfomonocitario e scarsa desmoplasia. La neoplasia giunge a meno di millimetri 1 dal margine profondo. Microfocolaio di carcinoma duttale in situ sul margine superiore. Restanti margini e cute indenni.
Linfonodo sentinella con microfocolaio di cellule tumorali (ITC) nel seno marginale.
Stadiazione: G2; pT1c N0 (i+)(sn)
A seguito di questa diagnosi l'oncologo fissa una serie di esami prima della pianificazione della terapia consistente in chemioterapia adiuvante, radioterapia e terapia ormonale.
Tra questi esami viene fissato un RX torace il quale evidenzia un accentuazione della trama bronco-vasale bilateralmente maggiormente evidente in sede basale a destra ove si apprezzano alcune millimetriche immagini radiopache pseudonodulari meritevoli di approfondimento diagnostico mediante esame TC.
Viene eseguita TC senza MDC ove si riscontra questa linfoadenomegalia ascella destra di 4 cm della quale l'oncologo ventila l'ipotesi di un nuovo intervento dopo consulto chirurgico.
Tengo infine a precisare che questo linfonodo (ingrossato solo di recente) era noto fin dalle mammofrafie di controllo del 2010 (dimensioni 1,2 cm) e stabile come dimensioni fino a ottobre 2016 (data dell'ultima mammografia), ora mi chiedo:
- come è possibile che questo linfonodo diventi così grande in poco tempo?
- è possibile che ci sia una correlazione (anche se opposta come posizione ovvero nodulo ascella destra e intervento recente seno sinistro) tra la nuova malattia di recente asportazione e questa linfoadenomegalia nonostante in LS di destra all'epoca del primo intervento del 2008 era indenne?
- l'unica terapia utile è l'asportazione di questo linfonodo oppure si possono fare altri esami meno invasivi (tipo ago aspirato)?
Grazie per i preziosi consigli, buona giornata.
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La sua situazione necessita di una visita senologica presso esperti( ad ex può recarsi presso ambulatorio di senologia chirurgica del suo ospedale) in quanto non è così semplice fare un consulto on line soddisfacente...ecografia o TAC ascellare già potrebbero indicare la natura sospetta o meno del linfonodo; la biopsia si impone per esame istologico. Potrebbe essere eseguita Pet-t-b e marker tumorali. Da questi risultati, in consulto multidisciplinare con oncologo e radioterapista, il senologo può stabilire l' iter terapeutico successivo.
Dr.ssa mariagiovanna fava
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.9k visite dal 17/02/2017.
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