Dolore in fossa iliaca destra
Gentili dottori,
Vi scrivo perché sono disperata e non so più a chi rivolgermi. Da ormai 6 mesi soffro di un dolore/fastidio in fossa iliaca destra che si accentua con la palpazione profonda e determinate posizioni (trovo un po' di sollievo stando in piedi o sdraiata, mentre sto peggio se cerco di sollevare la gamba destra verso l'addome o se sto seduta con il bacino a 90 gradi). A volte questo dolore si irradia all'inguine/anca e alla coscia anteriore destra.
In questi mesi ho effettuato innumerevoli esami senza mai riuscire a risolvere il mio problema. Quasi 5 mesi fa sono stata sottoposta a laparoscopia diagnostica e appendicectomia, visto che nessun medico riusciva ad escludere o confermare con certezza un coinvolgimento dell'appendice. Il chirurgo che mi ha operata ha detto che l'appendice aveva delle aderenze ed era un po' infiammata; l'esame istologico ha confermato la diagnosi di appendicite cronica. Purtroppo l'asportazione dell'appendice non ha risolto i miei problemi, perciò mi sono rivolta dapprima a svariati chirurghi, poi a tre diversi gastroenterologi, poi a due ginecologi e infine ad un urologo, senza mai avere una diagnosi certa. Gli esami che ho fatto (dopo la laparoscopia) sono: esami del sangue (dai quali risultava la PCR leggermente elevata, successivamente rientrata nei limiti), esami per le intolleranze alimentari (negativi), esami ANCA e ASCA (negativi), calprotectina fecale (risultata 10 su un massimo di 50), varie ecografie (tutte negative, tranne una dove mi è stata trovata un'area iperecogena di 18 mm di diametro nei piani profondi della fossa iliaca destra, la quale secondo l'ecografista e il gastroenterologo è un esito dell'appendicectomia), un'ecografia intestinale per escludere una potenziale IBD (anch'essa negativa, nessuna ansa intestinale inspessita, in particolare l'ileo terminale e il cieco, né alcun segno di flogosi), tre ecografie transvaginali (tutte negative), PAP test (negativo), CA-125 (negativo).
A dicembre, su consiglio del gastroenterologo, sono stata visitata anche da un fisiatra, il quale mi ha detto che i miei disturbi potrebbero essere legati a un problema muscolo scheletrico (lui ha parlato di contrattura del muscolo psoas), perciò ho fatto 5 sedute di laserterapia e 5 sedute di stretching/riabilitazione con un fisioterapista, ma il beneficio che ne ho tratto è minimo.
Sinceramente non so più a che specialista rivolgermi, anche perché non ho alcun sintomo specifico - non ho alterazioni dell'alvo, calo ponderale, febbre, dispepsia, gonfiore addominale, inappetenza, nè nessun altro disturbo che mi possa orientare verso un medico piuttosto che un altro (anzi mi scuso se la sezione in cui ho postato la mia domanda non è quella corretta).
Vi sarei davvero grata se mi sapeste dare qualche indicazione o consiglio.
Grazie in anticipo
Vi scrivo perché sono disperata e non so più a chi rivolgermi. Da ormai 6 mesi soffro di un dolore/fastidio in fossa iliaca destra che si accentua con la palpazione profonda e determinate posizioni (trovo un po' di sollievo stando in piedi o sdraiata, mentre sto peggio se cerco di sollevare la gamba destra verso l'addome o se sto seduta con il bacino a 90 gradi). A volte questo dolore si irradia all'inguine/anca e alla coscia anteriore destra.
In questi mesi ho effettuato innumerevoli esami senza mai riuscire a risolvere il mio problema. Quasi 5 mesi fa sono stata sottoposta a laparoscopia diagnostica e appendicectomia, visto che nessun medico riusciva ad escludere o confermare con certezza un coinvolgimento dell'appendice. Il chirurgo che mi ha operata ha detto che l'appendice aveva delle aderenze ed era un po' infiammata; l'esame istologico ha confermato la diagnosi di appendicite cronica. Purtroppo l'asportazione dell'appendice non ha risolto i miei problemi, perciò mi sono rivolta dapprima a svariati chirurghi, poi a tre diversi gastroenterologi, poi a due ginecologi e infine ad un urologo, senza mai avere una diagnosi certa. Gli esami che ho fatto (dopo la laparoscopia) sono: esami del sangue (dai quali risultava la PCR leggermente elevata, successivamente rientrata nei limiti), esami per le intolleranze alimentari (negativi), esami ANCA e ASCA (negativi), calprotectina fecale (risultata 10 su un massimo di 50), varie ecografie (tutte negative, tranne una dove mi è stata trovata un'area iperecogena di 18 mm di diametro nei piani profondi della fossa iliaca destra, la quale secondo l'ecografista e il gastroenterologo è un esito dell'appendicectomia), un'ecografia intestinale per escludere una potenziale IBD (anch'essa negativa, nessuna ansa intestinale inspessita, in particolare l'ileo terminale e il cieco, né alcun segno di flogosi), tre ecografie transvaginali (tutte negative), PAP test (negativo), CA-125 (negativo).
A dicembre, su consiglio del gastroenterologo, sono stata visitata anche da un fisiatra, il quale mi ha detto che i miei disturbi potrebbero essere legati a un problema muscolo scheletrico (lui ha parlato di contrattura del muscolo psoas), perciò ho fatto 5 sedute di laserterapia e 5 sedute di stretching/riabilitazione con un fisioterapista, ma il beneficio che ne ho tratto è minimo.
Sinceramente non so più a che specialista rivolgermi, anche perché non ho alcun sintomo specifico - non ho alterazioni dell'alvo, calo ponderale, febbre, dispepsia, gonfiore addominale, inappetenza, nè nessun altro disturbo che mi possa orientare verso un medico piuttosto che un altro (anzi mi scuso se la sezione in cui ho postato la mia domanda non è quella corretta).
Vi sarei davvero grata se mi sapeste dare qualche indicazione o consiglio.
Grazie in anticipo
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Gentile utente, mi rendo conto del suo sconforto, ma il suo problema come lei ha descritto non è di semplice soluzione, se il dolore è fastidioso e come ho compreso esplorati i diversi apparati interessati, non è stato trovato nulla di organico, si rivolga ad un terapista del dolore che potrebbe oltre che migliorare il sintomo, dare ulteriori ipotesi diagnostiche.
Saluti
Saluti
Dr. Sergio Sforza
https://www.medicitalia.it/sergiosforza/
[#2]
Utente
Gentile dottore,
Grazie per la tempestiva risposta. Vorrei chiederle un'ultima cosa: è possibile che l'appendicite cronica abbia in qualche modo irritato o infiammato qualche struttura adiacente ad essa e quindi abbia determinato la persistenza del sintomo anche dopo che l'appendice è stata asportata? Oppure è possibile che l'appendice sia stata infiammata da un organo/struttura esterna all'intestino?
Grazie infinite per il tempo dedicatomi
Grazie per la tempestiva risposta. Vorrei chiederle un'ultima cosa: è possibile che l'appendicite cronica abbia in qualche modo irritato o infiammato qualche struttura adiacente ad essa e quindi abbia determinato la persistenza del sintomo anche dopo che l'appendice è stata asportata? Oppure è possibile che l'appendice sia stata infiammata da un organo/struttura esterna all'intestino?
Grazie infinite per il tempo dedicatomi
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L'appendicite potrebbe avere un ruolo se la sintomatologia fosse insorta dopo l'intervento e quindi per una sindrome aderenziale postoperatoria, ma da quanto lei ci ha esposto il dolore è presente da prima dell'intervento e le è stata tolta l'appendice nella speranza, senza beneficio, che il dolore cessasse, per cui ritengo che adesso l'appendicectomia abbia poco a che fare con il suo dolore. Gli esami del sangue del resto ai quali si sarà sicuramente sottoposta non hanno evidenziato infezioni in atto.
Saluti
Saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 10.3k visite dal 20/01/2016.
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