Terapia ascesso gluteo post intervento.

Salve,
ieri sono stato operato in regime di pronto soccorso presso reparto di Chirurgia d'urgenza per l'incisione di un ascesso al gluteo che ormai da 10 giorni si era gonfiato ed era diventato dolorosissimo diventando invalidante per il mio lavoro oltre che per le piccole cose di tutti i giorni.
Per lo stesso ascesso era in corso una terapia antibiotica ed era stato fissato un consulto da un Chirurgo nei prossimi giorni ma purtroppo ieri le condizioni erano tali che sono stato portato in Pronto Soccorso.
Faccio presente che qualche mese fa nella stessa posizione del gluteo e con sintomi più o meno uguali si era presentato lo stesso problema ma che con utilizzo prima di Ittiolo e poi di crema antibiotica, il tutto era rientrato in una settimana circa.
Premetto che 22 anni fa sono stato operato di sinus pilonidalis e altre 4 cisti allineate nel gluteo per cui inizialmente ho legato le due cose avendo recepito in giro che lo stesso problema poteva ripresentarsi a distanza di anni oltre al fatto che nella mia famiglia, da mio nonno in poi e passando per mia madre e i mie fratelli, abbiamo avuto tutti questo problema.
Il precedente intervento si è concluso con la sutura della ferita mentre ieri, come purtroppo mi aspettavo, la stessa è stata lasciata aperta con l'inserimento di una garza che oggi nella prima medicazione è stata sfilata ma non sostituita.
Dopo aver descritto quanto sopra ai miei famigliari che sono stati tutti curati "a ferita aperta" nel post intervento, porgo qui il mio quesito nella speranza che qualche esperto mi rassicuri.
Nel dettaglio, come detto mi aspettavo date le circostanze, che questa volta la ferita non sarebbe stata suturata però quel che credevo (con un po di paura) è che alla rimozione e alla pulizia della cavità lasciata dall'ascesso, seguisse una nuova applicazione interna di garza fino a nuova medicazione.
Invece oggi, dopo la medicazione stessa non è stato così e il chirurgo che mi ha operato ieri e medicato oggi mi ha salutato consigliandomi il lavaggio con sapone di Marsiglia e applicazione di garza sopra la ferita.
Io non ho mai avuto motivo di dubitare del lavoro dei medici con i quali anche per lavoro mi capita di trovarmi spesso a contatto e sono andato via felice del fatto che mi sarei risparmiato in futuro le stesse sofferenze provate oggi.
Rientrato a casa ho iniziato a chiedermi se la non applicazione di tutto quello che normalmente viene fatto in questi casi e che a me sarà risparmiato, può costituire un problema per la guarigione della ferita o per l'eventualità di una nuova formazione di questo tipo.
Ringrazio anticipatamente le Vostre eventuali gentili risposte.
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Dr. Lucio Piscitelli Chirurgo vascolare, Chirurgo generale 6.2k 234
CON I LIMITI DI UN CONSULTO A DISTANZA

Gentile Utente,
per quanto valutabile a distanza verosimilmente le dimensioni ridotte della cavità ascessuale e la sua localizzazione evidentemente superficile potrebbero aver reso superfluo un ulteriore posizionamento dello zaffo.

Lucio Piscitelli - Napoli - 338 6503365
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