Dolore dopo intervento per varicocele
Gentili medici,
nel Dicembre 2008 ho subito un intervento per il trattamento del varicocele sinistro. L'intervento è stato eseguito per radionterventistica, attraverso scleroembolizzazione con l'inserimento di due spirali di platino a livello della vena spermatica sinistra.
Prima dell'intervento non ho mai avuto dolore né disturbi legati alla presenza del varicocele. Eseguito l'intervento, da quel giorno stesso ho cominciato ad avvertire un dolore continuo, i medici mi hanno detto che era normale e che sarebbe passato dopo alcune settimane. Tuttavia, a distanza ormai di 8 anni, questo dolore non accenna a sparire, anzi.
Quando mi trovo a dover descrivere questo dolore, sono spesso in difficoltà nel dargli una definizione e una localizzazione precisa, però posso riuscire a delinearne alcune caratteristiche:
- Si localizza nella zona addomino-pelvica inferiore sinistra, soprattutto a livello del fianco e dello scroto sinistro, a volte irradiato lungo la gamba sinistra fino ad interessare persino il piede, spesso con due di quelli che io chiamo "epicentri": uno a livello del fianco poco al di sotto dell'ultima costa, e l'altro a livello dello scroto, con il primo che può mancare e il secondo che è più fastidioso. Riguardo all'intensità, in una scala da 1 a 10 direi che siamo sul 4-5. Cioè non è un dolore particolarmente intenso, ma è molto fastidioso per essere continuo e per non alleviarsi con nessuna particolare manovra.
- Non mi sembra che vari molto con la posizione: in piedi, seduto o sdraiato lo avverto comunque. Se varia, varia di poco. Però mi sembra che l'intensità sia molto maggiore in corrispondenza del cambio di stagione (ad esempio in questo periodo), con periodi di fastidio importante che possono durare 1 o 2 mesi, e altri periodi di alcuni mesi in cui si fa meno intenso, fino a consentirmi di vivere quasi normalmente. Comunque il dolore, in qualche modo è SEMPRE presente. Inoltre non sembra acuizzarsi particolarmente con l'esercizio fisico o con sforzi in generale.
- Per quanto riguarda i farmaci antidolorifici, direi che i FANS mi fanno molto poco, forse niente. Non mi pare di avere avuto molto sollievo neanche con il tachidol. Mi ricordo di essere stato meglio quando mi prescrissero una terapia con sertralina (Zoloft), ma non so se fosse dovuto ad un vero effetto analgesico oppure al fatto che fossi particolarmente euforico sotto l'effetto di tale farmaco.
Sono tornato a parlare con il medico che mi ha operato (è un radiologo), ma non sembra che lui abbia la soluzione, si limita a dire che l'intervento è andato bene. Mi ha fatto fare una TAC per controllare se avessi qualche altro problema o se le spirali fossero state inserite male, ma ha detto che è tutto a posto. In tutti questi anni ho consultato vari tipi di dottori: urologi, gastroenterologi... ma nessuno mi ha mai dato dei consigli chiari. Alla mia domanda se fosse possibile un'intervento di rimozione delle spirali, tutti sono sempre risultati schivi sull'argomento, come se non volessero prendere in considerazione la cosa. Sarebbe davvero un intervento così rischioso e complicato? Diversi medici mi hanno detto che il varicocele in parte è recidivato, e che potrei risolvere il dolore con un intervento di legatura della vena spermatica per risolvere la recidiva. Io però sono sempre stato scettico su questo: il fatto che il dolore sia presente dal giorno stesso in cui feci l'operazione di scleroembolizzazione, e che non sia mai stato presente prima, mi fa pensare che sia dovuto ad aver fatto questo intervento piuttosto che al varicocele, in particolare alla presenza delle spirali. Sbaglio nel pensare questo?
Ormai sono psicologicamente e moralmente distrutto da questa mia situazione. Non riesco a rilassarmi e sono sempre nervoso a causa di questo dolore continuo che provo. Pensate che esista una soluzione? Che cosa potrei fare adesso? Se non è auspicabile un intervento di rimozione delle spirali, esiste una qualche terapia del dolore? A chi potrei rivolgermi? Pensavo anche all'agopuntura, che ne direste?
Grazie per i vostri consigli.
nel Dicembre 2008 ho subito un intervento per il trattamento del varicocele sinistro. L'intervento è stato eseguito per radionterventistica, attraverso scleroembolizzazione con l'inserimento di due spirali di platino a livello della vena spermatica sinistra.
Prima dell'intervento non ho mai avuto dolore né disturbi legati alla presenza del varicocele. Eseguito l'intervento, da quel giorno stesso ho cominciato ad avvertire un dolore continuo, i medici mi hanno detto che era normale e che sarebbe passato dopo alcune settimane. Tuttavia, a distanza ormai di 8 anni, questo dolore non accenna a sparire, anzi.
Quando mi trovo a dover descrivere questo dolore, sono spesso in difficoltà nel dargli una definizione e una localizzazione precisa, però posso riuscire a delinearne alcune caratteristiche:
- Si localizza nella zona addomino-pelvica inferiore sinistra, soprattutto a livello del fianco e dello scroto sinistro, a volte irradiato lungo la gamba sinistra fino ad interessare persino il piede, spesso con due di quelli che io chiamo "epicentri": uno a livello del fianco poco al di sotto dell'ultima costa, e l'altro a livello dello scroto, con il primo che può mancare e il secondo che è più fastidioso. Riguardo all'intensità, in una scala da 1 a 10 direi che siamo sul 4-5. Cioè non è un dolore particolarmente intenso, ma è molto fastidioso per essere continuo e per non alleviarsi con nessuna particolare manovra.
- Non mi sembra che vari molto con la posizione: in piedi, seduto o sdraiato lo avverto comunque. Se varia, varia di poco. Però mi sembra che l'intensità sia molto maggiore in corrispondenza del cambio di stagione (ad esempio in questo periodo), con periodi di fastidio importante che possono durare 1 o 2 mesi, e altri periodi di alcuni mesi in cui si fa meno intenso, fino a consentirmi di vivere quasi normalmente. Comunque il dolore, in qualche modo è SEMPRE presente. Inoltre non sembra acuizzarsi particolarmente con l'esercizio fisico o con sforzi in generale.
- Per quanto riguarda i farmaci antidolorifici, direi che i FANS mi fanno molto poco, forse niente. Non mi pare di avere avuto molto sollievo neanche con il tachidol. Mi ricordo di essere stato meglio quando mi prescrissero una terapia con sertralina (Zoloft), ma non so se fosse dovuto ad un vero effetto analgesico oppure al fatto che fossi particolarmente euforico sotto l'effetto di tale farmaco.
Sono tornato a parlare con il medico che mi ha operato (è un radiologo), ma non sembra che lui abbia la soluzione, si limita a dire che l'intervento è andato bene. Mi ha fatto fare una TAC per controllare se avessi qualche altro problema o se le spirali fossero state inserite male, ma ha detto che è tutto a posto. In tutti questi anni ho consultato vari tipi di dottori: urologi, gastroenterologi... ma nessuno mi ha mai dato dei consigli chiari. Alla mia domanda se fosse possibile un'intervento di rimozione delle spirali, tutti sono sempre risultati schivi sull'argomento, come se non volessero prendere in considerazione la cosa. Sarebbe davvero un intervento così rischioso e complicato? Diversi medici mi hanno detto che il varicocele in parte è recidivato, e che potrei risolvere il dolore con un intervento di legatura della vena spermatica per risolvere la recidiva. Io però sono sempre stato scettico su questo: il fatto che il dolore sia presente dal giorno stesso in cui feci l'operazione di scleroembolizzazione, e che non sia mai stato presente prima, mi fa pensare che sia dovuto ad aver fatto questo intervento piuttosto che al varicocele, in particolare alla presenza delle spirali. Sbaglio nel pensare questo?
Ormai sono psicologicamente e moralmente distrutto da questa mia situazione. Non riesco a rilassarmi e sono sempre nervoso a causa di questo dolore continuo che provo. Pensate che esista una soluzione? Che cosa potrei fare adesso? Se non è auspicabile un intervento di rimozione delle spirali, esiste una qualche terapia del dolore? A chi potrei rivolgermi? Pensavo anche all'agopuntura, che ne direste?
Grazie per i vostri consigli.
[#1]
Gentile utente , innanzitutto è necessario attraverso una meticolosa valutazione del suo quadro clinico,verificare se il varicocele è effettivamente recidivato , eseguendo oltre agli esami radiologici-strumentali anche quelli biologici.
Se venisse confermato ciò, allora la soluzione migliore per raggiungere il risultato che si prefigge il trattamento terapeutico di tale patologia, è l'intervento chirurgico.
Con cordialità.
Se venisse confermato ciò, allora la soluzione migliore per raggiungere il risultato che si prefigge il trattamento terapeutico di tale patologia, è l'intervento chirurgico.
Con cordialità.
Dr. Michele Malerba
[#2]
Utente
Grazie per la gentile risposta,
il mio dubbio risiede nel fatto che, prima di eseguire l'intervento di scleroembolizzazione, il varicocele non mi ha mai dato fastidio. Il dolore è cominciato dopo tale intervento. Quindi, a logica, io ho sempre pensato che il dolore fosse dovuto all'intervento, in particolare alla presenza nel mio corpo delle spirali di platino, piuttosto che al varicocele o a una sua recidiva, anche perché non penso che sia recidivato il giorno stesso dell'operazione. Quindi, se mi sottopongo ad un intervento chirurgico per risolvere la recidiva di varicocele, ma le spirali rimangono dove sono, è possibile che il dolore persista. Sbaglio nel pensare questo?
Grazie ancora.
il mio dubbio risiede nel fatto che, prima di eseguire l'intervento di scleroembolizzazione, il varicocele non mi ha mai dato fastidio. Il dolore è cominciato dopo tale intervento. Quindi, a logica, io ho sempre pensato che il dolore fosse dovuto all'intervento, in particolare alla presenza nel mio corpo delle spirali di platino, piuttosto che al varicocele o a una sua recidiva, anche perché non penso che sia recidivato il giorno stesso dell'operazione. Quindi, se mi sottopongo ad un intervento chirurgico per risolvere la recidiva di varicocele, ma le spirali rimangono dove sono, è possibile che il dolore persista. Sbaglio nel pensare questo?
Grazie ancora.
[#3]
Ma è chiaro che l'intervento per eventuale recidiva deve prevedere anche la possibile asportazione delle spirali di platino facilmente localizzabili in quanto sono radiopache.
Con cordialità.
Con cordialità.
[#5]
Si può rivolgere sia al chirurgo generale che all'urologo, in tutti i modi che abbia una collaudata esperienza in videolaparoscopia.
Con cordialità
Con cordialità
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.1k visite dal 03/03/2016.
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