Strano dolore addominale: sospetta ernia?

Strano dolore addominale: sospetta ernia?

Salve a tutti,

vi scrivo dall'estero, perchè potro' rientrare solo il 9 settembre.

Mentre mi trovavo in vacanza, una sera dopo aver camminato parecchio sento un dolore, come un crampo, nella parte destra

del basso ventre (zona inguinale-pubica). Mi fermo e piano piano il dolore diminuisce.
Lì per lì non ci faccio molto caso. I giorni successivi noto che camminando molto il dolore torna.
Inoltre se tossisco o rido forte, sento una fitta nella zona descritta, che "tira" sino al testicolo destro.
Ho notato inoltre un gonfiore nella zona descritta che si nota quando tossisco o cammino molto, ma solo in posizione

eretta.
Se tocco il gonfiore non sento alcun dolore, anzi, a volte mi aiuta, mentre cammino o tossisco, tenere la mano "spingendo",

a non sentire le fitte.
Spaventato mi sono recato da un medico generico del posto (Messico) per sapere cosa fare.
Il medico mi ha visitato e ha riscontrato una probabile ernia inguinale, ma non essendo certo, mi ha prescritto una

ecografia e dei lassativi (in vacanza sono stitico e sono dimagrito alcuni chili).
Mi sono recato ad effettuare l'ecografia, e questo è il risultato che ho provato a tradurre nel miglior modo possibile (le

parole tra virgolette mi sono dubbie spero si capisca):

"Effettuata il 29 agosto 2008

Regione inguinale

si è realizzato lo studio ecografico con apparato Medosn SA-8000, sistema digitale computerizzato con sonda di tipo lineare

di 7.5 MHz, in tempo reale si sono realizzati tagli sagittali e trasversali, con il risultato:

Pelle:

Si osserva la linea "ecogenica" di spessore normale senza immagini di inspessimento o retrazione focalizzata.

Tessuto grasso subcutaneo:

in poca quantità, con presenza di immagini lineari "ecorefrigenti" di distribuzione adeguata che corrispondono a tessuto

grasso senza immagini di patologia al momento.

Muscolo iliaco:

si sono visualizzati "ecogenici" e con una eco-struttura fibrillare omogenea, aumentato di volume con leggera alterazione

dell' unione miotendinosa e perdita della architettura muscolare normale. Si è realizzata manovra di Valsava, con la quale

non si evidenzia passaggio di contenuto intestinale o peritoneale verso la regione del condotto inguinale ne scrotale.

Le strutture vascolari:

si osservano tubolari e anecoiche, con le pareti regolari e fine. La biforcazione dell'arteria femorale è normale.

Conclusioni:

* Pelle, tessuto cellulare subcutaneo senza alterazioni al momento dello studio.
* Muscoli con probabile distensione muscolare.
* Vasi regionali senza alterazioni al momento dello studio"



Purtoppo il fastidio non è diminuito e a questo punto non mi va di passare gli ultimi giorni ad effettuare nuovi studi

diagnostici, cerco di non sforzarmi troppo andrò dal mio medico curante al rientro.
Resta il fatto che il problema sembra, fino ad ora, inspiegabile.
Cosa può essere?

Ringraziandovi in anticipo vi invio i miei saluti

Tony
[#1]
Dr. Lucio Piscitelli Chirurgo vascolare, Chirurgo generale 6.2k 234
CON I LIMITI DI UNA VALUTAZIONE A DISTANZA
Anche se la descrizione dettagliata che fa dei sintomi sembra deporre effettivamente per la presenza di un'ernia, questa ipotesi sarebbe smentita dalla negatività in questo senso dell'esame ecografico.
In ogni caso una visita chirurgica, al di là dell'ecografia, sarà utile a dirimere definitivamente il dubbio.
La regione inguinocrurale rappresenta un territorio di irradiazione di sintomatologie di varia origine (urogenitale o, verosimilmente nel suo caso, radicolari e muscoloscheletriche).

Lucio Piscitelli - Napoli - 338 6503365
https://www.medicitalia.it/luciopiscitelli/#sede_1

[#2]
Utente
Utente
Salve,

volevo solo aggiungere che l'ecografia mi è stata fatta in posizione distesa. Non sarebbe stato meglio la posizione eretta?
Inoltre ho chiesto a chi mi eseguiva l'ecografia, se potesse essere rientrata l'ernia, visto che non risultava.
Mi è stato risposto che anche se fosse rientrata, si sarebbe vista comunque.
E' corretto?

Sarà sufficiente la visita col mio medicoo generico per escludere o confermare definitivamente l'ernia?

Per il viaggio è consigliabile usare una mutanda contenitiva?

Ringraziandovi ancora per la vs pazienza vi invio i miei

Saluti

Tony
[#3]
Dr. Lucio Piscitelli Chirurgo vascolare, Chirurgo generale 6.2k 234
La diagnosi di ernia viene comunemente e agevolmente fatta da un CHIRURGO con il solo esame clinico (visita). L'ecografia è utile (ma non raramente fuorviante) solo in casi estremamente limitati.
[#4]
Utente
Utente
Mi è rimasto un unico dubbio:

ma l'ecografia è in grado di segnalare l'ernia anche se è rientrata?

Saluti

Tony
[#5]
Dr. Lucio Piscitelli Chirurgo vascolare, Chirurgo generale 6.2k 234
Un'ernia non guarisce. Può non essere evidente in alcuni momenti, per cui la si definisce "ridotta" in cavità. Con opportune manovre è possibile farla "impegnare" e quindi rilevare all'esame clinico.
[#6]
Utente
Utente
Salve,

scrivo per aggiornarvi sul mio caso.
Mi è stata confermata, con visita chirurgica, l'ernia.
Sarei intenzionato ad eseguire l'intervento il prima possibile, la cosa che mi lascia perplesso, è il fatto che il mio medico generico mi ha detto: "Puoi aspettare più avanti per operare, è una piccola ernia." Io gli ho detto che sarà piccola ma i fastidi non sono piccoli (dolore se cammino parecchio, se tossisco, senso di "fuoriuscita" se tossisco ecc).
Da come ho letto in giro, aspettare serve a poco, giusto?
L'unica cosa che mi preoccupa è che sono un tipo ansioso, e l'intervento mi spaventa parecchio, non so se posso continuare a prendere l'ansiolitico prima dell'intervento.

Per questo mio dubbio debbo fare una richiesta in anestesiologia?

Grazie

Tony
[#7]
Dr. Lucio Piscitelli Chirurgo vascolare, Chirurgo generale 6.2k 234
Un'ernia se c'è non ha altro destino che l'intervento chirurgico. Aspettare non serve a nulla se non a far aumentare le dimensioni dell'ernia.
Più che l'intervento dovrebbe spaventarla il tenersi l'ernia.
Può continuare a prendere l'ansiolitico, facendolo presente all'Anestesista che effettuerà la visita preoperatoria.
[#8]
Utente
Utente
Salve Dottore,

innanzitutto la ringrazio per la risposta.
Ho un dubbio che mi è venuto informandomi sulle tecniche operatorie.
La Lichtenstein e la Trabucco: quali sono i fattori che fanno propendere per l'una piuttosto dell'altra?

E' solo una scelta del chirurgo a seconda della sua "scuola"?
Secondo la letteratura, qual'è preferibile, o non ci sono differenze?

Cordiali Saluti

Tony
[#9]
Dr. Lucio Piscitelli Chirurgo vascolare, Chirurgo generale 6.2k 234
Sarebbe lungo in questa sede e probabilmente eccessivamente "tecnico" affrontare questo discorso nei dettagli. Vale la pena rappresentarle che in linea di massima ciascun Chirurgo sceglie la tecnica in cui "crede" di più e che gli risulta più congeniale in base ai risultati ottenuti. E' anche possibile e non infrequente che lo stesso Chirurgo possa eseguire lo stesso intervento con tecniche diverse a seconda dei casi e in base a valutazioni pre- o intraoperatorie specifiche.