Isterectomia e conseguenze epidurale
Salve, porgo innanzitutto i miei complimenti al sito intero, utile fonte di informazione e molto competente.
Ad aprile del 2005 sono stata sottoposta ad intervento di isteretomia tramite incisione.
Mi è stata eseguita un’anestesia totale e insieme mi è stato somministrato antidolorifico per epidurale che è rimasto inserito per 48 ore.
Al risveglio non sentivo le gambe. Dopo circa 3-4 ore ho riacquistato la sensibilità della sola gamba destra. Sono serviti altri 2 giorni per riprendere l’uso della gamba sinistra.
In ogni caso in quel momento sono cominciati i disturbi di cui sono a scrivere.
Si tratta principalmente di mancanza di sensibilità sulla coscia sinistra nella parte anteriore-laterale.
Questa parestesia da allora non mi ha più abbandonato, alternando periodi migliori e peggiori.
Il problema si presenta quasi esclusivamente in posizione distesa. Dopo qualche minuto da coricata inizio a sentire una specie di “corrente” / pizzicolio sulla quella parte di coscia che dopo qualche minuto scompare e la coscia perde completamente sensibilità.
Tale condizione si è protratta in tutti questi anni ma più di recente ho incontrato nuovi problemi.
Un anno fa ho subito una forte lombosciatalgia (sinistra) che è durata circa 4-5 mesi e curata con antidolorifici e antinfiammatori.
Ho eseguito diverse sedute di fisioterapia come consigliato dal chirurgo del primo intervento, con fisioterapisti diversi e cercato di fare riposto ma non ho mai riscontrato grossi benefici.
In seguito alla lombosciatalgia (feb. 2014) ho riscontrato un serio problema al piede/caviglia sempre sinistra che tuttora non è completamente sparito. Si tratta di gonfiore costante sulla parte esterna della caviglia, dolore solo nel carico (assente durante gli esercizi di mobilità) e limitazione dei movimenti articolari (specie nella flessione dorsale).
Ho eseguito trattamento fisioterapico con scarso successo ed un trattamento ad ultrasuoni ed effettuato delle filtrazioni che mi hanno dato un certo beneficio anche se rimaneva sempre il gonfiore.
Venendo alla situazione attuale ed il motivo della mia richiesta riporto un aumento e riacutizzazione della sintomatologia alla coscia. Ora oltre ai sintomi descritti in precedenza accuso una costanza maggiore degli stessi, praticamente le “scariche elettriche” sono presenti tutto il giorno anche da posizione eretta e si è aggiunta anche una sensazione di bruciore che non mi abbandona mai.
In tutto questo tempo ho effettuato una risonanza alla zona lombare che evidenzia solamente due protusioni.
Personalmente reputo l’epidurale la causa iniziale di tutto, nonostante i medici abbiano sempre cercato di minimizzare.
Cercavo il parere di un esperto per tentare un approccio diverso. Non so se rivolgermi ad un neurologo o se continuare sulla strada di terapie fisiche e riabilitative anche se non hanno ottenuto gli effetti sperati.
Confido fiduciosa nel vostro aiuto.
Grazie e buon lavoro.
Ad aprile del 2005 sono stata sottoposta ad intervento di isteretomia tramite incisione.
Mi è stata eseguita un’anestesia totale e insieme mi è stato somministrato antidolorifico per epidurale che è rimasto inserito per 48 ore.
Al risveglio non sentivo le gambe. Dopo circa 3-4 ore ho riacquistato la sensibilità della sola gamba destra. Sono serviti altri 2 giorni per riprendere l’uso della gamba sinistra.
In ogni caso in quel momento sono cominciati i disturbi di cui sono a scrivere.
Si tratta principalmente di mancanza di sensibilità sulla coscia sinistra nella parte anteriore-laterale.
Questa parestesia da allora non mi ha più abbandonato, alternando periodi migliori e peggiori.
Il problema si presenta quasi esclusivamente in posizione distesa. Dopo qualche minuto da coricata inizio a sentire una specie di “corrente” / pizzicolio sulla quella parte di coscia che dopo qualche minuto scompare e la coscia perde completamente sensibilità.
Tale condizione si è protratta in tutti questi anni ma più di recente ho incontrato nuovi problemi.
Un anno fa ho subito una forte lombosciatalgia (sinistra) che è durata circa 4-5 mesi e curata con antidolorifici e antinfiammatori.
Ho eseguito diverse sedute di fisioterapia come consigliato dal chirurgo del primo intervento, con fisioterapisti diversi e cercato di fare riposto ma non ho mai riscontrato grossi benefici.
In seguito alla lombosciatalgia (feb. 2014) ho riscontrato un serio problema al piede/caviglia sempre sinistra che tuttora non è completamente sparito. Si tratta di gonfiore costante sulla parte esterna della caviglia, dolore solo nel carico (assente durante gli esercizi di mobilità) e limitazione dei movimenti articolari (specie nella flessione dorsale).
Ho eseguito trattamento fisioterapico con scarso successo ed un trattamento ad ultrasuoni ed effettuato delle filtrazioni che mi hanno dato un certo beneficio anche se rimaneva sempre il gonfiore.
Venendo alla situazione attuale ed il motivo della mia richiesta riporto un aumento e riacutizzazione della sintomatologia alla coscia. Ora oltre ai sintomi descritti in precedenza accuso una costanza maggiore degli stessi, praticamente le “scariche elettriche” sono presenti tutto il giorno anche da posizione eretta e si è aggiunta anche una sensazione di bruciore che non mi abbandona mai.
In tutto questo tempo ho effettuato una risonanza alla zona lombare che evidenzia solamente due protusioni.
Personalmente reputo l’epidurale la causa iniziale di tutto, nonostante i medici abbiano sempre cercato di minimizzare.
Cercavo il parere di un esperto per tentare un approccio diverso. Non so se rivolgermi ad un neurologo o se continuare sulla strada di terapie fisiche e riabilitative anche se non hanno ottenuto gli effetti sperati.
Confido fiduciosa nel vostro aiuto.
Grazie e buon lavoro.
[#1]
Impossibile potere soddisfare le sue aspettative senza una visita.
Potrebbe ripostare questa richiesta in area ANESTESIA. Dove temo che anche per loro non sia facile a distanza poter formulare una diagnosi. e se i colleghi escludessero una correlazione con il pregresso atto che Lei descrive, riproporrei i suoi dubbi in area ORTOPEDIA.
Tanti saluti
Potrebbe ripostare questa richiesta in area ANESTESIA. Dove temo che anche per loro non sia facile a distanza poter formulare una diagnosi. e se i colleghi escludessero una correlazione con il pregresso atto che Lei descrive, riproporrei i suoi dubbi in area ORTOPEDIA.
Tanti saluti
Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.6k visite dal 13/11/2014.
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