Postumi ernioplastica
Martedì 21 ottobre 2008 sono stato operato di ernia inguinale sinistra con tecnica di Liechtenstein. Il decorso post operatorio sarebbe nella norma (a parte il gonfiore e la dolenzia della zona interessata all’incisione e circostante, comprese le zone sovrapubica centro/sinistra e laterale inguino/genitale sinistra interessate queste ultime anche a parestesia) se non fosse per un solo particolare. Da domenica mattina 26 ottobre, ogni volta che mi capita (e solo in tale occasione) di dover evacuare l’intestino, anche in presenza di spinta minimale subito si manifesta una fitta penetrante (come comprimere un nervo affetto da tendinite), progressiva secondo lo sforzo, nel punto di congiunzione del grosso nervo interno coscia sx al tronco, a latere della sommità del sacco scrotale, che peraltro non è interessato. Martedi 28 ottobre, alla visita chirurgica di controllo (che ha confermato tutto regolare) al chirurgo che mi ha visitato (non lo stesso che mi ha operato) ho fatto presente tale fatto ma mi ha risposto che era niente di particolare. A parte che non mi spiego perché tale dolore sia comparso solo da domenica 26 (le mattine di gio-ve-sa ho evacuato senza avvertire dolore) il chirurgo che mi ha operato, dal quale mi sono recato in Reparto Chirurgia mercoledì 29 ottobre manifestandogli il mio timore di imbrigliamento o compressione del funicolo, mi ha velocemente visitato nel punto di insorgenza del dolore sopra descritto, individuandolo subito e facendomi vedere le stelle alla sua compressione con un dito, rassicurandomi dell’inesistenza di quanto da me sopra temuto e che si trattava di una manifestazione dovuta al fatto che in loco (tutto gonfio con parestesia) c’era il punto inferiore di aggancio delle rete, concludendo che il dolore all’evacuazione se ne sarebbe andato lentamente col tempo e con il consiglio psicologico di “non ascoltarmi troppo”. Resta il fatto che ormai da una settimana l’evacuazione del mattino (a tal proposito ho dovuto aumentare la dose serale di magnesia proprio per evitare il più possibile qualsiasi sforzo) ormai la vivo con autentica ansia sapendo il dolore che mi aspetta. Spero che qualche specialista sia in grado di spiegarmi la dinamica di quanto mi sta accadendo e darmi qualche indicazione analgesica mirata, dal momento che i semplici antinfiammatori (Oki, Aulin) non mi danno alcun beneficio. Ringrazio fin d’ora per l’aiuto che potrò avere.
PS – Ti tanto in tanto qualche leggera rapidissima fitta nel punto sopra indicato l’avverto anche in posizione eretta o da seduto. Può essere indicativo?
PS – Ti tanto in tanto qualche leggera rapidissima fitta nel punto sopra indicato l’avverto anche in posizione eretta o da seduto. Può essere indicativo?
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Gentile Utente,
quanto ipotizzato dal chirurgo operatore (..che si trattava di una manifestazione dovuta al fatto che in loco c’era il punto inferiore di aggancio delle rete..) è alquanto possibile;
In tal senso una risoluzione ‘spontanea’ della sintomatologia si avrà nel momento in cui si attenueranno/scompariranno le conseguenze delle manipolazioni dei tessuti (..gonfio con parestesia..) secondarie all’intervento chirurgico stesso.
Nel caso in cui il ‘disturbo’ dovesse persistere si dovrà escludere un eventuale intrappolamento del nervo nella plastica erniaria (evento raro ma possibile).
Per il momento, se, come da Lei scritto, i comuni antinfiammatori non dovessero essere sufficienti potrebbe chiedere a Suo medico di fiducia, in assenza di controindicazioni, se ricorrere a terapia medica a base di Ketorolac (antinfiammatorio-antidolorifico non steroideo) o terapia cortisonica.
Ulteriori indicazioni terapeutiche (es. infiltrazione locali) potrà darle SOLTANTO il medico che avrà modo di visitarla e di valutare lo stato locale.
Cordialmente
Dott.ssa M.M.Morelli
quanto ipotizzato dal chirurgo operatore (..che si trattava di una manifestazione dovuta al fatto che in loco c’era il punto inferiore di aggancio delle rete..) è alquanto possibile;
In tal senso una risoluzione ‘spontanea’ della sintomatologia si avrà nel momento in cui si attenueranno/scompariranno le conseguenze delle manipolazioni dei tessuti (..gonfio con parestesia..) secondarie all’intervento chirurgico stesso.
Nel caso in cui il ‘disturbo’ dovesse persistere si dovrà escludere un eventuale intrappolamento del nervo nella plastica erniaria (evento raro ma possibile).
Per il momento, se, come da Lei scritto, i comuni antinfiammatori non dovessero essere sufficienti potrebbe chiedere a Suo medico di fiducia, in assenza di controindicazioni, se ricorrere a terapia medica a base di Ketorolac (antinfiammatorio-antidolorifico non steroideo) o terapia cortisonica.
Ulteriori indicazioni terapeutiche (es. infiltrazione locali) potrà darle SOLTANTO il medico che avrà modo di visitarla e di valutare lo stato locale.
Cordialmente
Dott.ssa M.M.Morelli
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Utente
Gentile dott.ssa Morelli, La ringrazio molto per la Sua rapida risposta e per le indicazioni terapeutiche antidolore in attesa che la manifestazione dolorosa si risolva, almeno spero, in modo autonomo. Se così non fosse, quali sono le metodiche d'indagine per determinare un eventuale intrappolamento del nervo nelle rete erniaria e nello sciagurato caso che fosse effettivamente così, quali potrebbero essere le metodiche d'intervento per eliminare tale situazione dolorosa? Mi auguro non certo rifare ex-novo l'intero intervento chirurgico di ernioplastica! E come intervenire se il radicarsi del dolore dipendesse proprio dal punto inferiore di aggancio della rete? Un'ultima considerazione: a Suo parere, come si spiega il fatto che il dolore all'evacuazione abbia iniziato a manifestarsi solo dopo 5 giorni dall'intervento, e ciò può deporre maggiormente per una causa di stato infiammatorio della parte manipolata o di un eventuale intrappolamento del nervo, senza escludere un'infiammazione provocata del semplice punto di aggancio? Di nuovo la ringrazio per la Sua cortesia e Le invio cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.2k visite dal 01/11/2008.
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