Pallina dietro ginocchio
Buonasera cari dott, mi rivolgo in questa sezione perchè in ortopedia c'è afflusso di richieste e non mi permette di inserire il consulto. Due settimane fa per caso ho sentito una pallina sul tendine dietro il ginocchio mi sono spaventata e sono andata il giorno dopo subito dal mio dott, mi ha detto che si tratta di una ciste di stare tranquilla che è talmente evidente che non mi ha prescritto nessun esame da fare. Adesso il problema è questo io leggo troppo su internet e mi sono imbattuta in tante cose che mi hanno fatto venire un ansia tremenda dovuta al fatto che ho una terribile paura delle malattie. Le mie domande sono 2 e spero con tutto il cuore che mi aiutate a capire per non pensare alle cose brutte che mi vengono in mente. Intanto vi spiego com'é questa pallina che sento si muove é proprio sul tendine ed ha una consistenza gelatinosa tanto che se provo a schiacciare sembra che non si sente più ad occhio nudo non si vede e non ho il ginocchio gonfio.
Le domande sono: ho letto che i sarcomi dei tessuti molle si possono scambiare con delle cisti; è così?hanno qualche particolarità al tatto che posso essere distinti?
La seconda domanda è inerente alla ciste ho letto che si chiamano cisti di beker. Quelle che si formano in questa zona sono solo cisti di beker oppure possono essere cisti normali? E soprattutto crescono?spero mi risponderete come potete osservare sono un po' impaurita ed essendo una studentessa fuori sede non posso attualmente fare nulla grazie mille e scusatemi se mi sono prolungata.
Le domande sono: ho letto che i sarcomi dei tessuti molle si possono scambiare con delle cisti; è così?hanno qualche particolarità al tatto che posso essere distinti?
La seconda domanda è inerente alla ciste ho letto che si chiamano cisti di beker. Quelle che si formano in questa zona sono solo cisti di beker oppure possono essere cisti normali? E soprattutto crescono?spero mi risponderete come potete osservare sono un po' impaurita ed essendo una studentessa fuori sede non posso attualmente fare nulla grazie mille e scusatemi se mi sono prolungata.
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Gentile utente , si tratta proprio di una cisti di Baker, nota anche come cisti poplitea, che costituisce una patologia piuttosto comune, che colpisce le articolazioni in generale, ma prevalentemente, come nel suo caso, il ginocchio e l’area del cavo popliteo (o fossa poplitea), parte posteriore della coscia nella quale sono raggruppati i muscoli necessari per il piegamento del ginocchio e la conseguente flessione della gamba sulla coscia.
In tutti i modi le consiglio di eseguire un'ecografia articolare,un esame semplice e non invasivo, in grado di confermare sia la diagnosi clinica e sia di fornire un quadro chiaro e completo dei tessuti molli e di molte strutture articolari (membrana sinoviale, menisco, cartilagini articolari per esempio) e periarticolari (soprattutto legamenti e tendini).
Le immagini dell’esame ecografico del cavo popliteo mostrano chiaramente gli aspetti delle cisti di Baker: esse appaiono come formazioni liquide con pareti molto sottili, di forma ovalare o allungata, di dimensioni piuttosto variabili (da pochi mm ad alcuni cm) e permettono sia l’analisi strutturale della cisti (parete cellulare, presenza di villi e setti, sintomi di artrite reumatoide e osteoartrosi) che l'evidenzadi un'eventuale comunicazione tra le cisti di Baker e il cavo articolare.
Quest’ultima informazione è fondamentale per stabilire la causa della formazione delle cisti, poiché l’assenza di questo collegamento è indice del fatto che le cisti è dovuta a una borsite senza un concomitante impegno articolare.
Tramite l’ecografia è inoltre possibile riuscire a distinguere le cisti di Baker dagli aneurismi dell’arteria poplitea, dai tumori dei tessuti molli (i sarcomi), dai gangli del tendine popliteo e dai rarissimi tofi gottosi del cavo popliteo.
La cisti di Baker può essere curata secondo diverse procedure, a seconda dell’origine, del suo grado di sviluppo e dell’area interessata. Nei casi in cui l’origine delle cisti sia traumatica è possibile somministrare dei semplici farmaci antinfiammatori, utilizzando le tecniche di ionoforesi (della durata di almeno 30 minuti) e di mesoterapia.
In alternativa la cisti di Baker o può essere aspirata o asportata chirurgicamente.
In questi casi è la dimensione della cisti a influenzare la tecnica da impiegare, dalla semplice aspirazione sotto controllo artroscopico e/o ecografico per le cisti relativamente piccole all’intervento chirurgico per l’asportazione di quelle di dimensioni maggiori.
Tra le possibili complicanze che si possono avere va ricordata la rottura delle cisti di Baker e la compressione vasale, in grado di causare una sintomatologia molto simile a quella della tromboflebite, ma anch’essa riscontrabile tramite l’esame ecografico e risolvibile piuttosto facilmente.
In tutti i modi e in ultimo stia molto tranquilla perchè trattasi di una patologia assolutamente benigna e facilmente controllabile. A riguardo le consiglio per competenza una visita ortopedica.
Distinti saluti.
In tutti i modi le consiglio di eseguire un'ecografia articolare,un esame semplice e non invasivo, in grado di confermare sia la diagnosi clinica e sia di fornire un quadro chiaro e completo dei tessuti molli e di molte strutture articolari (membrana sinoviale, menisco, cartilagini articolari per esempio) e periarticolari (soprattutto legamenti e tendini).
Le immagini dell’esame ecografico del cavo popliteo mostrano chiaramente gli aspetti delle cisti di Baker: esse appaiono come formazioni liquide con pareti molto sottili, di forma ovalare o allungata, di dimensioni piuttosto variabili (da pochi mm ad alcuni cm) e permettono sia l’analisi strutturale della cisti (parete cellulare, presenza di villi e setti, sintomi di artrite reumatoide e osteoartrosi) che l'evidenzadi un'eventuale comunicazione tra le cisti di Baker e il cavo articolare.
Quest’ultima informazione è fondamentale per stabilire la causa della formazione delle cisti, poiché l’assenza di questo collegamento è indice del fatto che le cisti è dovuta a una borsite senza un concomitante impegno articolare.
Tramite l’ecografia è inoltre possibile riuscire a distinguere le cisti di Baker dagli aneurismi dell’arteria poplitea, dai tumori dei tessuti molli (i sarcomi), dai gangli del tendine popliteo e dai rarissimi tofi gottosi del cavo popliteo.
La cisti di Baker può essere curata secondo diverse procedure, a seconda dell’origine, del suo grado di sviluppo e dell’area interessata. Nei casi in cui l’origine delle cisti sia traumatica è possibile somministrare dei semplici farmaci antinfiammatori, utilizzando le tecniche di ionoforesi (della durata di almeno 30 minuti) e di mesoterapia.
In alternativa la cisti di Baker o può essere aspirata o asportata chirurgicamente.
In questi casi è la dimensione della cisti a influenzare la tecnica da impiegare, dalla semplice aspirazione sotto controllo artroscopico e/o ecografico per le cisti relativamente piccole all’intervento chirurgico per l’asportazione di quelle di dimensioni maggiori.
Tra le possibili complicanze che si possono avere va ricordata la rottura delle cisti di Baker e la compressione vasale, in grado di causare una sintomatologia molto simile a quella della tromboflebite, ma anch’essa riscontrabile tramite l’esame ecografico e risolvibile piuttosto facilmente.
In tutti i modi e in ultimo stia molto tranquilla perchè trattasi di una patologia assolutamente benigna e facilmente controllabile. A riguardo le consiglio per competenza una visita ortopedica.
Distinti saluti.
Dr. Michele Malerba
[#2]
Utente
Grazie mille dott per la sua chiara spiegazione, provvederò al più presto a fare un ecografia non appena rientro nella mia città. La cosa però che mi spaventa molto nel attesa dell ecografia e la differenza tra una ciste di beker ed un sarcoma. Voglio dire anche al tatto tra le due c'è differenza?il mio medico di base che mi ha visitata lo avrebbe capito se fosse qualcosa di più serio?
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Guardi stia tranquillissima è una cisti di Baker e non un sarcoma.
Anche on line posso confermarlo, è sufficiente quello che riporta (Intanto vi spiego com'é questa pallina che sento si muove é proprio sul tendine ed ha una consistenza gelatinosa tanto che se provo a schiacciare sembra che non si sente più ad occhio nudo non si vede e non ho il ginocchio gonfio) per differenziare le 2 patologie.
Cordiali saluti e auguro una serena buonanotte .
Anche on line posso confermarlo, è sufficiente quello che riporta (Intanto vi spiego com'é questa pallina che sento si muove é proprio sul tendine ed ha una consistenza gelatinosa tanto che se provo a schiacciare sembra che non si sente più ad occhio nudo non si vede e non ho il ginocchio gonfio) per differenziare le 2 patologie.
Cordiali saluti e auguro una serena buonanotte .
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 54.2k visite dal 22/10/2014.
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