Sport ernia
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Gentile utente
il problema da Lei descritto sembrerebbe identificabile come "ernia dello sportivo", una situazione ancora non ben chiara, spesso non una vera e propria ernia nel senso più stretto del termine, meglio definibile invece come "sindrome dolorosa inguinale" o "pubalgia", che insorge spesso a carico degli atleti, soprattutto durante i movimenti di estensione della coscia, ma anche in soggetti normali durante determinati sforzi fisici.
Si suppone possa essere dovuta ad una compressione di strutture nervose della sede inguinale da parte di una muscolatura particolarmente sviluppata e per tale ragione non sempre il trattamento chirurgico può rivelarsi risolutivo.
Preferibile puntare ad un trattamento conservativo a base di riposo e terapia del dolore dedicata, a volte con farmaci antalgici classici, da assumere in modo costante e continuativo per un determinato periodo di tempo, a volte con la necessità di rivolgersi a veri e propri centri di terapia del dolore (questo ovviamente una volta esclusa al 100% la presenza di una patologia erniaria vera e propria). Il ricorso alla terapia chirurgica potrebbe essere opinabile solo in caso di fallimento della precedente, di solito al fine di cercare di "liberare le strutture nervose dalla loro compressione".
Cordiali saluti
il problema da Lei descritto sembrerebbe identificabile come "ernia dello sportivo", una situazione ancora non ben chiara, spesso non una vera e propria ernia nel senso più stretto del termine, meglio definibile invece come "sindrome dolorosa inguinale" o "pubalgia", che insorge spesso a carico degli atleti, soprattutto durante i movimenti di estensione della coscia, ma anche in soggetti normali durante determinati sforzi fisici.
Si suppone possa essere dovuta ad una compressione di strutture nervose della sede inguinale da parte di una muscolatura particolarmente sviluppata e per tale ragione non sempre il trattamento chirurgico può rivelarsi risolutivo.
Preferibile puntare ad un trattamento conservativo a base di riposo e terapia del dolore dedicata, a volte con farmaci antalgici classici, da assumere in modo costante e continuativo per un determinato periodo di tempo, a volte con la necessità di rivolgersi a veri e propri centri di terapia del dolore (questo ovviamente una volta esclusa al 100% la presenza di una patologia erniaria vera e propria). Il ricorso alla terapia chirurgica potrebbe essere opinabile solo in caso di fallimento della precedente, di solito al fine di cercare di "liberare le strutture nervose dalla loro compressione".
Cordiali saluti
Dr. Roberto Rotondo
Specialista in Chirurgia Generale
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Utente
Gentile dottor.Rotondo, purtroppo ho già affrontato un iter di questo tipo trattando la mia pubalgia con laser ny/yag, tecar e in ultimo onde d urto senza però che L infiammazione sparisse. Ho alternato periodi di benessere a periodi di malessere. Da una RMN si è evinto un sollevamento delle Anse intestinali a dx. Quindi seppur dubbioso vorrei affrontare una operazione. Ora sono a caccia di un chirurgo esperto in questa pratica che lavori nel pubblico.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.2k visite dal 03/11/2014.
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