Un intervento chirurgico

Buongiorno a breve dovrei sottopormi ad un intervento chirurgico di ernia sul lato sinistro (dove il fenomeno è presente in forma lieve) successivamente, terminato il decorso post operatorio, seguirà un secondo intervento sul lato destro (dove il fenomeno è presente in fase embrionale, punta d'ernia) ebbene la mia domanda è: è giusto sottoporsi all'intervento visto che da entrambi i lati il problema è lieve? io, ho pensato di si, dal momento che essendo piccola l'ernia sarà piccolo anche l'intervento (retina piccola) ma vorrei sapere se ho tralasciato qualche aspetto, come ad esempio, in caso, nel tempo, dovesse rompersi la retina e dovessi sottopormi nuovamente all'intervento, l'averlo già fatto (magari per la presenza di tessuto cicatriziale) può creare problemi?grazie. saluti.
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Dr. Roberto Rossi Gastroenterologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 7.6k 207
La punta d'ernia non deve essere operata. La dimensione della rete protesica non dipende dal volume dell'ernia.

Dr. Roberto Rossi

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Attivo dal 2014 al 2017
Ex utente
grazie dottore ma le sue risposte mi fanno sorgere due altri brevi quesiti:
1. se non va operata cosa va fatto?
2. visto che il mio pensiero si è rivelato non corrispondente a verità, vale, dunque, la pena farlo (almeno quella a sinistra che è più pronunciata) oppure è meglio aspettare? in altre parole, agire quando la problematica è all'inizio è più un bene o più un male?un eventuale secondo intervento dovrebbe fare i conti con il primo già eseguito?
la ringrazio...
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Dr. Roberto Rossi Gastroenterologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 7.6k 207
Se l'ernia a destra non è evidente ovvero se da quel lato non esiste la tumefazione propria della fuoriuscita dall'anello inguinale esterno e non vi è sintomatologia l'intervento può essere procrastinato.
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Attivo dal 2014 al 2017
Ex utente
Buongiorno, in verità, la tumefazione, non è presente, neppure sul lato sinistro, cosi come la sintomatologia.. alla diagnosi, si è arrivati, attraverso una semplice visita, eseguita, peraltro, quando mi ero recato, dallo specialista, per tutt'altro motivo. Vorrei riuscire a capirci di più, per decidere,con la consapevolezza di chi sa. Dunque, in entrambi i casi (anche nel caso della punta di ernia) mi pare di aver capito (e mi corregga se sbaglio!) che alternative, alla soluzione chirurgica, non ce ne siano, si può rinviare ma, salvo morire per altre ragioni, non si può evitare di farlo. Pertanto, aldilà, dei rischi generali, connessi a qualunque tipo di intervento chirurgico, sussistono altre motivazioni mediche per non farlo ora? fra queste eventuali motivazioni, è possibile, anche annoverare, il fatto che in caso di recidiva, aver già subito lo stesso intervento, costituisca una difficoltà, in più, per la sua riesecuzione?
Grazie ancora per l'attenzione e la disponibilità.
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Attivo dal 2014 al 2017
Ex utente
So bene che nel mese di agosto è difficile ottenere assistenza di qualunque tipo, tuttavia, prima che il mio interrogativo scada, io avrei piacere di ricevere una ulteriore risposta. Il Dott. Rossi, con competenza e cortesia, ha chiarito alcuni miei dubbi, ma, per poter decidere, in perfetta autonomia, avrei bisogno di un altra risposta, alla mia ultima replica, scritta prima di questo messaggio... se qualche professionista volesse aiutarmi, gliene sarei davvero grato...
Saluti e Buone Vacanze.
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Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250
Intervengo a seguito della sua richiesta di ulteriore parere da parte di un altro Specialista ma, per quanto riguarda ciò che è stato scritto finora, non posso far altro che confermarle ciò che le ha detto il collega Rossi.
"Punta d'ernia" è una diagnosi a metà che nella realtà non esiste: l'ernia c'è, oppure non c'è. Non ci sono vie di mezzo. E' come dire che lei è in casa o non è in casa: non ci sono vie di mezzo! Pertanto se l'ernia è conclamata (come sembra che sia a sinistra nel suo caso) la soluzione migliore è la riparazione chirurgica. Se poi in futuro avrà un'ernia anche a sinistra si vedrà il da farsi, ma chi può dirle ora se le verrà davvero anche a sinistra?
Cordiali saluti

dott. Stefano Spina
www.stefanospina.com

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Attivo dal 2014 al 2017
Ex utente
Grazie Mille Dottore... in effetti, il mio dubbio era proprio quello di capire se esistessero o meno alternative alla chirurgia e ora ho capito che non ce ne sono...... Chissà, poi, che cosa volesse dire il mio Dottore quando ha parlato di punta d'ernia... comunque, a questo punto, a sinistra la farò e a destra aspetterò che si manifesti!
ancora grazie
Saluti
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Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250
Questa sembra senza dubbio la soluzione per il momento più sensata.
Cordiali saluti
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Attivo dal 2014 al 2017
Ex utente
buongiorno, ho eseguito l'intervento all'ernia e, ora sono qui, per risolvere alcuni dubbi e curiosità, col vostro aiuto. Innanzitutto, riporto la dicitura corretta di ciò che ho fatto leggendo il referto: intervento di ernioalloplastica inguinale sinistra con riscontro di ernia inguinale indiretta.
1. sono trascorsi 7 giorni dall'intervento, nei primi 2, nonostante l'assunzione del paracetamolo da 1000 mg 3 volte al di, dal dolore, non ho potuto nemmeno alzarmi dal letto, dal terzo in poi si, ma con mobilità alquanto limitata. Oggi, a 7 giorni dall'intervento, nonostante continui ad assumere il paracetamolo , da due giorni, però, ad un dosaggio più contenuto e limitato dapprima a 2 volte al di e successivamente ad 1 volta al di, ho ancora dolore, seppur di intensità, certamente inferiore rispetto al'inizio... ebbene, la domanda è: sarà normale avvertire ancora dolore?
2. ernioalloplastica inguinale sinistra con riscontro di ernia inguinale indiretta... che significa? e, secondo voi, perchè sebbene, in sede di visita, lo specialista mi avesse detto che il taglio me lo avrebbe praticato sul'inguine, poi, invece, me lo sono ritrovato sul basso ventre?
3. l'intervento chirurgico, è stato eseguito senza sintomi visibili, nel senso che l'ernia mi è stata diagnosticata con visita e non perchè me ne fossi accorto io ergo presumo che si sia stata "presa" in fase abbastanza iniziale, averla operata senza aspettare che degenerasse è stata una scelta saggia oppure sarebbe stato preferibile aspettare che quantomeno me ne accorgessi io?
Grazie per l'attenzione.
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Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250
1. Il paracetamolo ha un potere antidolorifico piuttosto blando, ma effetti collaterali molto ridotti. Se lei è riuscito finora a tenere sotto controllo il dolore utilizzando soltanto questo farmaco vuol dire che il dolore in fondo non è stato poi così importante; e questo ha consentito di non dover assumere altri farmaci più "forti" ma anche con maggiori effetti collaterali. Ritengo insomma che tutto rientri nella normale gestione di un decorso post-operatorio senza particolari problematiche.
2. L'incisione viene fatta laddove bisogna operare, né più su né più giù. Poi si tratta di vedere cosa lei intende per inguine e cosa invece intende per basso ventre, ma per togliersi ogni dubbio su come vogliamo chiamare la regione basta dare uno sguardo ad un atlante di anatomia; tenendo presente che la dizione "basso ventre" non trova riscontro nell'anatomia "ufficiale" pur essendo un termine popolarmente utilizzato da molte persone.
3. Ritengo sia stata senz'altro una scelta saggia.
Cordiali saluti
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Attivo dal 2014 al 2017
Ex utente
Grazie Infinite Dott. Per la sua consueta disponibilità e chiarezza... Adesso prenoterò una visita chirurgica, per sentire una seconda opinione sulla eventuale ernia destra (proprio in virtù di ciò che lei mi disse sul concetto di "punta d'ernia") ed eventualmente me la farò operare dallo stesso Dott. Che mi ha fatto quella a sinistra che è un proctologo (cosi come lei da ciò che leggo) pero vorrei un ultimo chiarimento... ed è un dubbio che mi ha fatto venire il mio curante, dicendomi che lo specialista piu indicato per operare un ernia sarebbe un urologo... Io, in realtà, ho scelto un proctologo perche, avendomi recentemente operato anche una fistola anale si è instaurato un buon rapporto medico paziente e del resto a tutti i miei dubbi ha risposto lei e non un urologo... E allora perche il mio medico curante me lo ha detto??
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Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250
In linea teorica chiunque sia laureato in Medicina e Chirurgia è abilitato a qualsiasi pratica medica e chirurgica, quindi anche a fare qualsiasi intervento. E non importa che sia o meno specialista in qualche disciplina. Fanno eccezione solo le pratiche di anestesia e l'interpretazione delle immagini radiologiche, ma questa è un'altra faccenda. Nella pratica però chi si occupa di oculistica in genere è anche Specialista in Oculistica, e non si occupa certo di ginecologia! Allo stesso modo chi è Specialista in Urologia dovrebbe occuparsi di urologia, e quindi non di ernia inguinale, che invece è un intervento di pertinenza dello Specialista in Chirurgia. Detto ciò aggiungiamo che la proctologia non esiste come specializzazione (intesa come titolo universitario), ma è semplicemente una piccola parte del bagaglio culturale del Chirurgo, magari particolarmente esperto anche nel campo delle patologie retto-anali. Ritengo quindi che, in linea di massima, il collega proctologo che dice lei si occupi sì di proctologia ma con tutta probabilità abbia comunque una Specializzazione in Chirurgia, ottenuta presso una Scuola Universitaria. In sintesi io mi farei operare da un Chirurgo, e non da un Urologo. A meno che non sia nota, nonostante la specializzazione non pertinente, una sua notevole esperienza sulle ernie inguinali.
Cordiali saluti
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Attivo dal 2014 al 2017
Ex utente
Ah..molto interessante... Non pensavo esistesse la specializzazione in chirurgia... Grazie ancora Dott.!!
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Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250
E' una delle più antiche e delle più difficili: chi le scrive è Specialista in Chirurgia. E questa è l'Area del sito di Medicitalia dedicata alla Specialità Chirurgia...
Cordiali saluti
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Attivo dal 2014 al 2017
Ex utente
buongiorno, è da ritenersi normale che a distanza di 15 giorni dall'intervento, provi dolore poco prima di ogni eiaculazione? esattamente il dolore si manifesta nella fase preparatoria ... cioè quando lo sperma raggiunge il pene.....
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Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250
E' senz'altro possibile: quindici giorni da questo tipo di intervento non sono poi così tanti...
Cordiali saluti
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Attivo dal 2014 al 2017
Ex utente
Buonasera Dott. E grazie infinite per tutte le preziose informazioni che mi sta offrendo... Effettivamente le sue parole sono di grande conforto, anche perché, le notizie che ho trovato su internet, seppur consapevole del fatto che debbano essere prese sempre con beneficio di inventario, non sono per niente allettanti... Persone che a distanza di mesi hanno ancora dolori e specificatamente al mio problema, diagnosi di adesione del funicolo spermatico che non sarebbe neppure un problema necessariamente risolvibile.. Addirittura ho letto di un utente che ha fatto di questa debolezza.. Virtù! Abituandosi e finendo persino per vederne i lati positivi!!! Comunque non mettiamo il carro davanti ai buoi ed aspettiamo speranzosi!
Grazie Infinite Dott.
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Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250
Credo che alcune delle notizie che letto siano burle o comunque racconti privi di fondamento.
Cordiali saluti
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Attivo dal 2014 al 2017
Ex utente
buongiorno! eccomi di nuovo qui, nella speranza di non abusare della sua disponibilità, chiarezza e competenza...
a distanza di poco più di 1 mese dall'intervento chirurgico, i dolori sono diminuiti, compreso quello, in fase pre - eiaculatoria, espresso precedentemente, tuttavia, tardano (se di ritardo si può parlare) a sparire del tutto.... se mi tocco la ferita sento ancora un po di dolore e a volte pur senza toccarmi avverto dolore, dolore che diventa leggermente più accentuato, in caso faccia sforzi che definirei di media entità... per spiegare la media intensità direi che il dolore si manifesta anche se (cercherò di scriverlo senza risultare volgare) se nel momento del "bisogno" mi sforzo un po più del "normale".
Ebbene, la domanda che le faccio è la seguente: trascorsi quanti giorni approssimativamente, devo pormi il problema di tornare da un dottore, se i dolori non scompaiono completamente ed in tutti le situazioni?
Grazie, Grazie, Grazie....
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Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250
Molti (tra cui il sottoscritto) consigliano una visita di controllo ai propri operati dopo un mese dall'intervento. Ovvio che un mese può rivelarsi un tempo non sufficiente a dichiarare il caso completamente chiuso, così come del resto sta accadendo a lei, quindi in quel caso è necessario rivedere il chirurgo a distanza di tempo: 3 mesi? 6 mesi? Dipende dai casi. Direi che una visita chirurgica di controllo oggi non sarebbe prematura, anche se i miglioramenti che ha avuto negli ultimi tempi, sebbene lenti, lascerebbero intravedere una guarigione, appunto lenta, ma comunque in arrivo...
Cordiali saluti
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Attivo dal 2014 al 2017
Ex utente
Bene, Grazie infinite Dottore... Prenoterò, domani stesso, una visita di controllo...
buona serata...
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Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250
Bene, mi farà piacere sentire anche cosa ne pensa chi avrà la possibilità di visitarla.
Cordiali saluti
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Attivo dal 2014 al 2017
Ex utente
buonasera Dott. Spina, a distanza di più di 2 mesi, le scrivo nuovamente, solo per ringraziarla di tutto il tempo che ha voluto dedicarmi..... mi fa inoltre piacere aggiornarla sulla mia situazione che dapprima, è stata di lenta ripresa e che adesso, possiamo definire, stabile... a distanza di 4 mesi complessivi dall'intervento, il dolore in fase eiaculatoria non è del tutto scomparso cosi come i dolori che seppur di lieve intensità, continuano a manifestarsi, soprattutto in determinate circostanze (lunghe passeggiate, tanto tempo in piedi etc) finora ho eseguito 2 visite di controllo ed entrambi i dottori, non hanno fatto altro che dirmi ciò che mi aveva detto lei e cioè che la ripresa deve essere, per forza di cose, lenta.... a onor del vero, il secondo Dottore mi ha anche confessato che non è possibile escludere del tutto, la possibilità che potrei anche non guarire mai del tutto, perchè (come giustamente mi faceva notare...) ho sempre dentro di me un corpo estraneo che non verrà mai assorbito dall'organismo..... quindi non mi resta che incrociare le dita e sperare! in fin dei conti, poteva anche andare molto peggio!
le sono davvero grato per il supporto che ha voluto regalarmi....
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Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250
Sono contento di esserle stato utile. E anche che tutto sommato ciò che le avevo espresso io è stata poi anche la conclusione dei Colleghi che l'hanno visitata.
Cordiali saluti