Febbre post-operatoria o febbre settica?
Salve, scrivo per chiedere un consulto relativo a mia madre (66 anni), operata lo scorso lunedì pomeriggio (tre giorni fa) per tumore al colon ascendente.
A detta del chirurgo, l'intervento è perfettamente riuscito e chirurgicamente è guarita (speriamo bene per l'oncologico).
Quello che mi sorprende è che, dopo un martedì tranquillo in piene forze (quasi non avesse fatto nulla) ed una giornata di terapia intensiva (da lunedì a martedì mattina), senza problemi, è emersa questa febbre.
Mi chiedevo se fosse una normale febbre post-operatoria od una febbre settica. Viene ad ondate piuttosto regolari con brividi ed innalzamenti assai rapidi (anche oltre i 38), cosa che ricondurrebbe (penso) alla febbre settica.
Prima di operarsi aveva maturato un'infezione da clostrydium difficile, che, per l'urgenza del caso, era stato tamponato in attesa di provvedervi, anche se le ultime analisi del lunedì mattina lo davano per annichilito.
Chiedevo fra le due febbri quale potrebbe essere più probabile. Nel caso sia post-operatoria, riconoscendo l'intervento di per sé riuscito (ha già ripreso la prima funzionalità dell'intestino), quanto dovrebbe durare? Nel caso sia settica, ammesso che non sia il clostrydium e, con la nostra fortuna, si sia presa un'altra infezione, dove potrebbe localizzarsi e come individuare il patogeno (attraverso emocromo, coprocoltura, etc)?
Sperando di essere stato chiaro, ringrazio per la cortese attenzione.
A detta del chirurgo, l'intervento è perfettamente riuscito e chirurgicamente è guarita (speriamo bene per l'oncologico).
Quello che mi sorprende è che, dopo un martedì tranquillo in piene forze (quasi non avesse fatto nulla) ed una giornata di terapia intensiva (da lunedì a martedì mattina), senza problemi, è emersa questa febbre.
Mi chiedevo se fosse una normale febbre post-operatoria od una febbre settica. Viene ad ondate piuttosto regolari con brividi ed innalzamenti assai rapidi (anche oltre i 38), cosa che ricondurrebbe (penso) alla febbre settica.
Prima di operarsi aveva maturato un'infezione da clostrydium difficile, che, per l'urgenza del caso, era stato tamponato in attesa di provvedervi, anche se le ultime analisi del lunedì mattina lo davano per annichilito.
Chiedevo fra le due febbri quale potrebbe essere più probabile. Nel caso sia post-operatoria, riconoscendo l'intervento di per sé riuscito (ha già ripreso la prima funzionalità dell'intestino), quanto dovrebbe durare? Nel caso sia settica, ammesso che non sia il clostrydium e, con la nostra fortuna, si sia presa un'altra infezione, dove potrebbe localizzarsi e come individuare il patogeno (attraverso emocromo, coprocoltura, etc)?
Sperando di essere stato chiaro, ringrazio per la cortese attenzione.
[#1]
Gentile utente, le condizioni della mamma possono essere compatibili con un decorso postoperatorio un po' più difficile del solito, ma comunque non del tutto atipico da alcuni casi di operati al colon, che possono avere per alcuni giorni febbre nel postoperatorio, per la soluzione della quale a volte è fondamentale la giusta copertura antibiotica e non necessariamente è da risolversi chirurgicamente. Il monitoraggio della clinica da parte dei sanitari, ovviamente è fondamentale per pilotare le ulteriori decisioni del caso.
Saluti
Saluti
Dr. Sergio Sforza
https://www.medicitalia.it/sergiosforza/
[#2]
Ex utente
Egregio professore,
la ringrazio per la sua risposta.
Ad oggi la febbre a mia madre è rivenuta solo attorno ai 37. Hanno cambiato gli antibiotici (ora sono a più largo spettro). Speriamo abbiano preso l'infezione (o che l'operazione si stia riassorbendo).
Purtroppo, la febbre segnala, ma copre anche ogni cosa.
la ringrazio per la sua risposta.
Ad oggi la febbre a mia madre è rivenuta solo attorno ai 37. Hanno cambiato gli antibiotici (ora sono a più largo spettro). Speriamo abbiano preso l'infezione (o che l'operazione si stia riassorbendo).
Purtroppo, la febbre segnala, ma copre anche ogni cosa.
[#4]
Ex utente
Egregio professor Sforza,
sperando abbia modo di vedere questo messaggio e di rispondermi.
Abbiamo "recuperato" mia madre dalla clinica ieri mattina e stiamo eseguendo tutto il decorso post-operatorio fra medicinali, trombosi ed intervento. Tutto bene.
Ho visto poco fa delle chiazze di sangue sulle garze protettive della ferita chirurgica. Ho riattuato la pulizia della zona come già stamani ed ho notato un arrossamento nel punto corrispondente alla modesta perdita ematica.
Si tratta di due piccole chiazze, che, al mio sguardo inesperto, non sembrerebbero nulla di che, ma non essendo mai fortunati in questioni mediche, è meglio prevenire che curare (pensi che tutto è partito da una semplice febbre a 37,5).
è normale una lieve perdita di sangue da ferita, anche a distanza relativa (oggi sono 10 giorni) dall'intervento? Consiglia di prendere qualche provvedimento (medico di famiglia) o di aspettare?
I punti (in nylon) andranno rimossi fra dieci giorni.
Ringrazio per la cortese attenzione.
sperando abbia modo di vedere questo messaggio e di rispondermi.
Abbiamo "recuperato" mia madre dalla clinica ieri mattina e stiamo eseguendo tutto il decorso post-operatorio fra medicinali, trombosi ed intervento. Tutto bene.
Ho visto poco fa delle chiazze di sangue sulle garze protettive della ferita chirurgica. Ho riattuato la pulizia della zona come già stamani ed ho notato un arrossamento nel punto corrispondente alla modesta perdita ematica.
Si tratta di due piccole chiazze, che, al mio sguardo inesperto, non sembrerebbero nulla di che, ma non essendo mai fortunati in questioni mediche, è meglio prevenire che curare (pensi che tutto è partito da una semplice febbre a 37,5).
è normale una lieve perdita di sangue da ferita, anche a distanza relativa (oggi sono 10 giorni) dall'intervento? Consiglia di prendere qualche provvedimento (medico di famiglia) o di aspettare?
I punti (in nylon) andranno rimossi fra dieci giorni.
Ringrazio per la cortese attenzione.
[#6]
Ex utente
Egregio professore,
come prevedevamo nulla di grave per la ferita (l'ha vista anche il medico curante).
Ora, però, è sorto un nuovo problema. A mia madre si è improvvisamente gonfiata una gamba, diventando rossastra ed indolenzita.
Al momento dell'intervento, essendo oggetto di un'embolia polmonare bilaterale, le era stato applicato un filtro cavale per prevenire che la flebite potesse provocare problemi. Filtro che poi è stato lasciato dietro parere dell'esperto di settore.
Il problema sorto riguarda, invece, l'altra gamba (quella sana o senza filtro cavale). Mia madre porta calze elastiche assai strette ad entrambe le gambe e due volte al giorno fa un'iniezione di Clexane (eparina).
Abbiamo prenotato, seguendo le indicazioni al momento delle dimissioni, una visita pneumologica ed un doppler (con visita dal chirurgo vascolare) fra un mese (cioè ai primi di novembre).
Cosa suggerisce di fare? Anticipare le visite?
La ringrazio per la cortese attenzione.
come prevedevamo nulla di grave per la ferita (l'ha vista anche il medico curante).
Ora, però, è sorto un nuovo problema. A mia madre si è improvvisamente gonfiata una gamba, diventando rossastra ed indolenzita.
Al momento dell'intervento, essendo oggetto di un'embolia polmonare bilaterale, le era stato applicato un filtro cavale per prevenire che la flebite potesse provocare problemi. Filtro che poi è stato lasciato dietro parere dell'esperto di settore.
Il problema sorto riguarda, invece, l'altra gamba (quella sana o senza filtro cavale). Mia madre porta calze elastiche assai strette ad entrambe le gambe e due volte al giorno fa un'iniezione di Clexane (eparina).
Abbiamo prenotato, seguendo le indicazioni al momento delle dimissioni, una visita pneumologica ed un doppler (con visita dal chirurgo vascolare) fra un mese (cioè ai primi di novembre).
Cosa suggerisce di fare? Anticipare le visite?
La ringrazio per la cortese attenzione.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 49.4k visite dal 01/10/2015.
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